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il suo pugnale di ghiaccio nel petto del demone e provò un'ondata di soddisfazione quando il mostro si trasformò in una statua di ghiaccio, grazie al potere dell'arma. Una calda sensazione di bruciore si diffuse nel suo fianco sinistro facendolo gridare di dolore e rabbia. Il demone volante era tornato e gli aveva conficcato gli artigli appena sotto le costole. Toya estrasse il pugnale dal corpo dal demone congelato, se lo passò velocemente sulle labbra e lo agitò contro i demoni, ignari di aver appena firmato la propria condanna a morte.

      Le sue labbra si aprirono leggermente, come se stesse per baciarli, ma una lingua di fuoco scaturì dalla sua bocca e bruciò il demone alato che aveva di fronte. Ruotando con grazia su un piede, colpì il demone congelato ... frantumandolo.

      "Non si sentirà molto bene, quando si sveglierà e si troverà…sciolto!” pensò Toya, con sadico orgoglio.

      Voltandosi verso il resto dei demoni , sollevò rapidamente i pugnali e si mise in posizione di combattimento. I suoi sensi erano eccitati per il brivido della battaglia e lui si sentiva incredibilmente vivo. Era già pronto, quando vide i demoni mutare e assumere la forma di Kyou.

      "Oh, adesso sì che m’incazzo davvero!” sibilò.

      I demoni superstiti si unirono per attaccare simultaneamente Toya. Artigli e acciaio si scontrarono, e ne venne fuori un lago di sangue che inzuppò le vesti del guardiano. I suoi abiti si strapparono, mentre il nemico affondava gli artigli nella sua carne, ma Toya non rallentò il sui impeto.

      Se qualcuno avesse lanciato un’occhiata, avrebbe assistito alla gloria finale del guardiano. Nonostante le ferite sul suo corpo e il sangue versato, era bellissimo mentre combatteva ... e quando le sue ali d'argento si frantumarono, divenne l'essenza di un angelo del male.

      La battaglia cessò e Toya si fermò. Si trovava a terra su un ginocchio con le braccia tese, e i pugnali stretti tra le mani. Affannava, e i suoi capelli color ebano e argento svolazzavano nella brezza. I suoi occhi argentati scintillavano ancora pericolosamente.

      Dopo alcuni momenti di silenzio, i demoni rimanenti si lanciarono in avanti e Toya ringhiò frustrato. Era ora di farla finita ... era compito di Kyou difendere le proprie terre, non suo! Brandì i pugnali e li incrociò davanti a sé. Il loro potere così ingigantito turbinò intorno, fino a far scaturire un globo luminoso. La sfera iniziò a crescere e presto lo inglobò dentro di sé.

      Seguì un’immane esplosione, che spazzò via quasi tutto quello che la circondava, compreso i resti del villaggio. Toya abbassò i pugnali e lentamente ma con grazia si alzò in piedi. Inclinando la testa all'indietro, fissò il cielo ora oscurato dalla polvere e dai detriti. Ignorando il fetore della carne bruciata intorno a lui, solcò a lunghi passi il terreno brullo, ringraziando gli dei che al suo arrivo non ci fossero più umani in vita.

      “A questo siamo arrivati… - pensò tristemente - A distruggere villaggi umani solo per salvarli dalle grinfie di Hyakuhei."

      Toya sospirò e le ali gli apparvero di nuovo sulla schiena, poi si librò in volo sopra quella terra devastata. Kyoko attendeva di essere salvata e lui non bramava altro che andare in suo aiuto. Quando svanì nella notte, una piuma d'argento fluttuò a terra ed atterrò nelle mani di un ragazzetto che si era salvato perché era riuscito a nascondersi, e aveva assistito alle fasi finali della battaglia.

      Quando le piccole dita si chiusero intorno alla piuma scintillante ... questa svanì.

      *****

      Hyakuhei balzò fuori da un buco nero non lontano dalla caverna dove si trovava Kyoko. Nessuno si sarebbe mai accorto della sua presenza ... tranne la ragazza. Poteva sentire Kamui giungere da lontano, e si chiese se il ragazzo aveva capito che non poteva vincere contro di lui e i terribili incubi che gli avrebbe inviato. Se quel giovane guardiano si fosse accorto di essere ormai toccato dal male…sarebbe venuto lo stesso a combatterlo?

      I suoi lunghi capelli color mezzanotte ondeggiavano nella fresca brezza mentre i muscoli del suo corpo si flettevano. Si rispose, nella sua tremenda onniscienza, che Kamui avrebbe lottato ugualmente contro di lui.

      “Così sia.” sussurrò Hyakuhei cupamente.

      *****

      Kamui sentì l’alito gelido del vento lenire la sua rabbia. Guardò con la coda dell’occhio la punta delle sue ali che era diventata nera, e la cosa lo spaventò. Ecco perché aveva seppellito quei ricordi. Più quei ricordi, simili a incubi, gli entravano nella testa con tutta la rabbia del passato ... più gli era difficile respirare.

      Il vento cambiò direzione e una piuma gli fluttuò accanto, mentre rallentava il volo. Gli occhi di Kamui si spalancarono per il terrore. Nera ... la piuma era nera!

      Si voltò in preda al panico, alla ricerca del maligno demone alato che continuava a perseguitarlo. Ma non vide nessuno. I suoi occhi scintillanti si voltarono lentamente e si fissarono sulle sue ali e, quando le vide, il respiro gli lasciò i polmoni come se qualcuno lo avesse preso a calci nel petto. Erano le stesse ali di suo padre!

      "No! Non diventerò come te! " gridò con rabbia. "Non diventerò come te!" continuò a urlare, anche quando scorse Shinbe in lontananza. Si rivolse urlando al cielo "Fallo andare via, per favore ... fallo andare via, ti prego!" sussurrò non volendo che Shinbe lo vedesse con quelle ali nere. Schizzò velocemente verso il suolo e si nascose tra gli alberi.

      Una volta fuori dalla vista di Shinbe, Kamui si inginocchiò per un momento prima di aprire gli occhi. La prima cosa che vide furono le sue ali nere. Con un grido angosciato, Kamui ne afferrò una per strapparla dalla sua schiena. Gridò di dolore, mentre cercava di maciullarla con le sue stesse mani.

      Ma non ci riuscì e crollò a terra, affranto. Iniziò a piangere sommessamente, quando vide l'erba intorno a lui sibilare al potere malvagio che ormai si celava nel profondo della sua stessa anima. Stillava da lui come un fetore maligno che avrebbe ucciso tutto ciò che toccava ... con il suo odio, la sua rabbia, la sua gelosia e incarnandosi in un potere nero e selvaggio. L'unico regalo che suo padre gli aveva fatto era puro male!

      Si rannicchiò su se stesso e il suo corpo iniziò a brillare e a splendere al ritmo del battito del suo cuore, e ben presto uno strano bozzolo lo avvolse. Decise di rimanere avvinto in quella tela, terrorizzato dall’idea che, se si fosse liberato, sarebbe diventato simile a suo padre-

      "Non puoi farmi questo…" supplicò, mentre lottava per respirare. "O dei del cieli, non lasciate che diventi come lui!”

      Le labbra di Shinbe si assottigliarono, quando percepì l’aura di Kamui affievolirsi, come se l’amico stesse morendo. Poteva percepire il suo potere diventare instabile, e non era un buon segno. "Andiamo Kamui, combatti… Kyoko avrà bisogno di noi." Qualcosa di nero fluttuò vicino a lui nel vento e lui l’afferrò prontamente.

      Una piuma di mezzanotte ... ma non era quella di Hyakuhei. Guardò con occhi ansiosi intorno per tutta la radura ... chiedendosi se non appartenesse a Kamui. "Non potete permetterlo!" pensò con terrore. "Se lasciate che lui usi un tale potere distruttivo ...non riusciremo più a fermarlo... Oh, vi prego, dei del cielo!"

      La foresta sotto di lui brillava di una strana forza vitale e Shinbe si diresse rapidamente verso di essa. Proprio al centro, scorse una grande sfera blu che irradiava una vibrante luce, illuminando gli alberi intorno. Quando atterrò vicino ad essa, potè percepire la terribile lotta che si stava svolgendo al suo interno. I suoi occhi color ametista divennero tristi, quando vide le piume d'ebano che ricoprivano il terreno.

      "Kamui?" sussurrò Shinbe allungando la mano, e toccando delicatamente il turbine colorato sulla superficie della sfera.

      Nell'istante in cui la sua mano toccò la sfera, il conflitto all'interno si stabilizzò per un momento ... diventando puro. Gli occhi di Shinbe si chiusero mentre percepiva l'essenza di Kamui dentro di sé, lasciandola crescere. Sentì tutto il puro amore e l'innocenza di Kamui ... tutta la sua malizia nascosta, e anche il potere selvaggio che traeva da quei sentimenti.

      Kamui aprì gli occhi, ormai sicuro che Kamui si nascondesse là dentro, ma tutto ciò che poteva scorgere dal di fuori era una sorta di gabbia di luce. Aguzzando

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