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fece un cenno a Trevor prima di raggiungere Kane sul tetto.

      Trevor aggrottò la fronte allo sguardo stupito sul volto di Kat. “Non era un vampiro, quello?”

      â€œNo, era un gentiluomo che ci sta aiutando a trovare i veri mostri.” disse Kat fiduciosa mentre aggiunse in silenzio ‘Ed è l’unico che non ha fatto storie sul fatto che io andassi a caccia stasera.’ “Comunque, sembra che siamo rimasti indietro. Sei pronto a partire?”

      *****

      Kane camminava avanti e indietro sul tetto, fumando una sigaretta e agitando le braccia di tanto in tanto. Stava cominciando ad innervosirsi aspettando Michael.

      â€œGiaguari e puma.” borbottò. “Sono peggio dei gatti domestici. Ognuno vuole prevalere sugli altri. Preferirei collaborare con i Coyote piuttosto.”

      Michael arrivò sul tetto proprio dietro Kane, sorprendendolo nel suo sproloquio agitato. Si accigliò quando Kane subito tacque e guardò di lato avvertendo la sua presenza.

      â€œDannazione Kane, vogliamo parlare di quello che ti preoccupa o no?” chiese Michael mentre gli si avvicinava.

      â€œNo.” rispose Kane.

      â€œBene.” Michael aspettò, sapendo che Kane odiava il silenzio più dei litigi. Adorava avere ragione.

      Kane camminò verso il bordo dell’edificio, aumentando di nuovo la distanza tra loro. Aveva dimenticato che Michael fosse capace di avvicinarsi di soppiatto... non succedeva da così tanto tempo. “Raven sembrava un po’ deluso dal fatto che il suo esercito fosse scarso giù al magazzino... alcuni dei suoi squilibrati mancavano all’appello. La mia ipotesi è che i vampiri assenti alla nostra piccola festa mortale probabilmente avevano bisogno di un posto in cui passare la giornata, quindi andrò a dare un’occhiata.”

      Michael non disse una parola quando Kane saltò ancora una volta dal tetto ed atterrò sul marciapiede sottostante. Proprio mentre fece un passo verso il bordo, pronto a saltare come Kane, qualcosa sul tetto dall’altra parte della strada attirò la sua attenzione.

      Girandosi a guardare di scatto, Michael intravide un’ombra che sparì. Qualcosa di quell’ombra gli era sembrato familiare, ma non riuscì ad indentificarla.

      Kane aveva uno stalker o era un bersaglio? Cercando di sopprimere quel sentimento per il momento, abbassò lo sguardo e sorrise mentre saltava. Anche se non riusciva più a vedere Kane, e sapeva che era diretto al magazzino, invece di seguire la strada seguì la scia del proprio sangue nelle vene di Kane. Quando arrivò al deposito, poteva sentire le urla dei vampiri che Kane aveva preso alla sprovvista.

      Si fermò sulla soglia usando la sua vista potenziata per vedere nel buio dell’enorme stanza. Kane aveva già due vampiri su di sé e molti altri pensavano che il gioco di squadra fosse una grande idea. Facendo un passo all’interno, chiuse la porta alle sue spalle e avanzò quando la voce di Kane echeggiò.

      â€œLascia fare a me. Basta che nessuno di loro ti oltrepassi.” disse Kane un po’ affannato, mentre torceva il collo del vampiro che stava cercando di strappargli la gola. Sobbalzò quando delle zanne si affondarono nella sua spalla, facendogli mollare la presa.

      Entrambe le sopracciglia di Michael sparirono sotto i capelli spettinati, ma rimase fermo sulla porta. “Beh, se lo dici tu.” Incrociò le braccia sul petto e si appoggiò contro la porta.

      â€œBeh… Mi annoio.” disse poco dopo e guardò verso i vampiri senz’anima che non combattevano ancora. “Immagino che nessuno di voi mi farebbe l’onore di farsi inseguire.”

      Quando Kane riuscì a decapitare il primo vampiro, uno che stava in disparte fece proprio quello che Michael aveva suggerito, ma il braccio di Kane si allungò e lo afferrò per la giacca di pelle che indossava. “Non credo proprio.” ringhiò mentre lo gettava nella mischia.

      â€œLa mamma non ti ha insegnato a condividere le cose?” Michael sorrise mentre guardava Kane colpire di santa ragione. Aveva la sensazione che ora Kane avesse bisogno del dolore per sentirsi vivo. Non aveva dubbi che Kane sarebbe stato l’ultimo vampiro rimasto e questo sfogo di rabbia e violenza avrebbe anche potuto aiutare il suo amico ad aprirsi di nuovo... Una terapia bella e buona.

      â€œMia madre era una ladra.” rispose Kane, saltando e spingendo i piedi sul petto di un vampiro che correva verso di lui. Il vampiro volò e Kane atterrò sulla schiena. Scalciando, fu di nuovo in piedi in un istante. “Lei non credeva nella condivisione.”

      â€œSappiamo entrambi che tua madre non era una ladra.” lo rimproverò Michael. “Era una donna di buona famiglia.”

      Kane ricevette un pugno in faccia e volò all’indietro. Michael seguì il movimento mentre Kane gli sfrecciava accanto e finì nello stesso mucchio di detriti in cui lo aveva gettato Kriss. Sospirò quando prese atto che Kane era sudicio di sangue. Kane si lanciò di nuovo nella lotta, facendo a pezzi i bastardi lungo il cammino.

      â€œSicuro che non ti serve aiuto?” urlò Michael al di sopra dei rumori di ossa rotte e piedi che saltavano in pozzanghere, che aumentavano di minuto in minuto. In realtà si mise a ridere quando Kane iniziò a mormorare un incantesimo di Syn, ma ricevette un pugno in bocca prima che potesse finire.

      â€œNo.” ringhiò Kane mentre sputava sangue in faccia a colui che lo aveva colpito così forte da fargli vedere le stelle. Afferrando un pezzo di legno da una sedia che avevano rotto durante la lotta, lo spinse così forte nella bocca del vampiro che fuoriuscì da dietro il collo.

      Michael fece una smorfia, ma non interferì. Guardava attentamente, contando tre vampiri a terra e quattro ancora da eliminare. Kane era un combattente senza paura, adesso più di prima che fosse sepolto vivo. Il che ricordò a Michael la domanda che non aveva ancora chiesto: come aveva fatto Kane a spezzare l’incantesimo senza il sangue della propria anima gemella?

      Meno di venti minuti dopo, Kane crollò in ginocchio. Guardò attraverso la foschia rossa dei propri occhi in direzione del rumore di un applauso che si avvicinava. Si asciugò il sangue dalla bocca e cercò di alzarsi dal pavimento. Rise quando non ci riuscì perché il pavimento era scivoloso per tutto quel sangue.

      â€œE il vincitore avrà un centinaio di cerotti e un buon riposo notturno a casa di Michael.” Si abbassò e avvolse il suo braccio intorno alla vita di Kane per aiutarlo a rialzarsi. Entrambi barcollarono prima di trovare un equilibrio.

      â€œTu hai una casa?” chiese Kane sperando che se continuava a parlare non sarebbe svenuto prima di arrivarci. Sapeva dove viveva Michael, ma non voleva ammetterlo perché avrebbe solo ricordato a Michael di essere arrabbiato con lui per la sua lontananza. Non era molto felice a riguardo, ma aveva sentito il bisogno di mantenere le distanze.

      â€œGià, sono grande adesso. E poi, le bare sono superate ormai.” Rabbrividì dentro di sé realizzando che Kane potesse non trovare molto divertente quella battuta. “È un posto enorme. Era una sorta di museo d’arte in stile vittoriano finché non ne hanno costruito un altro a Beverly Hills. Forse, se ti trasferissi da me, somiglierebbe di più ad una casa.”

      â€œVoglio un cucciolo.” dichiarò Kane di punto in bianco, mentre si concentrava a mettere un piede davanti all’altro, prassi che di solito impedisce di cadere.

      â€œVuoi un cosa?” chiese Michael.

      â€œSe dobbiamo vivere insieme, allora voglio un cucciolo.”

      Michael dovette sorridere al suo vecchio amico. A quanto pare l’amore di Kane per i cani non era diminuito nel corso dei decenni.

      Capitolo 3

      â€œAllora,

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