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uomini? Se la Mercenaria non poteva comprendere lo scrupolo di rispetto e il bisogno di nobiltà che tormentavano il Protagonista, quante altre donne comprendono la poesia che a loro insaputa suscitano nel cuore dei loro amanti? E di quasi tutte non si potrebbe dire ciò che un Poeta disse di una:

      Ce que j'aimais, en toi, c'était ma propre ivresse;

      Ce que j'aimais, en toi, je ne l'ai pas perdu.

      Ta lampe n'a brûlé qu'en empruntant ma flamme.

      Comme le grand convive aux noces de Cana,

      Je changeais en vin pur les fadeurs de ton âme,

      Et ce fut un festin dont plus d'un s'étonna.

      Tu n'a jamais été, dans tes jours les plus rares,

      Qu'un banal instrument sous mon archet vainqueur,

      Et comme un air qui sonne aux bois creux des guitares,

      J'ai fait chanter mon rêve au vide de ton coeur...

      La mercenaria, rinunziato a capire il capriccio del nuovo cliente, finì col prender sonno. Ella dormì fino all'alba stupidamente serena. Il Protagonista, il Poeta, l'Uomo, vegliò, si tormentò per vegliare, senza toccarla, la Forma della Bellezza, per non profanarne la prima rivelazione, per fare di quella notte, che doveva essere una stupida orgia, un puro ricordo. All'alba si levò, baciò in fronte la mercenaria, e andò via.

      [pg!33]

       Indice

       Amica mia,

      Siamo alle solite! Noi non riusciremo a metterci d'accordo mai. Non neghiamo i fatti, non ne disconosciamo il significato, ma diamo ad essi un diverso valore: ciò che io considero come regola, a lei pare eccezione, e viceversa.

      E se provassimo un poco a rammentarci di quel precetto secondo il quale ogni eccezione è conferma della regola? Ecco qui, per esempio: ella se la prende un'altra volta con me perchè «sfondo le porte aperte.» Dovendo provarle che, in amore, gli uomini mettono sentimenti rari, forti, delicati; dovendo darle una prova della poesia con la quale essi sanno condire le cose meno poetiche, le ho narrato l'avventura d'uno dei più insigni poeti, di un Principe del Pensiero. «Che Sua Altezza sia tant'alta non è da stupire! Ma per un Principe capace di fare ciò che m'avete riferito, che spaventevole numero di borghesi bassissimi ed infimi i quali non amano — cercate un'altra parola! io non voglio profanar questa usandola a tale proposito! — se non nei luoghi dove il vostro cavaliere fece la [pg!34] veglia dell'arme? Invece le donne capaci di soli amori d'epidermide esistono, sì; ma sono, per buona sorte e ad onore del nostro sesso, tanto poche che, quando ne trovate qualcuna, voi la considerate come un'inferma degna non solo di compatimento ma anche di cure. Senza un qualche morale richiamo — e siano pure, come voi dite, quelli poco morali della vanità e della curiosità — le donne non capiscono ciò che voi altri capite troppo bene. Molte volte, è vero, il sentimento della pietà le spinge ad appagare i loro amanti per farne cessare le pene, per vederli lieti e felici; molte volte ancora l'idea di padroneggiarli, di farne quel che vogliono, le riduce a fare ciò che vogliono essi; ma sia l'idea di un dominio da esercitare, sia la commozione pietosa, siano gli eccitamenti della curiosità, siano le soddisfazioni di vanità procurate dall'adulazione mascolina, bisogna che almeno un'idea, se non proprio un sentimento o un affetto, le persuada e le pieghi. Senza di ciò, state pur certo che tutte saranno dell'opinione della duchessa d'Orléans....»

      Se ella pone così la quistione, io le dirò, contessa, che sono del suo parere e che non abbiamo più bisogno di discutere. Che le femmine animali siano fredde e si possano considerare addirittura come ghiacciate a paragone dei maschi ardentissimi, è un fatto che la storia naturale dimostra fino all'evidenza. Che l'ardore dei sensi sia estremo negli uomini, e che i sensi muliebri non ardano come fiamma, ma covino piuttosto come brace sulla quale occorre soffiare perchè dia vampe e riscaldi, lo abbiamo già detto, nessuno lo mette in dubbio e non accade più dimostrarlo. Ma perchè nella costituzione dei sessi corre questa differenza innegabile, dovremo noi dire, come a lei piace, che tutte le donne sono come la duchessa d'Orléans? Dichiarava costei che quella di fare i figliuoli è «une vilaine, sotte et dangereuse chose qui ne m'a jamais plu». Ma se ella mi concede che, a parte le differenze araldiche, una marchesa vale, come donna, quanto una duchessa, io le riferirò l'opinione della marchesa di Richelieu, la figlia della duchessa di Nevers. «Tous les [pg!35] romans qui paraissent,» diceva dunque la marchesa di Richelieu all'abate di Grécourt, «sont bien denoués d'évènements piquants; si j'écrivais ma vie, vous verrez bien d'autres aventures. Par exemple, en allant un jour à la campagne, je fus arrêtée dans un bois, loin de tout secours, par un voleur. Mes gens prirent la fuite; quand il m'eut bien volée, le galant s'avisa de me trouver belle et, en conséquence, il fallut passer par ce qu'il voulut; il demandait d'une façon si pressante et si tendre — avec un pistolet à la main — qu'il n'y avait pas le moyen de le refuser. Eh bien, l'abbé, croirez-vous bien qu'il y eut un moment où je ne pus m'empêcher d'écrier: Ah! charmant voleur! Oh! voleur charmant!...»

      Bisogna credere, è vero? alla narratrice; perchè la sua confessione è di quelle che, per universale consenso, recano pregiudizio alla reputazione di una donna; ma se l'avventura le pare poco persuasiva come troppo romanzesca, io glie ne narrerò un'altra assolutamente autentica. Il fatto è successo in Sicilia ed è per molti rispetti caratteristico dei costumi isolani.

      C'era una volta un avvocato, giovane, nè bello nè brutto, eccessivamente barbuto, con due occhi che parevano cinti di fiamme, il quale s'era innamorato a modo suo d'una buona e bella signora, lontana sua parente. Dico che s'era innamorato a modo suo, perchè, senza parlarle mai d'amore, non pensava ad altro che ad averla. È pur vero che se non le parlava d'amore ciò dipendeva dalla difficoltà di parlarle d'una cosa qualunque. Ella avrà sentito dire che laggiù i mariti sono molto gelosi; e se pure, a suo giudizio, gli uomini sentono tutti ad un modo, non mi negherà che la diversa latitudine sotto la quale vivono eserciti una certa influenza almeno sui costumi; ora in Sicilia, se la gelosia non è più fortemente sentita, è certo che i gelosi hanno maggiori mezzi di garentirsi. La libertà che le signore godono nel mondo un po' cosmopolita delle grandi città continentali è ignorata nell'isola rude e mezzo selvaggia; la casa maritale ha ancora molto dell'harem dove nessun altro fuorchè il signore [pg!36] può penetrare. A poco a poco la civiltà occidentale distrugge queste tradizioni, specialmente nelle classi più alte; ma il caso che un uomo innamorato non possa trovar mezzo d'accostare la donna amata, anche innocentissimamente, nè in casa di lei, nè in casa altrui, nè per istrada, nè in chiesa, è tutt'altro che raro. Il nostro avvocato, però, vedeva di tanto in tanto la signora da certe comuni cugine. Tutte le volte che la incontrava lì, i suoi occhi mandavano vampe più fosche. Ella era una di quelle donne semplici e pudiche che, dal modo col quale si vestono al modo col quale guardano — o meglio, non guardano — tolgono ogni speranza ai seduttori. Aveva il viso bianco, quasi pallido, un po' magro; i capelli nerissimi, raccolti in una treccia attorcigliata sulla nuca; le forme modeste, l'aria dolce e serena. L'avvocato struggevasi, arso, disperato; quando un giorno, andato da quelle sue parenti e non trovatele in casa, la vide apparire mentre egli stava per andarsene. Veniva a cercare anch'ella delle cugine, e udendo che non c'erano si disponeva a tornarsene indietro dopo essersi riposata un istante; ma l'avvocato concepì repentinamente un piano di aggressione. Mandata via la persona di servizio con un pretesto qualunque e chiuso a chiave l'uscio, si gettò ai piedi della donna. Ella s'alzò, gridando dalla paura, tentando di sfuggirgli. Ma l'altro che — come quasi tutti i suoi conterranei — portava sempre a spasso il revolver, lo cavò di tasca e ne diresse la canna contro il petto dell'inerme e debole creatura. Consideri dunque: abbiamo qui una donna naturalmente casta, alla quale non è stata detta una parola d'amore, che si vede aggredita inopinatamente e selvaggiamente, che è minacciata di morte; alla quale il disgusto, l'orrore, il terrore, tolgono quasi i sensi. Orbene: quando l'avvocato la ebbe, con mezzi così eloquenti, persuasa a udire ciò che aveva da dirle, ella rimase muta e sorda; ma quando egli, non contento di una prima.... dichiarazione, la ripetè con nuova lena, ella si riscosse, e la terza volta anche gli

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