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solo con l'autopsia," replicò bruscamente Lombardi. "Quello di cui sono sicuro è che quest'uomo ha avuto una morte orribile. Il dolore che ha sofferto deve essere stato intollerabile."

      L'ispettore aspettò un momento.

       "Qualche ipotesi?"

      Il patologo scosse la testa.

       "Non oserei in questo caso. L'unica cosa di cui sono sicuro è che l'omicidio è stato commesso dall'interno. Uccidere può avere molte facce e qualche volta ce ne mostra una nuova. Oltre a quelle da fuoco e bianche, le armi possono comprendere il veleno, il congelamento, il soffocamento con gas, la mancanza di ossigeno, l'annegamento, il dissanguamento, l'arresto cardiaco e così via. Non sempre è chiaro di cosa sia morta una persona."

       "E in questo caso?”

       “Sto pensando a una bomba," rispose il patologo.

       "Una bomba?"

       "Lei ha chiesto la mia opinione e ora ce l'ha. Vede i bordi sfilacciati nei posti dove la pelle si è rotta? É caratteristico. Questo disastro è identico a un attacco con una granata, con una differenza sostanziale."

       “Quale?"

       "Sembra che l'effetto, l'esplosione abbia avuto luogo dall'interno, nel tratto intestinale. Il processo è stato devastante. La possibilità che il Cardinale potesse sopravvivere a questo era meno di zero."

      Questa affermazione non sembrò piacere per nulla all'ispettore.

       “Quanto grande era questa bomba?”

       "Ah, ora si sta sbagliando. Sta probabilmente pensando a qualcosa di fisico, qualcosa di solido che è stato ingerito. No, non è stato nulla di simile a quello a cui sta pensando. Penso che forse sia stata un'overdose di una medicina usata in modo errato, o una combinazione di medicine differenti. Alcuni liquidi chimici reagiscono violentemente tra loro. Per esempio il nitrogeno liquido in combinazione con la bile dello stomaco è fatale."

      Il patologo prese una spatola di acciaio inossidabile che mise tra le viscere aperte e la annusò.

       "Come sospettavo, la sua morte è stata causata da un composto chimico ma certamente non dal nitrogeno," disse. "Riesce a sentirlo?"

      L'ispettore De Angelis sbuffò. “Aglio!"

       “Arsenico," lo corresse il patologo. "L'arsenico ha quasi lo stesso odore dell'aglio. Questo, insieme ad altre sostanza nel suo sistema digestivo deve aver scatenato una reazione chimica particolarmente forte e questo ne ha causato la morte. Per esserne del tutto sicuro dovrei esaminare i tessuti e prendere dei campioni di sangue."

       "Lo faccia," tuonò l'ispettore. "Se trova qualcosa che indichi l'assassino voglio esserne informato immediatamente."

      Il cervello di Sandwell iniziò a lavorare al massimo delle sue capacità. Si rese conto che l'ispettore lo considerava come l'unico sospetto. Per convincerlo del contrario doveva provargli che non era da quelle parti al momento dell'omicidio.

      Pensa!

      Gli venne un'idea.

       "Signore, potrebbe essere stato un suicidio?" Chiese innocentemente.

       "Fisicamente non impossibile, ma ne dubito," disse il dottor Lombardi. "Il Cardinale aveva una personalità forte. Non era il tipo da suicidarsi. Uccidersi in questo modo sarebbe molto più doloroso che fare hara-kiri. Non l'avrebbe fatto. Qualcuno che è sopravvissuto a tre attacchi nella sua vita non si suiciderebbe mai."

      Sandwell si sentì profondamente deluso.

       "Può dirmi a che ora è stato commesso il delitto?" chiese De Angelis al patologo.

       "Solo una stima. Come può vedere il corpo è nella prima fase del rigor mortis. Questo significa che la vittima apparentemente è stata uccisa tra le dieci e trenta e le undici di sera. Direi all'incirca tre ore fa."

      Era quello che aveva sperato Sandwell. Tre ore prima era nella piazza davanti al teatro dell'opera!

       "Se non vi dispiace Ispettore, Professore, vi lascerei qui da soli," disse con grande sollievo. "Vedete, a quell'ora io ero al teatro dell'opera in piazza Beniamino Gigli. Ho parlato con i due impiegati alla reception e possono confermare il mio racconto."

      L'ispettore De Angelis non sembrò per nulla impressionato di questo alibi e, se lo era, non fece nulla per mostrarlo, pensò Sandwell.

      L'Ispettore tirò fuori dalla tasca un pezzo di carta rettangolare e lo mise davanti al naso di Sandwell.

      

      9

      â€œSe non le dispiace Professore, potrebbe spiegarmi cosa ci faceva questo sul corpo del Cardinale quando è morto?"

      Diede il foglio di carta Sandwell. Sandwell lo guardò con sorpresa e lesse

      CARTA D'IMBARCO Amsterdam Roma

      AMS FCO

      Imbarco Partenza Data Volo Classe

      06:35 06:50 19JUN KL1597 M

      Passeggero Posto

      SANDWELL, WILLIAM R. 21A

      Sandwell non poteva credere ai suoi occhi.

      "Cosa è questo?" chiese, sbalordito. "Non può essere la mia carta d'imbarco. La tengo sempre con me fino a quando..."

       "Fino a quando arriva a casa?" rispose De Angelis. "Era questo che stava per dire? Questo è il suo nome, giusto? E sembra che lei sia arrivato da Amsterdam."

      Ammutolito Sandwell fissò il pezzo di carta. Era indiscutibilmente la sua carta d'imbarco!

      Sandwell si perse nei suoi pensieri. Tutto quello a cui fu in grado di arrivarere era che l'avesse persa uscendo dall'hotel e che in seguito qualcuno doveva averla presa. Ma come era arrivata tra le mani del Cardinale? Un nuovo pensiero si fece largo tra la sua confusione.

      Gli avevano rubato l'identità?

       "Se ha un momento, ispettore," cominciò il dottor Lombardi. "C'è qualcosa che voglio condividere con lei. Ricordo un caso con caratteristiche simili che era stato riportato su una rivista medica. Si trattava di un avvelenamento commesso con l'Acquetta di Napoli."

      De Angelis quasi si strozzò. "Parla sul serio? Acquetta di Napoli?"

       "Sì. É chiamata così. Non ha nulla a che fare con la pioggia. In altre nazioni è conosciuta come la ‘Mosca spagnola’, una polvere ottenuta dal corpo del Lytta vesicatoria, un tipo di coleottero originario della regione mediterranea. Ha un veleno che, in combinazione con altre sostanza come l'arsenico e la stricnina provoca una forte reazione nel corpo. Forte abbastanza da uccidere qualcuno in pochi giorni. In questo caso in pochi minuti."

      "Coleottero macinato," ripeté De Angelis scontrosamente. "Perché non ne ho mai sentito parlare?"

      Lombardi gli lanciò un'occhiata interrogativa. "Forse perché risale ai tempi del medioevo quando sniffare cocaina non si usava ancora. É un metodo vecchio ma testato per uccidere qualcuno. La mosca spagnola era originariamente intesa come un afrodisiaco e uno stimolante per l'appetito, ma era pericolosa in alcune combinazioni. Tutto questo presume, certamente, che la mia supposizione sia corretta. I nobili italiani, compresi i Medici usavano la mosca spagnola per avvelenare i propri nemici, specialmente le persone che li ostacolavano politicamente. Qualche volta ci volevano dei mesi prima che la povera vittima soccombesse."

       "Mesi," ripeté De Angelis. "Il Cardinale è ovviamente morto piuttosto velocemente, perciò presumo che qualcuno abbia volutamente usato una dose massiccia. Perciò, è omicidio. Per cosa è usata attualmente la mosca spagnola, da un punto di vista medico?"

       "Come diuretico e per aumentare la potenza sessuale. In una overdose porta a una erezione prolungata con il risultato di portare seri danni al pene."

      

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