ТОП просматриваемых книг сайта:
Rinaldo ardito. Lodovico Ariosto
Читать онлайн.Название Rinaldo ardito
Год выпуска 0
isbn http://www.gutenberg.org/ebooks/50306
Автор произведения Lodovico Ariosto
Жанр Зарубежная классика
Издательство Public Domain
Ma acciò ch'in breve il tuo desir consegui,
Conviene che più oltre ancor mi segui.
Rispose quel baron: guidami pure,
Se ben volessi, giuso ai regni stigi,
Che disposto51 mi son, dama, condure
Dove ti piace pronto a' tuoi servigi.
Ma mi bisogna52 l'animo ridure
Dove lassai, io credo, Malagigi,
Il qual, se vi rimembra, in l'altro canto
Vi lassai cum ragion jocondo tanto.
Io vi lassai di ciambra già partito
Della regina, e l'uno e l'altro lieto,
Che tanto l'uno a l'altro era gradito
Che ciascun di essi ne restava quieto;
Desidra la regina che finito
Presto sia il giorno al suo piacer secreto,
E sol la notte a lei felice espetta,
Che Amore è cieco, e notte gli diletta.
E senza altro pensare, un suo fidato
Accorto servitor chiamò quel giorno,
A cui disse, se sei, come hai mostrato,
Sempre nemico a chi mi vuol far scorno,
Prego che vadi più che puoi celato,
E Orlando trovi cavaliero adorno,
E nostro capitan, se sciai qual sia,
E questa gli darai da parte mia.
E una lettera in mano al messo porse,
Che del suo amore il conte reavisava;53
Dopo molte proferte, il servo corse
Al finto non ma al ver conte54 di Brava:
Il conte poi che del sigil si accorse,
La lettra prese, e altro non parlava,
Anci notando55 il servo, in man la piglia,
In atto d'uom che assai si meraviglia.
Sciolsella56, e prima sotto57 lesse
Il nome di chi a lui la scrive e manda;
Subito il resto a leger poi si messe
Di tal tenore = A te si aricomanda,
Conte, colei che per signor ti ellesse,
E sol ti apprezza, e solo ti dimanda;
Pregate, come la notte passata,
Questa altra ancor ti sia racomandata58.
Rimase il conte alle parol suspeso,
E di notte non scià, nè de che scriva;
Ma pur per coniettura ha in parte inteso
Quel che chiedea la donna, e le agradiva;
Scià ch'ella già lo amava; onde compreso
Ha che di novo in lei lo amor si aviva;
Ma pur di quel che ha letto assai si ammira,
E di novo la lettra or lege, or mira.
E alla proposta subito rispose,
E rescrisse una a lei di tal tenore:
Regina mia, nelle importanti cose
Vostre del regno sol vi mostro amore;
Ma in altre trame occulte et amorose,
Non fui mai vosco; onde pigliate errore:
Nè sta notte nè mai giacqui cum vui;
Credo ch'in cambio mio godesti altrui.
Diede la lettra il conte al fido messo,
Che alla regina appresentolla in mano;
Ella vedendo il servo, al primo ingresso
Allegrossi, ma poi fu il gaudio vano,
Che poi che della lettra intese espresso
Tutto il tenor, le parve il caso strano
D'esser schernita, e che ciò59 niegi il conte,
Che pure il vide seco a fronte a fronte.
E cominciò a dolersi la regina
Allor del conte assai cum voce pia;
Lacrimando diceva: ahimè mischina,
A chi dei l'alma e la persona60 mia!
Ad un che fu la notte, e la mattina
Dimostra ingrato che più mio non sia;
E a me che io il vidi, e sciò che fu certo ello
Non si vergogna dir, che non fu quello.
Nol vedeste, occhi vui, che le fattezze
Avea del conte? io sciò che non errasti;
Ora son queste, Orlando, le prodezze
Che per mio amore usar prima pensasti?
Se pur non ti piacean le mie bellezze,
(Che poco sono) a che, crudel, le usasti?
A che sì piccol tempo le godesti,
E da me, ingrato, come vil ti arresti?
Forse ch'io non ti son piacciuta quanto
Credevi prima, ahimè, solo a vedermi?61
Ma perchè, ingrato, tante volte e tanto
Quella notte tornasti a rigodermi?
Se allor bella non fui, come di manto
Adorna poteva altri e tu62 tenermi?
E se a me più tornar pur non volevi,
Negarmi esser lì stato non dovevi.
Dall'altro canto il conte Orlando stava
Suspeso assai, nè scià quel che si dire;
La cosa ben come era imaginava,
Ma non la scià per lo ben colorire;
Che essa l'avesse in fal preso pensava
Per cieca volontà, per gran desire,
Nè scià chi possa avere audacia presa
Di essere entrato in una tanta impresa.
Non scià come essa lui in fal pigliasse,
Nol cognoscendo al viso e al proprio aspetto,
Nè scià ch'in faccia lui rapresentasse
Salvo Milone, a lei figlio diletto,
Qual non si crede63 che alla madre usasse
Tanta sceleritade, tanto diffetto Скачать книгу
50
Son disposto, dama, condurmi.
51
52
53
cioè Orlando.
54
55
56
57
58
59
60
61
62