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Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 7. Edward Gibbon
Читать онлайн.Название Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 7
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Автор произведения Edward Gibbon
Жанр Зарубежная классика
Издательство Public Domain
I Franchi, di poi che si furono mescolati co' Gallici loro sudditi, avrebbero potuto far loro il dono del più valutabile fra' beni umani, cioè uno spirito ed un sistema di libertà costituzionale. Sotto un Re ereditario, ma limitato, i capi o consiglieri avrebber potuto deliberare a Parigi nel palazzo de' Cesari: il vicino campo, dove gl'Imperatori passavano in rivista le mercenarie loro legioni, avrebbe potuto contenere la legislativa assemblea di uomini liberi e guerrieri; e quel rozzo modello, ch'erasi abbozzato ne' boschi della Germania259, avrebbe potuto ripulirsi e perfezionarsi dalla sapienza civile de' Romani. Ma i trascurati Barbari, sicuri della lor personale indipendenza, sdegnarono la cura del Governo; furono tacitamente abolite le annue adunanze del mese di Marzo, e la nazione restò separata, e quasi disciolta dalla conquista della Gallia260. Si lasciò la Monarchia senz'alcuno regolare stabilimento di giustizia, di milizia, o di rendite. A' successori di Clodoveo mancò sufficiente fermezza per assumere, o forza per esercitare la potestà legislativa ed esecutrice, che il Popolo avea abbandonato: la dignità reale non si distingueva, che mediante un più ampio privilegio di rapina e d'uccisione; e l'amor della libertà, sì spesso invigorito e disonorato dall'ambizione privata, si ridusse fra' licenziosi Franchi al disprezzo dell'ordine, ed al desiderio dell'impunità. Settantacinque anni dopo la morte di Clodoveo, il suo nipote Gontranno, Re di Borgogna mandò un esercito ad invadere gli Stati gotici della Settimania, o Linguadoca. Le truppe della Borgogna, del Berry, della Alvergna, e de' territori addiacenti, furono eccitate dalla speranza della preda: esse marciarono senza disciplina sotto le bandiere de' Conti Germani, o Gallici: i loro attacchi furono deboli, e senza successo; ma vennero desolate con indistinto furore le Province amiche e nemiche. Si abbruciarono i campi di grano, i villaggi, e le stesse chiese; gli abitanti furon uccisi, o fatti schiavi; e nella disordinata ritirata, che fecero quegl'inumani selvaggi, cinquemila di essi restaron distrutti dalla fame, o dalle intestine discordie. Quando il pio Gontranno rimproverò a' loro condottieri tal colpa, o trascuratezza, e minacciò di sottoporli non ad una giudicial sentenza, ma ad una pronta ed arbitraria esecuzione, essi accusarono l'universale ed incurabile corruzione del Popolo: «Nessuno (dissero) ormai più teme, o rispetta il proprio Re, Duca o Conte. Ognuno ama di far male, e liberamente seconda le ree sue inclinazioni. La più blanda correzione eccita immediatamente un tumulto; e l'incauto Magistrato che ardisce di censurare, o di frenare i sediziosi suoi sottoposti, rade volte può salvar la vita dalla loro vendetta».261 È stato riservato alla medesima nazione di esporre, con gl'intemperanti suoi vizi, il più odioso abuso della libertà, o di riparar le proprie mancanze con lo spirito d'onore e d'umanità, che ora solleva e decora la loro obbedienza ad un assoluto Sovrano.
I Visigoti avean ceduto a Clodoveo la massima parte de' loro Stati della Gallia, ma la perdita, ch'essi fecero, fu ampiamente compensata dalla facil conquista, e dal sicuro godimento delle Province della Spagna. Dalla monarchia de' Goti, che tosto occupò il regno svevico della Gallicia, i moderni Spagnuoli traggono tuttavia qualche nazional vanità: ma un Istorico del romano Impero non è invitato, nè obbligato a proseguire le oscure e sterili serie de' loro annali262. I Goti di Spagna restarono separati dagli altri uomini per causa delle alte cime de monti Pirenei: ed i loro costumi ed istituti, in quanto eran comuni alle tribù Germaniche, si sono già esposti. Ho anticipato nel capitolo procedente i più importanti degli ecclesiastici, loro eventi, cioè la caduta dell'Arrianesmo, o la persecuzione degli Ebrei: e non rimane, che ad osservare alcune interessanti circostanze, relative alla civile ed ecclesiastica costituzione del Regno di Spagna.
I Franchi ed i Visigoti, dopo la lor conversione dall'idolatria, o dall'eresia, eran disposti ad abbracciare con ugual sommissione gl'intrinseci mali, e gli accidentali vantaggi della superstizione. Ma i Prelati della Francia, molto tempo prima che s'estinguesse la stirpe Merovingica, avean degenerato in Barbari combattenti o cacciatori. Essi sdegnarono l'uso de' sinodi; obbliarono le leggi della temperanza e della castità; e preferirono di appagare l'ambizione ed il lusso privato, al generale interesse della professione sacerdotale263. I Vescovi di Spagna rispettavan se stessi; ed erano rispettati dal pubblico; l'indissolubile unione loro ne cuopriva i vizi, e ne confermava l'autorità, e la regolar disciplina della Chiesa introdusse la pace, l'ordine, e la stabilità nel governo dello Stato. Dal Regno di Recaredo, primo Re Cattolico, fino a quello di Vitizia, immediato predecessore dello sfortunato Rodrigo, furono successivamente convocati sedici Concili nazionali. I sei Metropolitani di Toledo, di Siviglia, di Merida, di Braga, di Tarragona e di Narbona presedevano secondo la rispettiva loro anzianità; l'assemblea era composta de' Vescovi lor suffraganei, che vi comparivano in persona, o per mezzo de' loro procuratori, ed assegnavasi un luogo anche a più santi, o ricchi Abbati spagnuoli. Per i primi tre giorni della adunanza, finattantochè si agitavano le questioni ecclesiastiche di dottrina, o di disciplina, i profani laici erano esclusi dalle lor dispute, che si dicevano per altro con decente solennità. Ma la mattina del quarto giorno, si aprivan le porte per far entrare, i grandi Ufiziali del Palazzo, i Duchi, e Conti delle Province, i Giudici delle città, ed i nobili Goti: ed i decreti del Cielo venivan ratificati dal consenso del Popolo. Le stesse regole s'osservavano rispetto alle
252
L'Abbate di Mably (
253
Vedi Dubos (
254
Gregorio di Tours fa più volte menzione d'Ennio Mummolo dal quarto libro (
255
Vedi Fleury
256
Il Vescovo di Tours medesimo ha rammentato il lamento di Chilperico, nipote di Clodoveo:
257
Vedi il Codice Ripuario
258
Il Bonamy (
259
260
Vedi l'Abbate di Mably
261
Gregorio di Tours (
262
La Spagna, in quegli oscuri tempi, è stata specialmente sfortunata. I Franchi ebbero un Gregorio di Tours; i Sassoni, o Angli un Beda; i Longobardi un Paolo Warnefrido ec. Ma l'istoria de' Visigoti si contiene nelle brevi ed imperfette croniche d'Isidoro di Siviglia, e di Giovanni di Bielar.
263
Tali sono le querele di S. Bonifacio, Apostolo della Germania, e riformator della Gallia (