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il capo - non voglio che tu capisca la verità."

      Poteva sentire la richiesta straziante di Kamui. Sebbene il legame tra lui e l’amico -fratello fosse sempre stato fortissimo, tuttavia dovette usare tutto il suo potere mentale per penetrare nella sfera e raggiungerlo.. Appoggiò la fronte contro la barriera di luce e premette i palmi su ogni lato ... provando a spingere e a tirare contemporaneamente.

      Da lì, Shinbe riuscì a parlare a Kamui con la mente. “Kamui, esci di qui ... non hai bisogno di combattere Hyakuhei da solo. Non così. Lo faremo come fratelli… insieme. Ma in questo momento c'è qualcuno che ha più bisogno di noi. Kyoko ha bisogno di te, Kamui. "

      “Kyoko? Ma ... io non sono un vostro fratello di sangue! ” gridò Kamui dall'interno della sua prigione. Shinbe potè scorgere la sua ombra, mentre parlava, e l’immagine lo turbò. "Non lo sarò mai ... indipendentemente da quanto lo desidero ... di quanto ne abbia bisogno. Tu non sai cosa c'è dentro di me che cerca di uscire. E se questa cosa mi spingesse a fare del male a Kyoko?"

      Gli occhi color ametista di Shinbe si riempirono di lacrime di comprensione. “Non ti tormentare, Kamui. Quei ricordi sono stati seppelliti per un motivo. Hai dovuto fare una scelta e hai scelto noi. Sei mio fratello ... un guardiano di Kyoko. Il nostro dovere è di proteggerla ad ogni costo, indipendentemente dai nostri natali. "

      "Ma ...non è vero! Tu menti!" gridò Kamui , in risposta all’eco della voce di suo padre Hyakuhei nella sua mente…che gli sussurrava, schernendolo. “Sei mio, bambino. Così come la tua sacerdotessa."

      Shinbe potè sentire la voce di Hyakuhei all'interno della barriera e andò su tutte le furie. "Vuoi che lui t’imprigioni con le stesse catene che usò una volta su Kyoko?” urlò a Kamui, cercando di penetrare nella sua anima atterrita. “Combatti i ricordi che ti sta inviando, per il bene tuo e di Kyoko! Seppelliscili nel profondo e non guardarti mai indietro! Puoi scegliere il tuo destino! Non sei condannato a diventare come tuo padre! Pensa a Kyoko, dannazione! "

      "Kyoko?" Una lacrima cadde dalla guancia di Kamui, e lui la guardò e la vide frantumarsi a terra in tante piccoli luci. Se la sua anima fosse stata davvero come quella di Hyakuhei... quella lacrima sarebbe caduta a terra nera come la notte o addirittura cremisi ... non vorticante di mille colori! Ripensò alla sacerdotessa che lottava contro il demone, e capì che era quello che contava, salvarla! L'unico modo per vincere suo padre era diventare più malvagio di lui…ma non ora. Ora doveva salvare Kyoko! L'amava troppo.

      Shinbe fece un passo indietro, quando la sfera quando iniziò a librarsi a diversi piedi da terra. L'aura blu che la circondava brillò con la luce di miriade di minuscoli diamanti e divenne così intensa da sopraffarlo. Dovette chiudere gli occhi.

      “Non puoi avere me o lei. Ancora una volta Hyakuhei… io ti caccio via da me!” gridò Kamui, mentre la sfera scoppiava in mille pezzi.

      A diverse miglia di distanza, gli occhi di Hyakuhei lampeggiarono di rabbia, al sentire le parole di Kamui e gli gridò, di rimando: "Non potrai negare la verità ancora a lungo, ragazzo ... tu ed io siamo uguali. Siamo male puro!”

      Shinbe si spinse in avanti per afferrare Kamui che stava crollando al suolo. Il ragazzo era svenuto per il freddo. Ma i suoi occhi color ametista si spalancarono e sorrise, quando scorse la punta delle sue ali non più nera, ma adorna di luce. Abbracciò Kamui, sicuro che sarebbe andato tutto bene ... almeno per adesso. In qualche modo era riuscito a farlo rinunciare ancora una volta al fascino del male.

      "Bentornato Kamui." sorrise. A quelle parole gli occhi del ragazzo, sprizzando lampi di luce, si aprirono e lo fissarono confusi.

      *****

      "Semplicemente, non capisco ... perché Kyou dovrebbe volere Kyoko pr sé?" Suki camminava avanti e indietro, infastidita del fatto non era là fuori a cercare la sua amica insieme agli altri.

      Sennin si massaggiò la tempia mentre fissava sua figlia, "Suki, per favore, siediti. Mi stai facendo venire le vertigini. " Afferrò un bastone e attizzò il fuoco, poi disse: “Kyou è un guardiano... quindi Kyoko è al sicuro con lui. Se poi la desidera come compagna…beh, ormai non si può fare niente, è già sua. E nemmeno lui può ribellarsi al suo desiderio.”

      Suki si voltò a fissare Sennin. "Ma che significa? Non è mica un bambino! Può controllare i suoi istinti! "

      Sennin fissò il fuoco e sussurrò: "Se è il suo sangue regale ad averla scelta, nemmeno lui può farci nulla.”

      "In che senso? - chiese Suki - È proprio per difenderla dal desiderio degli altri che i guardiano combattono! Quindi, come può uno di loro pretenderla per sé? E se anche Kyou l’avesse scelta, perché non lo ha confessato agli altri e invece l’ha rapita?”

      Sennin sorrise: "Per lo stesso motivo per cui il nostro amico Shinbe non confessa in pubblico il suo amore per la donna che ama.”

      Suki arrossì violentemente alle parole di suo padre. “Perché Shinbe dovrebbe tacere, se gli piacesse qualcuna? Non ha mai avuto problemi a dire ciò che pensa ... o a tenere le mani a posto!"

      "Forse lui tace per un motivo…del tutto umano, Suki: per paura di un rifiuto." Inarcò un sopracciglio, sapendo di aver detto la verità.

      Suki fissò suo padre come se gli fosse cresciuta una seconda testa. "Vuoi dire che Shinbe ama Kyoko ... e non ha mai avuto il coraggio di dirglielo?" Il pensiero le fece male al petto e per un attimo la vista le si annebbiò.

      Sì afferrò la testa tra le mani, quando suo padre la colpì sulla fronte con la punta del suo bastone.

      "Smettila di fare la stupida." mormorò Sennin, rimettendo il bastone al suo posto. Scosse il capo. “Ah, i giovani!” Tacque, riportando alla mente i magici momenti i cui lui stesso aveva temuto di dichiararsi alla madre della sua Suki. Ah, che brutta cosa, i ricordi!

      *****

      Il talismano nel cuore demone dei sogni prese vita, quando sentì Hyakuhei e Kyoko scivolare entrambi tra le mura del sonno. Fu allora che fu abbastanza libero da guardare nelle loro anime alla ricerca di ricordi che entrambi avevano dimenticato o che non avevano mai avuto il potere di ricordare, il lato oscuro delle loro anime.

      Gli occhi neri del demone del sogno si spalancarono, mentre scrutavano quel mondo e lui vi conduceva le sue vittime. Anche la barriera protettiva intorno alla ragazza s’infranse, non abbastanza forte da tenerlo fuori.

      *****

      I sogni son davvero una strana magia; quando ti svegli in uno dei tuoi incubi non sai che stai sognando... e questa è una sola delle loro stranezze. Kyoko entrò nella nebbia, sentendosi come avvolta in una coperta di calore. Resistendo all'impulso di aprire gli occhi, si strinse le braccia intorno al corpo.

      Non sentiva alcun rumore, a parte il battito del suo cuore che le rimbombava nelle orecchie.

      I suoi occhi si spalancarono, sentendo qualcuno accanto a sé, nel letto: se ricordava bene, era sola quando si era addormentata! Allungò una mano, e toccò un petto villoso e nudo. Potè percepire i muscoli tonici e asciutti, e le parve di vedere una massa di capelli neri nascosti dalle lenzuola di seta. Seguì con lo sguardo qui capelli e si fermò davanti al bellissimo viso dell’uomo che le giaceva al fianco: Hyakuhei!

      Si morse il labbro inferiore e arrossì violentemente. Cosa ci faceva a letto con lui? Vedendo che lui era ancora addormentato guardò in basso, all’ altezza delle sue cosce, per vedere se indossava dei calzoni: grazie al cielo sì, era vestito! Gli mancava solo la camicia.

      “Lui è Hyakuhei ...il mio guardiano ... giusto?” si ostinò a ripetersi, cercando di fare luce nei suoi ricordi per capire come mai lui le giacesse accanto…ma la sua mente era vuota. Non ricordava nulla, nemmeno come era arrivata fin lì.

      “Stavo cadendo e lui mi ha salvata…” si sforzò di ricordare. Sussultò, quando si accorse che lui aveva aperto gli occhi e la guardava in silenzio. Aveva ancora la mano a sfiorargli il petto, poteva sentire il battito furioso del suo cuore sotto le dita. Lo sguardo le scivolò involontariamente sulle sue labbra carnose, e quando se ne accorse si

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