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Liderazgo virtuoso. Pierluca Azzaro
Читать онлайн.Название Liderazgo virtuoso
Год выпуска 0
isbn 9788418360688
Автор произведения Pierluca Azzaro
Жанр Документальная литература
Серия Razón Abierta
Издательство Bookwire
LA PROSPETTIVA E IL CONTRIBUTO DELLA CHIESA CATTOLICA
Il breve intervento del card. Pedro Barreto Jimeno in apertura del Seminario, con la partecipazione dei membri del Sinodo per l’Amazzonia, funge bene – in certo senso – da introduzione generale. Egli manifesta il cordiale desiderio di collaborazione fra Chiesa e Organizzazioni Internazionali di fronte a una sfida concreta e di gran peso come quella della salvezza e del benessere dell’Amazzonia. In essa, oltre alle questioni ambientali, viene messa in primo piano anche quella del rispetto dei popoli indigeni e della loro cultura e responsabilità.
Il contributo del prof. Stephan Kampowski approfondisce la questione dell’etica del bene comune alla luce dell’Enciclica sociale di Benedetto XVI Caritas in Veritate, mettendo in luce come, per Papa Ratzinger, le vere radici del problema del sottosviluppo non sono solo di natura economica o demografica, ma vanno cercate più profondamente nelle relazioni fra persone e popoli. Solidarietà e, ancor più, fratellanza sono le vere chiavi per uno sviluppo degno della persona umana.
Mons. Fernando Chica Arellano studia il tema della leadership etica nelle responsabilità e nelle attività delle Organizzazioni internazionali e delle Relazioni internazionali, in rapporto al magistero dei Papi, da Pio XII in poi, ma soprattutto in Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. La considerazione di un ordine internazionale che si eleva verso la prospettiva di una «civiltà dell’amore» permette di cogliere la profondità e l’intensità con cui la Chiesa vuole offrire l’ispirazione necessaria per un impegno generoso e appassionato per la costruzione della famiglia universale dei popoli.
Infine, il prof. Francesc Torralba offre un’ampia, affascinante e dettagliata lezione sulla leadership etica alla luce del magistero e dell’esempio di Papa Francesco. Il fatto che Papa Bergoglio sia assurto indiscutibilmente al ruolo di leader internazionalmente riconosciuto e rispettato, interlocutore credibile per le grandi domande e preoccupazioni dell’umanità di oggi, merita una riflessione attenta da parte di coloro che – anche se a livello diverso e più modesto – condividono la responsabilità del servizio per la comunità umana.
COMPITI E IMPEGNI DEI GOVERNI E DELLE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI
Il Dr. René Castro prende le mosse dalle problematiche affrontate nelle riunioni della Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite sul Cambio Climatico (la «COP») per rilevare l’urgenza degli appelli lanciati da Papa Francesco nella Laudato si’ e per spiegare l’importanza degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile adottati dalle Nazioni Unite nel 2015. Essi rappresentano, effettivamente, un quadro di riferimento ampio e integrato per l’azione multilaterale, i cui primi responsabili sono i governi. Le Organizzazioni internazionali hanno un compito di carattere esecutivo e lo sforzo per il raggiungimento degli Obiettivi nel 2030 costituisce per esse e per i loro operatori un impegno non solo di natura tecnica, ma anche altamente morale per la salvezza del Pianeta.
La Dr.ssa Maria Helena Semedo, sulla stessa linea, insiste sul fatto che l’Agenda per la realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile non dev’essere un «mero processo tecnocratico di riforme» operative, ma dev’essere attraversata da una forte «radice etica», in cui i cambiamenti delle policies vengano accompagnati dai cambiamenti delle persone e «nessuno venga lasciato indietro». Ancora, gli Obiettivi devono essere considerati indivisibili, cosicché le dimensioni ambientali e sociali non possano essere trascurate o subordinate a quella economica. Particolarmente intenso è il richiamo a unire la necessaria «neutralità» delle Organizzazioni internazionali con «le più alte aspirazioni etiche». A tale riguardo continua ad essere di ispirazione la grande figura di Dag Hammarskjöld con il suo appello al «servizio» come centro dell’identità dell’international public servant.
Anche il Dr. Donal Brown inquadra il suo intervento nelle prospettive degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e descrive il servizio dell’IFAD, nella cooperazione internazionale, alla luce di questi. Le dimensioni etiche nel lavoro dell’IFAD sono molteplici. La principale di esse anima tutto l’impegno per lo sviluppo agricolo dei Paesi e delle popolazioni più povere secondo il nobile motto: «Non lasciare indietro nessuno – Leaving no one behind». Ma ciò si articola in rapporti con i governi che si devono ispirare a principi di trasparenza e accountability e in modalità di lavoro sul campo che siano estremamente attente alla promozione di ogni singola comunità e persona, con le sue specifiche caratteristiche, tenendo conto soprattutto delle fragilità e vulnerabilità dei poveri.
Il Dr. Mattia Prayer Galletti si sofferma in particolare sull’impegno dell’IFAD in favore dei popoli indigeni nelle diverse regioni del mondo. In questo campo si incontrano le grandi sfide dell’umanità di oggi in una forma concreta e specifica: i popoli indigeni sono visti come un ostacolo al modello oggi prevalente di sviluppo economico; essi hanno un rapporto con la natura che li rende particolarmente capaci di rispondere positivamente alla problematica ambientale; sono popoli con culture proprie, degne di grande rispetto, da cui vi è molto da imparare e che oggi sono ad alto rischio di estinzione; sono comunità che incontrano grandi difficoltà a ottenere il riconoscimento dei loro diritti nell’ambito dei sistemi politici e giuridici dei Paesi dove si trovano. Tutte queste considerazioni sono di fondamentale importanza anche nel contesto del Sinodo per l’Amazzonia e per l’attuazione dei suoi orientamenti.
SCIENZA ED ETICA DAVANTI AI GRANDI DILEMMI:
FAME, ECOLOGIA, GIUSTIZIA, PACE…
José T. Esquinas Alcázar prende le mosse dal problema della fame e della malnutrizione per sottoporre a dura critica la deriva mercantilistica odierna dell’attività agroalimentare con le sue conseguenze drammatiche di ingiustizia e di spreco e per mettere in luce l’importanza, non riconosciuta, dell’agricoltura familiare e dei piccoli agricoltori. Il discorso però si allarga sul futuro del pianeta – Quo vadis Terra? – per superare una visione antropocentrica e formulare le esigenze di un’etica più inclusiva. Queste vengono così riassunte: ridefinire lo sviluppo e sostituire il PIL (Prodotto Interno Lordo) con indicatori più adeguati; riconciliare economia ed ecologia, internalizzando le esternalità nel contesto di un’economia solidale e «circolare», capace cioè di trasformare i residui in risorse; riconoscere in forma efficace i diritti delle generazioni future; sviluppare la cittadinanza e la governance mondiale in prospettiva multilaterale sulla base di quattro principi: Sostenibilità, Etica, Rispetto della diversità, Armonia nelle relazioni sociali e con la natura.
Anche Máximo Torero, alla luce della sua esperienza di economista dello sviluppo presso la FAO, vede nella fame e nella malnutrizione due sfide cruciali e urgenti da affrontare per un’esigenza etica imprescindibile. Egli mette in luce la questione della sicurezza alimentare nel contesto dei rapporti commerciali internazionali, rilevando gli effetti catastrofici dei conflitti commerciali fra i grandi Paesi del mondo (oggi, ad esempio, Stati Uniti e Cina) sulla situazione dei popoli più poveri e deboli. Tuttavia le cause dei problemi sono molteplici, come, per esempio, i sussidi governativi per prodotti che, in realtà, conducono a malnutrizione e diete nocive (obesità) e così via. In tal senso, l’autore insiste sulla interconnessione fra i diversi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Egli conclude ricordando che già nel 1982 la FAO affermava che i problemi della fame nel mondo avrebbero potuto essere risolti con una spesa irrisoria rispetto a quelle militari, purché vi fosse la necessaria «volontà politica» di perseguire le giuste priorità.
Le difficoltà di affrontare efficacemente le grandi questioni connesse alle attività del settore agroalimentare e alla sicurezza alimentare nel quadro di uno sviluppo sostenibile vengono discusse dal Prof. Stefano Zamagni nel contributo più esteso del nostro volume. L’Autore ritiene che: «di tutti i settori economici della contemporaneità, quello dell’agri-food è il settore produttivo caratterizzato dalla più alta intensità di dilemmi, di natura