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       Federico De Roberto

      L'Illusione

      Pubblicato da Good Press, 2020

       [email protected]

      EAN 4064066069858

       PARTE PRIMA.

       I.

       II.

       III.

       IV.

       V.

       VI.

       VII.

       VIII.

       IX.

       PARTE SECONDA.

       I.

       II.

       III.

       IV.

       V.

       VI.

       VII.

       VIII.

       IX.

       PARTE TERZA.

       I.

       II.

       III.

       IV.

       V.

       VI.

       VII.

       VIII.

       IX.

       Indice

       Indice

      — Il nonno! Il nonno!... Arriva!... È qui!...

      Lasciata a precipizio la finestra insieme con Lauretta, ella si mise a correre per le stanze, gridò dinanzi all'uscio della mamma: «È arrivato!... È qui!...» scappò a dare l'allarme alle persone di servizio, e tornò verso la sala, chiamando:

      — Nonno!... Nonno!... Eccoci, nonno!...

      Il nonno, seguìto dal portiere e dal facchino con le valigie, era a mezza scala quando la vide scendergli incontro. Abbracciandola e baciandola sulle due guancie, esclamò:

      — Teresa!... Come stai? come sta la mamma?...

      — Bene, nonno... tutti bene!... anche Lauretta.... Dov'è andata?... To': eccola lì!

      E scoppiò a ridere perchè la sorellina, rimasta indietro, ansimante, cominciava appena allora a scendere i gradini, uno alla volta, strettamente afferrata alle bacchette della ringhiera. Allora risalì di corsa e traversò di nuovo la casa, gridando:

      — Mamma!... Ohè, mamma!... È qui!...

       Come la mamma, un po' pallida, usciva dalla sua camera mezzo buia, le si buttò addosso, con le braccia in aria:

      — Vieni anche te!... Fai presto! Eccolo, guarda!

      E mentre il nonno, entrato, abbracciava la sua figliuola, lei gli girava intorno, saltellando, tirandolo per le falde dell'abito, rovesciando domande su domande:

      — Ma quando sei partito?... Quanti giorni sei stato per via?... Hai avuto un bel viaggio?... Cosa si dice in quel brutto Milazzo?... Nonno, ohè nonno!...

      Tacque subito, quando lo udì chiedere, sottovoce:

      — Dov'è tuo marito?

      — È andato fuori....

      Anche la mamma aveva risposto piano; tutti e due restarono un pezzo a parlare in disparte, poi il nonno se ne andò in camera sua a disfare le valigie, in mezzo a Lauretta che lo aiutava, seria e composta, ed a lei che gli metteva sossopra ogni cosa, ricominciando a interrogarlo:

      — Nonno, da quanto tempo non venivi a Firenze?.. A questo Senato non ci vuoi proprio andare?... Vai a Torino pel Senato? Ah, è bella Firenze!... Io vo' star sempre nella mia bella città!... Senti una cosa, nonno: a Milazzo non ci ritorno, di sicuro!...

      — Se ci tornano babbo e mamma, — osservò Lauretta — ci tornerai anche te.

      Il nonno smise di sistemare i suoi effetti per stampare dei baci sulle guancie magroline della bimba.

      — Così parlano le ragazze a modo!... Queste son le nipotine che fanno la gioia dei nonni!...

      Ella scosse il capo, si mise un dito sul mento e guardò il nonno di sottecchi.

      — Bravo, ed io non conto, eh?... E tu non vuoi sentirti chiamare Bià, come ti dicevo quand'ero piccina?..

       E il nonno si chinò ancora su di lei, la baciò in fronte, chiedendo con un sorriso:

      — Adesso sei una donnina matura?

      — Ho dieci anni!

      — Vuol dire che è tempo di metter la testa a partito. Io so che ne hai fatte delle tue, che hai dati dei dispiaceri alla mamma!...

      —

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