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guardando il suo corpo disteso a letto, ha ferite da coltello ovunque, e ha perso molto sangue.”

      Riley sapeva fin troppo bene che persino le persone più miti potevano essere portate a compiere gesti estremi. Di solito, il delitto si manifestava a causa di distorsioni nella loro personalità, qualcosa di represso e nascosto che emergeva in circostanze estreme, inducendo imprevedibilmente a commettere atti apparentemente disumani.

      Morgan le aveva anche detto: “Sono stata poco lucida ultimamente.”

      Forse la donna aveva soltanto fantasticato o era stata vittima di allucinazioni per tutto il tempo.

      Riley si disse …

      Qualunque cosa sia accaduta, non è una mia preoccupazione.

      Era ora che si concentrasse sulla propria famiglia … ora aveva due figlie e, inaspettatamente, una cagnolina.

      E non era anche giunto il momento che lei tornasse a lavoro?

      Ma Riley non poté fare a meno di pensare che, dopo l’udienza di oggi e i drammi all’aeroporto, forse meritava un buon periodo di riposo. Non avrebbe dovuto prendersi almeno un altro giorno prima di tornare a Quantico?

      Riley sospirò, quando se ne rese conto …

      Probabilmente no.

      Il suo lavoro era importante per lei. E pensava che potesse esserlo anche per il mondo in generale. Ma quell’idea finì per preoccuparla.

      Che genere di genitore lavorava, un giorno dopo l’altro, dando la caccia ai mostri più orrendi, e finendo talvolta per trovare qualcosa più di un po’ del mostro in se stessa durante la caccia?

      Sapeva che, talvolta, non poteva fare a meno di portare il suo difficile lavoro a casa con lei, a volte nel modo più tragico. I suoi casi avevano messo in pericolo le vite delle persone che amava.

      Ma è quello che faccio, pensò.

      E, nel profondo, sapeva che era un buon lavoro che doveva essere fatto. In qualche modo, lo doveva persino alle sue figlie: era necessario che continuasse a farlo, non solo per proteggerle dai mostri, ma anche per mostrar loro come potessero essere sconfitti.

      Aveva bisogno di continuare a farlo per essere un esempio per loro.

      E’ meglio così, pensò.

      Appena l’aereo si fermò sulla pista, Riley scosse leggermente Jilly.

      “Sveglia, dormigliona” disse. “Siamo arrivate.”

      Jilly borbottò e si lamentò leggermente, poi sul volto si disegnò un sorriso, quando vide la cagnolina nel trasportino. Darby si era appena svegliata, guardava Jilly, e scodinzolava felice.

      Infine, la ragazza guardò Riley con la gioia negli occhi.

      “Ce l’abbiamo fatta, non è vero, mamma?” disse. “Abbiamo vinto.”

      Riley strinse forte Jilly e rispose: “Ce l’abbiamo fatta, cara. Sei davvero e definitivamente mia figlia ora e io sono la tua mamma. E nulla potrà mai cambiare questo.”

      *

      Quando Riley, Jilly e la cagnolina giunsero a casa, trovarono April sulla soglia. Dentro c’erano Blaine, il ragazzo divorziato di Riley, e la sua figlia quindicenne, Crystal, che era anche la migliore amica di April. Anche la governante guatemalteca della famiglia, Gabriela, era in attesa con loro.

      Riley e Jilly avevano annunciato la buona notizia da Phoenix e avevano chiamato di nuovo, dopo essere atterrate, in auto dirette a casa, ma non avevano menzionato la cucciola. Erano tutti pronti lì per accogliere Jilly, ma, dopo un momento, April si avvicinò per guardare il trasportino che Riley aveva appoggiato sul pavimento.

      “Che cos’è?” chiese.

      Jilly si limitò a ridacchiare.

      “E’ qualcosa di vivo” Crystal osservò.

      Jilly aprì la parte superiore del trasportino e lì c’era Darby, con gli occhioni spalancati e un po’ preoccupata per tutti i volti intorno a sé.

      “Oh mio Dio, oh mio Dio, oh mio Dio!” Crystal gridò.

      “Abbiamo un cane!” April gridò. “Abbiamo un cane!”

      Riley rise, ricordando quanto calma e composta fosse sembrata April, quando avevano parlato soltanto la sera prima. Ora tutta la maturità di ragazza adulta era improvvisamente svanita, ed April si stava comportando di nuovo da ragazzina. Fu meraviglioso da vedere.

      Jilly tirò Darby fuori dal trasportino. Non ci volle molto prima che la cagnolina cominciasse a godere di tutta l’attenzione.

      Mentre le ragazze continuavano a giocare allegramente con la cagnolina, Blaine chiese a Riley: “Com’è andata? E’ davvero tutto sistemato?”

      “Sì” Riley gli rispose, sorridendo. “E’ davvero finita. Jilly è legalmente mia.”

      Le altre erano troppo eccitate per la presenza della cagnolina per parlare dell’adozione al momento.

      “Come si chiama?” April chiese, prendendo la cagnolina.

      “Darby” Jilly rispose ad April.

      “Da dove viene?” Crystal domandò.

      Riley sorrise e disse: “Beh, è una lunga storia. Dacci qualche minuto per sistemarci, prima di raccontarla.”

      “Di che razza è?” April chiese.

      “In parte Chihuahua, credo” Jilly rispose.

      Gabriela prese la cagnolina, sottraendola alle mani di April e la esaminò attentamente.

      “Sì, in parte Chihuahua, ed ha anche altre razze in lei” la donna tarchiata disse. Quale parola in inglese si utilizza per descrivere un cane di razza mista?”

      “Meticcio” Blaine disse.

      Gabriela annuì saggiamente e disse: “Sì, avete un vero meticcio qui, auténtico, davvero. Un cane meticcio è la razza migliore. Questa deve ancora crescere un po’, ma resterà piuttosto piccola. ¡Bienvenidos! Darby. ¡Nuestra casa es tuya también! Questa è anche la tua casa!”

      Poi, diede la cucciola a Jilly e disse: “Vorrà dell’acqua ora, e del cibo dopo che tutto si sarà quietato. Ho degli avanzi di pollo che possiamo darle più tardi, ma dovremo presto comprarle del vero cibo per cani.”

      Seguendo le istruzioni di Gabriela su come trovare un posto per Darby, le ragazze si precipitarono di sopra, in camera di Jilly, per preparare un lettino e mettere a terra dei vecchi giornali, in caso la cucciola dovesse sfogare i propri bisogni fisiologici durante la notte.

      Nel frattempo, Gabriela mise del cibo in tavola: un delizioso piatto guatemalteca, chiamato pollo encebollado, pollo in salsa di cipolla. Poco dopo tutti si sedettero a mangiare.

      Blaine, che era uno chef e proprietario di un ristorante, elogiò il pasto e fece a Gabriela una marea di domande sulle ricette. Poi, la conversazione toccò quello che era accaduto a Phoenix. Jilly volle raccontare tutto lei stessa. Blaine, Crystal, April e Gabriela restarono tutti seduti con la bocca spalancata, mentre ascoltavano della folle scena nell’aula, e poi l’avventura ancora più assurda all’aeroporto.

      E, naturalmente, tutti furono felici di sentire della nuova cagnolina che era entrata nelle loro vite.

      Siamo una famiglia adesso, Riley pensò. Ed è fantastico essere a casa.

      Era anche fantastico poter tornare al lavoro l’indomani.

      Dopo il dessert, Blaine e Crystal tornarono a casa, ed April e Jilly andarono in cucina a dar da mangiare a Darby. Riley si servì da bere e si sedette in soggiorno.

      Si sentiva sempre più rilassata. Era stata davvero una giornata folle, ma ora era giunta al termine.

      Il suo telefono squillò, e vide che era una chiamata da Atlanta.

      Riley

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