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       Francesco Domenico Guerrazzi

      Pensieri, Discorsi, Illustrazioni

      Pubblicato da Good Press, 2020

       [email protected]

      EAN 4064066069971

       A ROMA. [1]

       I.

       II.

       III.

       IV.

       V.

       VI.

       VII.

       VIII.

       IX.

       X.

       XI.

       XII.

       XIII.

       XIV.

       XV.

       XVI.

       XVII.

       PENSIERI IN PROSA DA FARSENE UNA PREGHIERA IN VERSI.

       DISCORSI.

       DISCORSO PRIMO. DEL MODO DI ONORARE GL'ILLUSTRI DEFUNTI.

       DISCORSO SECONDO. SOPRA LE CONDIZIONI DELLA ODIERNA LETTERATURA ITALIANA.

       DISCORSO TERZO. FRAMMENTO AL CAPITOLO X della CONTINUAZIONE AI DISCORSI SULLE DECHE DI TITO LIVIO.

       DISCORSO QUARTO. DELLE SEPOLTURE DI SANTO IACOPO.

       DISCORSO QUINTO. DELLA INTRODUZIONE DEI MERINI IN TOSCANA.

       DISCORSO SESTO. DEL FALLIMENTO.

       DISCORSO SETTIMO. LO INCENDIO DI UN PAGLIAIO.

       RICCARDO COBDEN.

       ILLUSTRAZIONI.

       L'ADORAZIONE DEI MAGI, QUADRO IN TAVOLA DI GIOTTO DA BONDONE DA VESPIGNANO.

       SANT'ANNA, LA VERGINE: E IL FIGLIO, QUADRO IN TAVOLA DI MASACCIO DA SAN GIOVANNI.

       LA DEPOSIZIONE DI CRISTO DALLA CROCE.

       UNA MADONNA COL BAMBINO, QUADRO DEL PROF. TOMMASO GAZZARRINI.

       Indice

      ..... e non fia che si svegli?

      La man le avessi io avvolte entro ai capegli!

      Petrarca.

       Indice

      Riposa in pace, o donna di provincie, o alma genitrice di eroi! — Bene sia che la tua mano si riposi lungamente, dacchè per troppo lunghi secoli ella stringesse lo scettro dei popoli della terra! — Alla tua Aquila si logorarono le ali nel trasportare la vittoria per tutte le vie del firmamento. — Il tuo brando percuotendo e ripercuotendo sopra gli elmi dei nemici si è consumato, — consumato per sempre!

       Indice

      Riposa in pace, o gloriosa! — Tu cadesti, perchè anche le Pleiadi scomparvero dallo emisfero; perchè un giorno i cieli piangeranno perdute anche le loro sorelle di luce; perchè tutte le cose nostre, hanno morte quaggiù.[2]

       Indice

      Tu però fosti sempre e sarai la figlia primogenita del pensiero di Dio. — Giove sembrava avesse teco diviso lo impero: a lui il governo dei cieli, a te quello della terra.[3] Nessun popolo mai portò impressa così vasta la orma dell'Onnipotente.

       Indice

      I cieli e Roma narravano la gloria di Dio; la opera delle sue mani annunziavano il Firmamento e il Campidoglio. — L'anima di uno Scipione divisa basterebbe adesso a dieci generazioni di eroi: come Ercole fece alla gente dei pigmei con la spoglia del lione, Pompeo avrebbe potuto riporre nel cavo del suo scudo un intero popolo di oggi. Lo sguardo di un Romano e la spada di un Barbaro si strinsero una volta in duello di morte; — il ferro vinto cedeva. — Mario fugò il Cimbro con gli occhi![4]

      

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