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Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 7. Edward Gibbon
Читать онлайн.Название Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 7
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Автор произведения Edward Gibbon
Жанр Зарубежная классика
Издательство Public Domain
Allorchè la resistenza non può allontanar le miserie della conquista, le deve accrescere: nè la conquista comparve mai più terribile e distruttiva, che nelle mani de' Sassoni, che odiavano il valore de' nemici, non curavano la fede de' trattati, e violavano senza rimorso gli oggetti più sacri del Culto Cristiano. Potevano quasi in ogni distretto, segnarsi i campi di battaglia per mezzo di monumenti di ossa; i frammenti delle torri abbattute eran macchiati di sangue; tutti quanti i Brettoni, senza distinzione di età o di sesso, restaron uccisi282 sotto le rovine d'Anderida283; e tali calamità frequentemente si ripeterono al tempo dell'Eptarchia Sassone. Le arti e la religione, le leggi, la lingua, che i Romani avevano con tanta cura piantato nella Brettagna, s'estirparono da' Barbari loro successori. Dopo la distruzione delle Chiese principali, i Vescovi che avevano evitato la corona del martirio, si ritirarono con le sante reliquie nel territorio di Galles e dell'Armorica; i residui de' loro greggi restaron privi d'ogni cibo spirituale; si abolì la pratica, e fino la rimembranza del Cristianesimo; ed il clero Britannico potè in qualche modo consolarsi per la dannazione degl'idolatri stranieri. I Re di Francia mantennero i privilegi de' Romani lor sudditi; ma i feroci Sassoni calpestarono le leggi di Roma, e degli Imperatori. Si soppressero affatto le formalità della civile e criminale Giurisdizione, i titoli onorifici, gli ufizi, ed i gradi della società, e fino i domestici diritti del matrimonio, del testamento e dell'eredità; e l'indistinta folla di schiavi, nobili e plebei, veniva governata da' costumi tradizionali, che si erano rozzamente formati appresso i pastori e pirati della Germania. Nella generale desolazione si perde il linguaggio delle scienze, degli affari e della conversazione, che vi s'era introdotto da' Romani. I Germani presero forse un sufficiente numero di parole Latine, o Celtiche, per esprimere i nuovi loro bisogni e pensieri284; ma quegl'ignoranti Pagani conservarono, e stabilirono l'uso del loro nazionale dialetto285. Quasi ogni nome, cospicuo nella Chiesa, o nello Stato, dimostra la sua origine Teutonica286; e la geografia d'Inghilterra fu generalmente ripiena di caratteri, e denominazioni straniere. Non si troverà facilmente l'esempio d'una rivoluzione sì rapida e perfetta; ma essa ecciterà un probabil sospetto, che le arti di Roma avesser gettato radici meno profonde nella Brettagna, che nella Gallia, o nella Spagna; e che la nativa rozzezza del paese e de' suoi abitanti fosse coperta solo da una sottil vernice di costumi Italiani.
Tale strana alterazione ha persuaso gl'Istorici, ed anche i Filosofi, che i Provinciali della Brettagna fossero affatto esterminati; e che la terra vacante fosse di nuovo popolata da un perpetuo concorso, e rapido accrescimento di Colonie germaniche. Si dice, che trecentomila Sassoni obbedissero alle chiamate d'Engisto287: al tempo di Beda l'intiera emigrazione degli Angli si chiariva dalla solitudine del nativo loro paese288; e l'esperienza ci ha dimostrato, quanto è grande la libera propagazione della specie umana, quando si trova in un fecondo deserto, dove non son limitati i suoi passi, ed è abbondante la sufficienza. I Regni Sassoni avevan l'aspetto d'una recente scoperta e cultura: le città de' medesimi erano piccole, i villaggi distanti l'uno dall'altro, l'agricoltura era languida ed imperfetta; quattro pecore equivalevano ad un acro della terra migliore289; un ampio spazio di boschi, e di paludi era lasciato in abbandono alla natura; ed il moderno Vescovato di Durham, cioè tutto il territorio dal Tyne al Tees, era tornato al suo primitivo stato di selvaggia e solitaria foresta290. Si sarebbe potuto supplire ad una tanto imperfetta popolazione, dopo alcune generazioni, dalle colonie Inglesi; ma nè la ragione, nè i fatti posson giustificare l'improbabil supposizione, che i Sassoni della Brettagna rimanessero soli nel deserto, ch'essi avevano soggiogato. Dopo che i sanguinari Barbari ebbero assicurato il proprio dominio, e soddisfatta la lor vendetta, era loro interesse di conservare gli abitanti, ugualmente che il bestiame della non resistente campagna. In ogni successiva rivoluzione il paziente gregge diviene patrimonio dei suoi nuovi padroni; ed il salutevole patto del cibo e del lavoro viene tacitamente confermato dalle loro vicendevoli necessità. Wilfrido, Apostolo di Sussex291, ricevè dal regio suo proselito in dono la penisola di Selsey, vicina a Chichester, con le persone e le cose de' suoi abitatori, che in quel tempo ascendevano ad ottantasette famiglie. Esso gli liberò con un solo atto dalla servitù spirituale e temporale; e dugentocinquanta schiavi di ambedue i sessi furono battezzati dall'indulgente loro Signore. Il regno di Sussex, che s'estendeva dal mare al Tamigi, conteneva settemila famiglie; mille dugento se ne attribuivano all'isola di Wight; e se moltiplichiamo questo incerto computo, sembra probabile, che l'Inghilterra fosse coltivata da un milione di servi, o villani, ch'erano attaccati alle terre degli arbitrari loro padroni. I bisognosi Barbari, spesso eran tentati di vendere i loro figli, o se medesimi in perpetua, ed anche straniera schiavitù292; pure le speciali esenzioni, che si accordavano agli schiavi nazionali293, sufficientemente dimostrano, ch'essi eran di numero molto minore, che gli stranieri, che avevan perduto la libertà, o mutato padroni per gli accidenti della guerra. Quando il tempo e la religione ebbero mitigato il fiero spirito degli Anglo-Sassoni, le leggi favorirono il frequente uso della manomissione; ed i sudditi d'origine di Galles, o Cambria assunsero la rispettabile condizione di uomini liberi inferiori, possederono terre, ed acquistarono i diritti della civil società294. Tal cortese trattamento potè assicurare la fedeltà d'un feroce Popolo, che era stato di fresco vinto su' confini di Galles, e di Cornovaglia. Il saggio Ina, Legislatore di Wessex, riunì le due nazioni co' vincoli della domestica alleanza; e nella Corte d'un Monarca Sassone poterono distinguersi onorevolmente quattro Signori Britanni di Somersetshire295.
Sembra che gl'indipendenti Brettoni ricadessero nello lo stato d'original barbarie, da cui si erano imperfettamente liberati. Separati per la forza de' loro nemici dal resto dell'uman Genere, tosto divennero un oggetto di scandalo, e d'aborrimento al Mondo cattolico296. Si professava tuttavia il Cristianesimo nelle montagne di Galles; ma que' rozzi Scismatici, rispetto alla forma della tonsura clericale, ed al giorno della celebrazion della Pasqua, ostinatamente resistevano agli imperiosi mandati de Pontefici Romani. Si abolì appoco appoco presso di loro l'uso della lingua Latina, ed i Brettoni restaron privi delle arti, e della dottrina, che l'Italia comunicava a' Sassoni suoi proseliti. Nel paese di Galles, e nell'Armorica si mantenne, e si propagò la lingua Celtica, primitivo idioma dell'occidente; ed i Bardi, ch'erano stati i compagni de' Druidi, erano tuttavia protetti, nel secolo decimosesto, dalle leggi di Elisabetta. Il loro Capo, ch'era un rispettabile uficiale delle Corti di
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Il progresso de' Romanzi, e lo stato della letteratura, nel medio Evo, sono illustrati da Tommaso Wharton col gusto di un Poeta, e con la minuta diligenza d'un Antiquario Io ho tratto grande istruzione dalle due dotte dissertazioni, premesse al primo volume della sua Storia della Poesia Inglese.
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283
Andredes-Ceaster, o Andrida si pone da Cambden (
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Il Dottor Iohnson afferma, che
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Al principio del settimo secolo i Franchi e gli Anglo-Sassoni reciprocamente intendevano il linguaggio gli uni degli altri, ch'era derivato dalla medesima radice Teutonica (Beda
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Dopo la prima generazione de' Missionari Italiani o Scoti, le dignità della Chiesa furon occupate da' proseliti Sassoni.
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Carte
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Beda
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Vedasi l'utile e laboriosa Storia della Gran Brettagna del Dottore Henry (
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291
Vedi la missione di Wilfrido ec. appresso Beda (
292
Dalla concorde testimonianza di Beda (
293
Secondo le Leggi d'Ina, essi non potevano esser legittimamente venduti di là dal mare.
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La vita d'un uomo
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Vedi Carte
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Beda al fine della sua storia (an. 731) descrive lo stato Ecclesiastico dell'Isola, e censura l'implacabile, quantunque impotente, odio de' Brettoni contro la nazione Inglese, e la Chiesa Cattolica (