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Geschichte und Region/Storia e regione 29/1 (2020). Группа авторов
Читать онлайн.Название Geschichte und Region/Storia e regione 29/1 (2020)
Год выпуска 0
isbn 9783706560993
Автор произведения Группа авторов
Жанр Документальная литература
Серия Geschichte und Region/Storia e regione
Издательство Bookwire
Tab. 2: Scuole/Comuni.
Come si può evincere i comuni valdostani riescono a garantire la presenza di più scuole nel loro territorio. Il dato più debole, ma comunque superiore a una scuola per comune, è offerto dalla Valle di Gressoney (comunità montane Walser e Monte Rosa). Tuttavia, come vedremo, si tratta di un dato ingannevole e legato alla particolare realtà sociolinguistica di quel territorio. In linea di massima i comuni valdostani mantengono tra le due e le tre scuole. Il dato è molto rilevante, perché dimostra come i comuni puntassero a conservare la tradizione delle scuole di villaggio e a garantire la presenza di un maestro anche nei piccoli centri abitati sparsi su un ampio territorio. Tale volontà è provata dal dato dei comuni con più di 700 abitanti che tocca valori tra le quattro e le sei scuole, con una punta di nove scuole a La Salle, l’unico comune della Valdigne superiore ai 2000 abitanti. Se escludiamo la Valle di Gressoney, notiamo che anche i piccoli e i piccolissimi comuni riescono a garantire la presenza di una o anche più scuole.
La tabella 3 ci permette di approfondire l’analisi della capillarità del sistema scolastico valdostano attraverso il numero di scuole ogni 1000 abitanti.
Tab. 3: Scuole ogni 1000 abitanti per dimensione dell’abitato.
La capacità delle scuole valdostane di garantire una facile accessibilità all’istruzione di base è ribadita. Sempre escludendo la Valle di Gressoney, gli indici si collocano tra le 2,50 e le 4,92 scuole ogni 1000 abitanti. Se consideriamo che si tratta in gran parte di scuole maschili (ma rapportate su una popolazione che comprende anche le donne) possiamo affermare che, potenzialmente, il sistema scolastico valdostano sarebbe in grado di garantire livelli alti, se non universali14, di alfabetismo maschile. Infatti gran parte delle comunità montane si avvicinano o superano quella soglia di tre maestri ogni 1000 abitanti individuata da Carlo Cipolla15 come indicatore di un’offerta di istruzione in grado di sconfiggere l’analfabetismo. In linea di massima in tutte le classi di popolazione inferiori ai 1000 abitanti, i comuni valdostani riescono a superare la soglia di tre scuole ogni 1000 anime. I valori molto alti offerti dai piccoli comuni sono frutto di un’alterazione prodotta dai meccanismi di calcolo (se comuni con 100–200 abitanti hanno una scuola – come prova la tabella 2 – l’indice tenderà a lievitare senza portare a un reale miglioramento dell’offerta didattica) che, tuttavia, non inficia la loro capacità di offrire un facile accesso all’alfabeto.
Valori decisamente inferiori alle tre scuole si registrano, invece, nei comuni sopra i 1000 abitanti. Le forme di insediamento, sparso o accentrato, che caratterizzano il comune giocano un ruolo importante nella determinazione del dato. Un comune a popolazione accentrata non avvertirà il bisogno di moltiplicare l’offerta didattica nelle piccole frazioni; esigenza, invece, avvertita dai comuni a popolazione dispersa. Questa può essere una prima motivazione del dato, tenuto conto che, come già osservato, le scuole sono prevalentemente maschili e un indice superiore a 1,5 scuole può essere sufficiente, in un comune a insediamento accentrato, a garantire comunque un comodo accesso scolastico ai maschi in età d’istruzione. In altri casi può giocare il rapporto tra domanda e offerta di istruzione: i comuni più popolosi e a popolazione accentrata sono spesso ubicati nei fondivalle, dove i livelli di alfabetismo e, presumibilmente, la domanda di istruzione sono più bassi rispetto ai comuni di media e alta valle. Né va trascurato che, nei comuni più popolosi a popolazione accentrata, aumenta il peso dei maestri privati, in genere assenti nei villaggi.
Le inchieste offrono indicazioni anche sulla tipologia di scuola. Nell’inchiesta del 1807 sono 148 le scuole di leggere scrivere e conti destinate ai maschi. Altre 35 scuole sono indicate come “femminili”, in gran parte collocate nella Valdigne (9) e nel Gran Paradiso (17).16 L’anno successivo sono soprattutto le scuole femminili ad essere spazzate via, ridotte a solo sette. La Valdigne mantiene una sola scuola femminile e due sono ancora attive nel Gran Paradiso. Le scuole maschili di leggere scrivere e conti sono ora 103.
Le analisi delle inchieste napoleoniche pendono a favore dei fautori otto e novecenteschi delle scuole di villaggio e del loro legame con la tradizione religiosa e linguistica della regione. Nonostante la povertà del territorio, i comuni valdostani riescono a garantire accessi universali all’istruzione di base alla popolazione maschile. La tabella 4 ci permette di conoscere come questo fosse possibile.
Tab. 4: Spesa (lire imperiali) ogni 1000 abitanti per dimensione dell’abitato.
La tabella fa emergere con evidenza quanto poche fossero le risorse destinate alle scuole. Poiché i costi sono in gran parte destinati agli stipendi dei maestri è evidente che la possibilità di mantenere un capillare sistema scolastico passava attraverso una forte compressione dei salari degli insegnanti. La tabella 5 esprime con nitidezza questa dinamica.
Tab. 5: Fasce salariali (1808).
Purtroppo l’inchiesta del 1807 non offre dati sui salari, circostanza che costringe a ricorrere all’inchiesta del 1808. Come sappiamo, in quest’ultima inchiesta spariscono un buon numero di scuole e, molto probabilmente, i compensi dei maestri di villaggio sono accorpati agli stipendi dei maestri dichiarati dai sindaci. Nonostante queste premesse favorevoli all’aumento nominale dei salari, la tabella mostra come in tutta la Valle solo 4 dei 185 compensi dichiarati riescano ad elevarsi sopra le 150 lire annue. Anche ipotizzando una tendenza degli onorari a collocarsi verso la soglia superiore della fascia salariale più bassa, ci imbattiamo in redditi che, in assenza di altre entrate, non permetterebbero ad un individuo di mantenersi per 5–6 mesi all’anno. Dunque, la possibilità di garantire un facile accesso all’alfabeto della scuola valdostana passa attraverso la disponibilità di insegnanti disposti ad accettare miseri stipendi. Purtroppo le inchieste non offrono dati sullo stato civile dei maestri e sulle loro competenze didattiche. Tuttavia è certo che solo la condizione ecclesiastica o, se laici, lo svolgimento di una seconda attività potevano sottrarre i maestri da una realtà di pesante indigenza, così come sottolinea Marco Cuaz:
“Il recevait un traitement de misère, provenant des revenus des donations ou de la contribution des parents les plus fortunés; un traitement qui ne lui permettait pas d’exercer sa profession à temps plein, et qui l’obligeait à avoir d’autres activités plus rémunératrices, activité de paysan, d’artisan ou de secrétaire de mairie”17.
Del resto, altre fonti non mancano di denunciare le miserabili remunerazioni dei maestri e le loro inevitabili conseguenze.
“Une école communale où tous les gens de la paroisse peuvent envoyer leurs enfants, 3 mois seulement, gage maître 40 livre. Elle n’est pas été enseignée dans les années courantes, il n’y a qu’une personne qui puisse prendre cette peine, Jean Joseph de feu B. Polon, il est a peu près instruit, doué de probité, qui a réfuté d’enseigner dans cette année à cause du modeste du gage.”18
È possibile risalire alle competenze