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sepolto nel proprio corpo che il caduto era innamorato di Tabatha. Se era vero, allora Kane non aveva alcuna possibilità di avvicinarsi alla sua anima gemella.

      Aveva mancato la sua occasione e gli faceva un male cane. Anche se non avesse avuto accanto un angelo caduto, ora Tabatha non avrebbe voluto avere niente a che fare con lui. Per quanto riguarda gli altri, non gli importava di piacere o meno ai mutanti. Non era affatto una gara di popolarità.

      â€œForse è meglio che io non gli piaccia.” sussurrò mentre guardava la città dall’alto.

      Kane annuì con fermezza e infilò le mani in tasca. Sarebbe rimasto il tempo necessario per aiutare a liberare la città da quella marmaglia di vampiri che aveva involontariamente provocato. Ma una volta finito tutto, se ne sarebbe andato di nuovo per la sua strada. In questo modo, quando avrebbe deciso di andarsene, non ci sarebbe stato nessuno che si preoccupasse abbastanza da seguirlo.

      Quel pensiero gli dava sui nervi.

      *****

      Trevor entrò nel vialetto di Envy e spense la macchina. Voleva davvero parlare con lei e vedere come stesse. Forse aveva avuto il tempo di pensare a ciò che le aveva detto... dopotutto, era la verità.

      Guardando l’oggetto sul sedile del passeggero, fece un sorrisetto prima di prenderlo. Aveva rovinato i jeans che aveva ‘preso in prestito’ da Chad in settimana, e adesso stava per restituirli. Era la sua buona azione quotidiana. In effetti, nessuno era mai stato mandato a quel paese per un po’ di senso dell’umorismo.

      Aprendo i jeans, vide la sporcizia e l’olio nero di motore sparso ovunque. Rise tra sé quando guardò di nuovo la sua opera sul cavallo dei pantaloni. Trevor fece un’eccezione speciale e si trasformò di nuovo in cane per strappare con piacere il cavallo.

      Hanna, la vecchia gatta della signora Tully, che aveva deciso di iniziare a vivere con lui, aveva effettivamente calpestato ed annusato i jeans prima di voltarsi, alzare la coda e schizzarli per sbarazzarsi dell’odore che il cane aveva lasciato su di loro. Trevor non credeva di aver mai riso così tanto in vita sua.

      â€œPerfetto.” sussurrò.

      Uscendo dalla macchina, si avvicinò alla porta d’ingresso e gettò i jeans tra i cespugli, quasi ridendo di nuovo quando scivolarono dal fogliame e finirono su un nido di formiche giganti. Non aveva prezzo.

      Suonando il campanello, infilò le mani in tasca e aspettò che la porta si aprisse. Quando finalmente si aprì, Trevor sfoderò la sua migliore espressione di castigo.

      â€œEhi.” disse piano.

      Chad sospirò e si appoggiò allo stipite della porta “Salute a te, straniero.”

      â€œAscolta, so di aver fatto un casino e volevo parlare con Envy... o almeno provarci, se mi prometti che terrai il taser lontano da lei.” spiegò Trevor con un lieve sorriso.

      â€œLo farei, ma Envy non è qui.” rispose Chad mentre si scostava dallo stipite della porta e si alzò in tutta la sua altezza. Jason aveva menzionato il nome di Trevor nella stessa frase insieme alla parola ‘stalker’ e sperava che Jason si sbagliasse. “Ha deciso di prendersi una pausa e andare in giro con Tabatha e Kriss. Non so quando tornerà.”

      Trevor inspirò profondamente e annuì quando si accorse che l’odore di Envy non era recente in casa. Almeno Chad non mentiva dicendo che non era lì. “Ho bisogno che tu le dica alcune cose, allora.”

      â€œDel tipo?" chiese Chad, sembrando molto serio.

      â€œDeve stare lontana da Devon Santos. Porta solo guai e finirà per farle del male.“ Fu evasivo, sperando di trascinare Chad dalla sua parte facendo leva sul suo istinto di protezione fraterna.

      Chad si accigliò per l’avvertimento di Trevor e incrociò le braccia sul petto nudo. “Un po’ come te?”

      L’atteggiamento compiaciuto di Trevor subì un crollo. “Ehi, quello che ho fatto faceva parte del mio lavoro. Non intendevo fare del male ad Envy svolgendo il mio lavoro. Ecco perché non le ho mai detto che lavoro faccio.”

      Distolse lo sguardo e affondò ancora di più le mani in tasca sapendo che Chad non aveva sospetti. Sperava dannatamente che Envy non avesse ripetuto esattamente quello che le aveva detto di Chad. Non c’era bisogno che i civili sapessero cosa si nascondeva nel buio... soprattutto non un poliziotto.

      â€œLe ho detto che la sera in cui mi hai trovato al club ero sotto copertura, ma non penso che mi creda.” aggiunse, osservando attentamente la reazione di Chad per capire se sapesse più del dovuto.

      Chad sospirò. “Ascolta, so che ti piaceva mia sorella, ma lei è andata avanti. Penso che dovresti farlo anche tu. Non te lo sto dicendo solo come collega o amico, te lo dico come uno che ci è passato. Lasciala stare e lascia che prenda le sue decisioni. Nonostante le tue migliori intenzioni, credo che sia con Devon adesso.”

      Trevor alzò gli occhi verso il viso di Chad. “Cosa?” chiese pericolosamente.

      â€œAveva un appuntamento con Devon, per quanto ne so.” ripeté Chad a bruciapelo.

      Trevor sentì un brivido gelido lungo la schiena, si voltò e si allontanò dalla porta senza aggiungere altro. Chad aggrottò la fronte quando vide un gatto attraverso il lunotto anteriore dell’auto di Trevor, appoggiato sul cruscotto. L’altro uomo entrò in fretta nella sua auto, accese il motore, e sgommò via dal vialetto.

      â€œJason,” disse Chad al vento, “sarà meglio che non sia vero che è uno stalker.”

      Chad sapeva che Envy aveva lasciato la città con Devon insieme a Kriss e Tabatha per una breve vacanza. Non aveva intenzione di dirlo a Trevor poiché Envy gli aveva fatto giurare di mantenere il segreto. Ad ogni modo non importava, perché quello che Envy faceva adesso non erano affari di Trevor.

      Chad scosse la testa e fece per tornare dentro quando vide qualcosa di blu con la coda dell’occhio. Il suo viso si illuminò quando vide i jeans a terra e si precipitò a raccoglierli, facendo una smorfia per tutte quelle le formiche.

      La sua felicità svanì quando vide tutti gli strappi e i tagli, ed i suoi occhi si spalancarono in modo buffo quando vide che il cavallo era stato strappato completamente.

      Chad abbassò i jeans e guardò verso la strada “Cane, sei finito.”

      Capitolo 2

      Kat era andata alla finestra. Voleva stare il più lontano possibile da Quinn. Quasi alzò gli occhi al cielo quando realizzò che così facendo adesso lui era nella sua linea diretta di visione. Avrebbe voluto che Envy fosse lì. Aveva davvero bisogno di parlare con l’altra donna... o con un’altra donna in generale. Sarebbe stato bello avere un po’ di sostegno in questa conversazione indotta dal testosterone.

      Guardando la stanza, si rese conto che non erano presenti tutti i principali membri della famiglia dei giaguari.

      â€œDove sono Micah e Alicia?” chiese Kat, sapendo che avrebbero dovuto partecipare a questa cosa... qualunque essa fosse.

      Quinn guardò Warren con un’espressione che sperava il giaguaro interpretasse, sostenendolo in ciò che si accingeva a dire. “Alicia è tornata a casa dal collegio solo da un mese e non la trascineremo in questa guerra. È troppo pericoloso per le ragazze.”

      L’espressione di Kat si rabbuiò ulteriormente e sembrava pronta a strappare la testa alla famiglia di giaguari.

      â€œE Micah?” chiese Warren prima che Kat avesse il tempo di iniziare una guerra dopo l’ultima osservazione.

      â€œIrreperibile.” La rabbia nel tono di Quinn fece girare

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