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il cavallier per quella selva immensa,

      facendo or una ed or un'altra via,

      dove più aver strane aventure pensa.

      Capitò il primo giorno a una badia,

      che buona parte del suo aver dispensa

      in onorar nel suo cenobio adorno

      le donne i cavallier che vanno attorno.

55

      Bella accoglienza i monachi e l'abbate

      fero a Rinaldo, il qual domandò loro

      (non prima già che con vivande grate

      avesse avuto il ventre amplo ristoro)

      come dai cavallier sien ritrovate

      spesso aventure per quel tenitoro,

      dove si possa in qualche fatto eggregio

      l'uom dimostrar, se merta biasmo o pregio.

56

      Risposongli ch'errando in quelli boschi,

      trovar potria strane aventure e molte:

      ma come i luoghi, i fatti ancor son foschi;

      che non se n'ha notizia le più volte.

      – Cerca (diceano) andar dove conoschi

      che l'opre tue non restino sepolte,

      acciò dietro al periglio e alla fatica

      segua la fama, e il debito ne dica.

57

      E se del tuo valor cerchi far prova,

      t'è preparata la più degna impresa

      che ne l'antiqua etade o ne la nova

      giamai da cavallier sia stata presa.

      La figlia del re nostro or si ritrova

      bisognosa d'aiuto e di difesa

      contra un baron che Lurcanio si chiama,

      che tor le cerca e la vita e la fama.

58

      Questo Lurcanio al padre l'ha accusata

      (forse per odio più che per ragione)

      averla a mezza notte ritrovata

      trarr'un suo amante a sé sopra un verrone.

      Per le leggi del regno condannata

      al foco fia, se non truova campione

      che fra un mese, oggimai presso a finire,

      l'iniquo accusator faccia mentire.

59

      L'aspra legge di Scozia, empia e severa,

      vuol ch'ogni donna, e di ciascuna sorte,

      ch'ad uomo si giunga, e non gli sia mogliera,

      s'accusata ne viene, abbia la morte.

      Né riparar si può ch'ella non pera,

      quando per lei non venga un guerrier forte

      che tolga la difesa, e che sostegna

      che sia innocente e di morire indegna.

60

      Il re, dolente per Ginevra bella

      (che così nominata è la sua figlia),

      ha publicato per città e castella,

      che s'alcun la difesa di lei piglia,

      e che l'estingua la calunnia fella

      (pur che sia nato di nobil famiglia),

      l'avrà per moglie, ed uno stato, quale

      fia convenevol dote a donna tale.

61

      Ma se fra un mese alcun per lei non viene,

      o venendo non vince, sarà uccisa.

      Simile impresa meglio ti conviene,

      ch'andar pei boschi errando a questa guisa:

      oltre ch'onor e fama te n'aviene

      ch'in eterno da te non fia divisa,

      guadagni il fior di quante belle donne

      da l'Indo sono all'Atlantee colonne;

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      e una ricchezza appresso, ed uno stato

      che sempre far ti può viver contento;

      e la grazia del re, se suscitato

      per te gli fia il suo onor, che è quasi spento.

      Poi per cavalleria tu se' ubligato

      a vendicar di tanto tradimento

      costei, che per commune opinione,

      di vera pudicizia è un paragone. —

63

      Pensò Rinaldo alquanto, e poi rispose:

      – Una donzella dunque dè' morire

      perché lasciò sfogar ne l'amorose

      sue braccia al suo amator tanto desire?

      Sia maladetto chi tal legge pose,

      e maladetto chi la può patire!

      Debitamente muore una crudele,

      non chi dà vita al suo amator fedele.

64

      Sia vero o falso che Ginevra tolto

      s'abbia il suo amante, io non riguardo a questo:

      d'averlo fatto la loderei molto,

      quando non fosse stato manifesto.

      Ho in sua difesa ogni pensier rivolto:

      datemi pur un che mi guidi presto,

      e dove sia l'accusator mi mene;

      ch'io spero in Dio Ginevra trar di pene.

65

      Non vo' già dir ch'ella non l'abbia fatto;

      che nol sappiendo, il falso dir potrei:

      dirò ben che non de' per simil atto

      punizion cadere alcuna in lei;

      e dirò che fu ingiusto o che fu matto

      chi fece prima gli statuti rei;

      e come iniqui rivocar si denno,

      e nuova legge far con miglior senno.

66

      S'un medesimo ardor, s'un disir pare

      inchina e sforza l'uno e l'altro sesso

      a quel suave fin d'amor, che pare

      all'ignorante vulgo un grave eccesso;

      perché si de' punir donna o biasmare,

      che con uno o più d'uno abbia commesso

      quel che l'uom fa con quante n'ha appetito,

      e lodato ne va, non che impunito?

67

      Son fatti in questa legge disuguale

      veramente alle donne espressi torti;

      e spero in Dio mostrar che gli è gran male

      che tanto lungamente si comporti. —

      Rinaldo ebbe il consenso universale,

      che fur gli antiqui ingiusti e male accorti,

      che consentiro a così iniqua legge,

      e mal fa il re, che può, né la corregge.

68

      Poi che la luce candida e vermiglia

      de l'altro giorno aperse l'emispero,

      Rinaldo l'arme e il suo Baiardo piglia,

      e di quella badia tolle un scudiero,

      che con lui viene a molte leghe

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