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meglio per rispettarle:

      Regola n°1: amare me stessa più di chiunque altro;

      Regola nº 2: credere di più in me stessa e valorizzare la mia bellezza;

      Regola n. 3: inseguire ciò che voglio e realizzare i miei sogni.

      E, sentendomi forte, sicura e invincibile, inizio a seguire le mie nuove regole e a prendere il controllo della mia vita e del mio destino. Bacio i miei amici e mi dirigo verso il lato del palco, aspettando il segnale.

      Quando mi vedono, i ragazzi della band sembrano sorpresi. Sorrido un po' e mi metto accanto ad Alan, che mi tiene la mano, cercando di rassicurarmi.

      - Va tutto bene? - domanda mentre sente la mia mano irrigidirsi.

      - Sì, sono un po' nervosa, ma va bene. - Professionale, Julie. Sii professionale, ripeto a me stessa.

      - Rilassati, sei bellissima e andrà tutto bene. Ho chiesto a Rafe di presentarci in un modo diverso - riesce a malapena a completare la frase, quando Rafe annuncia sul palco "Juliette & The Band".

      Wow! Ora sì, la band ha un nome figo. E con il mio nome per primo! Rimango impassibile all'esterno, ma dentro sto ballando la Macarena e sono così felice.

      Saliamo insieme sul palco, salutando il pubblico. Prima di iniziare, Alan fa un breve annuncio.

      - Buona sera a tutti! È un piacere avervi qui. - Le donne urlano come pazze. - Quelli di voi che vengono sempre ai nostri spettacoli possono aver trovato strano il nome della nostra band, ma vorremmo condividere con voi che, da oggi, abbiamo guadagnato un grande elemento di forza con Juliette che si unisce al gruppo. Speriamo che lo spettacolo vi piaccia e che vi divertiate!

      Mi guarda con un sorriso sensuale sulle labbra. Ricambio il sorriso, un po' goffamente, e saluto il pubblico, posizionandomi davanti al microfono.

      I ragazzi iniziano a suonare la canzone che ho scelto per l'apertura. Chiudo gli occhi e mi isolo completamente dal pubblico. Sento le farfalle nello stomaco, ma è una bella sensazione. La parte migliore del cantare le canzoni che amo è esattamente il fatto che mi coinvolgono di più, trasmettendomi tutta l'emozione. Sento il segnale e comincio, con un tono molto morbido e affascinante, a cantare i primi versi della canzone:

      Three little birds, sat on my window

      And they told me I don’t need to worry.

      Summer came like cinnamon, so sweet,

      Little girls double-dutch on the concrete.

      Avverto un brivido percorrere il mio corpo dalla testa ai piedi. Il pubblico inizia ad applaudire. La musica continua e improvvisamente mi rendo conto che il bar è completamente silenzioso. Apro gli occhi e mi rendo conto che la maggior parte dei presenti mi sta fissando. Non stanno fischiando o lanciando lattine sul palco. Deve essere un buon segno, giusto?

      Sorrido a malincuore e chiudo di nuovo gli occhi, immergendomi nei versi della canzone. Mentre pronuncio le ultime parole, il pubblico esplode in un applauso, cogliendomi di sorpresa e rendendo orgogliosi Alan e i ragazzi.

      Andiamo avanti, alternando canzoni più lente ad altre più vivaci, e la folla non smette mai di ballare. Dopo aver suonato She'll Be Loved, Alan annuncia una pausa di venti minuti, che gradisco molto, visto che sto morendo di sete e di caldo.

      Fuori dalla vista della folla, i tre mi abbracciano felici.

      - Julie, è stato fantastico! Il nostro spettacolo non ha mai avuto un'energia come questa! –dice Brian, il batterista, abbracciandomi.

      - Congratulazioni. Non pensavo che ce l’avresti fatta, ma mi hai sorpreso - Levi, il bassista, mi fa l'occhiolino.

      - Eri incredibile sul palco... e la tua voce faceva impazzire tutti i ragazzi al bar. Incluso me- mi sussurra Alan all'orecchio e mi bacia il collo.

      Sento un brivido. Non c'è da stupirsi se le donne urlano quando lui si presenta. Se non fossi innamorata di Danny e non fossi sicura al cento per cento che Alan mi avrebbe mangiato il cuore dopo avermi divorata, mi sarei sciolta ai suoi piedi e mi sarei unita alla schiera delle conquiste di Alan Hunt.

      - Grazie - dico a tutti, allontanandomi dal tocco seducente di Alan. - È stato fantastico. Non posso dirvi quanto sono entusiasta e felice. - Sorrido loro e chiedo il permesso di parlare con Rafe, che ci viene incontro.

      - Julie, che spettacolo! La gente è pazza di te. Danny mi ucciderà, ma sono sicuro che sia stata la decisione migliore che io abbia mai preso. - Ride e mi abbraccia con forza. Rafe è così dolce, anche con i suoi modi seri.

      - Grazie! Detto da te, è un super complimento. Grazie mille per avermi permesso di farlo. Ho bisogno di bere un po' d'acqua e volevo parlare con George e Jo prima di tornare sul palco.

      - Sì, certo, certo. Sono al bar. Vado a parlare con i ragazzi.

      Bacio Rafe e vado direttamente al bar. Lungo la strada, la gente mi sorride ed io rispondo felicemente.

      Mi guardo intorno e vedo George che mi saluta come un pazzo. Comincio a ridere. Ha un aspetto esilarante, come una bambina che ha appena ricevuto una Barbie nuova.

      — Ragazzina! Sei uno schianto! Sei bellissima! Diva! Tutto! - Rido a crepapelle mentre lui mi abbraccia molto forte.

      — Grazie, George. Dov'è Jo? Raccontami tutto! Ti è piaciuto? Non ero stonata? Ero così nervosa...

       — Jo è uscita per rispondere al suo cellulare. È stata un po' misteriosa con quel telefono, sai? Ha detto che era lavoro. Lavorare di sabato, quasi a mezzanotte? Lo so... ma sei stata grande! Hai cantato benissimo. Tutti erano entusiasti, lodavano la tua voce. Ragazzina, se non fossi gay, ti prenderei io. Non ho mai saputo che fossi così sexy.

      Sorrido, pensando a quanto sia bello realizzare uno dei miei sogni, fino a quando una piccola nuvola scura attraversa la mia mente.

      - Spero che Danny non mi proibisca di continuare a cantare qui. Ne sarei devastata.

      - Potrebbe provarci, ma dopo stasera, se non canti qui, potrai farlo ovunque. Sono sicuro che la tua performance sarà sulla bocca di tutti per molto tempo.

      Annuisco. George ha assolutamente ragione. Se Daniel non vuole che continui a cantare qui, peggio per lui.

      - A proposito-continua - Alan non ti ha tolto gli occhi di dosso. Se fossi in te, approfitterei di quel corpo sexy e tatuato per recuperare. Ne ho sentite di tutti i colori su come suona la chitarra, se capisci cosa voglio dire.

      Accidenti, questo commento mi fa quasi sputare l'acqua che sto bevendo.

      - George! Aspetta che abbia finito il mio drink prima di dire cose del genere, - mi lamento, ridendo, mentre cerco di ricompormi. È molto difficile essere una signora accanto a George.

      - Non avresti dovuto nemmeno iniziare a bere. Te l'ho detto: bere senza brindare, vent'anni senza dare. Sei rimasta a secco per chissà quanto tempo. Aspetta un minuto e ti porterò dell'acqua per salvarti da questa maledizione.

      Alza gli occhi al cielo e va dal barman, come se mi stesse facendo un enorme favore.

      Rido così tanto che i miei occhi si riempiono di lacrime. Devo scuotermi per evitare di piangere e di rovinare il mio trucco.

      Jo arriva proprio in quel momento, con la faccia mezza rossa. Sta arrossendo? Davvero? Non l'ho mai vista così imbarazzata. Prima che io possa aprire la bocca per parlare, lei mi salta addosso.

      - Amicaaa! Eri bellissima! Ho pianto quando hai cantato la prima canzone! - dice, e ci abbracciamo, felici. George si avvicina e anche lui ci abbraccia. Sono sicura che sembriamo tre pazzi davanti al bar.

      - Ok, un'acqua a testa, perché la nostra diva del pop non può bere alcolici per non rovinare la sua performance.

      Alziamo le nostre bottiglie e brindiamo.

      Bevo l'acqua velocemente, prima che George mi faccia ridere con qualche altro commento assurdo. Mentre guardo verso il backstage, Alan mi fa

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