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le crisi: esse si rinforzano mutuamente, esse divengono violenti. Nel medesimo tempo gli uomini che sono testimoni di queste emozioni le subiscono essi stessi e le provano in proporzione della loro sensibilità nervosa, e quelli nei quali questa sensibilità è più grande e più mobile cadono in una vera crisi.

      “Questa grande sensibilità è in parte naturale e in parte acquisita, e tanto negli uomini quanto nelle donne diviene abitudine. Provate una o più volte queste sensazioni, non si ha a fare più che svegliarne la ricordanza, e rimontare l'imaginazione al medesimo grado, per operare i medesimi effetti. E questo riesce sempre facile mettendo il soggetto nelle medesime circostanze. Allora non vi è più bisogno di curare l'ammalato in pubblico, basta far dei gesti colle dita, o toccare gli ipocondrii, o mettere la bacchetta dinanzi alla faccia; questi segni sono conosciuti.

      “E neppure è necessario di impiegarli, basta che gli ammalati cogli occhi chiusi credano che questi segni si fanno sopra di loro, perchè si persuadano che sono magnetizzati; le idee si destano, le sensazioni si riproducono, l'imaginazione impiegando i mezzi soliti, e percorrendo le medesime vie, fa comparire i medesimi fenomeni.„

      Oggi, dopo che è passato più di un secolo, non sapremmo dire nulla di meglio.

      XII

      Il dottore Deslon riconobbe davanti alla Commissione in casa di Franklin che l'imaginazione aveva la più grande parte negli effetti del magnetismo, e disse che questo nuovo agente forse non era altro che l'imaginazione stessa, la potenza della quale era altrettanto grande, quanto ora poco conosciuta. Deslon in un suo scritto disse: “Se la medicina dell'imaginazione è la miglioro, perchè non dobbiamo servircene?„[33]

      La conclusione del rapporto fatto dalla Commissione al Re Luigi XVI fu questa:

      “Toccamenti, imaginazione, imitazione, tali sono le cause vere degli effetti attribuiti a questo agente nuovo sotto il nome di magnetismo animale.

      “Ma si deve credere che l'imaginazione sia la principale di queste tre cause del magnetismo. La pressione e i toccamenti servono di preparazione; è per i toccamenti che i nervi cominciano ad essere eccitati, l'imitazione comunica e diffonde le impressioni. Ma la imaginazione è quella potenza attiva e terribile che opera i grandi effetti che osserviamo. Questi effetti sorprendono tutto il mondo, mentre la causa loro rimane oscura ed occulta.„

      Nessuno dei medici moderni saprebbe esprimere un giudizio sull'ipnotismo con maggior chiarezza e verità.

      Invece della parola imaginazione si adopera adesso la parola suggestione, ma in fondo la cosa rimane la stessa. Anche oggi come allora sono le donne isteriche e gli uomini nervosi che presentano con maggiore facilità i fenomeni dell'ipnotismo, con effetti più intensi e più meravigliosi.

      Dopo Mesmer il magnetismo trovò qualche applicazione nella medicina, perchè fu provato che per mezzo della imaginazione l'uomo può cadere in uno stato di sonno morboso chiamato ipnotismo nel quale è meno sensibile al dolore. Ma in che modo diminuisca la sensibilità nell'ipnotismo e come si estrinsechi la suggestione non si è ancora venuti in chiaro. Nè dobbiamo maravigliarcene troppo perchè anche del sonno naturale si ignora il meccanismo, e stiamo raccogliendo le prime pietre che serviranno a gettare le fondamenta per una fisiologia del sonno che forse si scriverà nel secolo venturo.

      Oggi non vi è più chi cerchi la causa del sonno naturale fuori delle cause comuni alla vita: ma dei fenomeni più rari e più complessi che formano l'ipnotismo si cerca tuttora, e si cercherà sempre dai profani alla scienza, una causa fuori del naturale. Fino a che durerà l'ignoranza e il misticismo, dureranno pure le scienze occulte. Anche questo era già scritto nella relazione presentata al Re Luigi XXI:

      L'homme saisit, quitte, reprend l'erreur qui le flatte. Il est des erreurs qui seront éternellement chers à l'humanité.

      Questa relazione stampata in ventimila esemplari, fu mandata dal Governo in tutte le città della Francia.

      Ma il pubblico non aveva capito il fondo scientifico della quistione, quella parte della fisiologia e della patologia del sistema nervoso; essa manterrà immortale il nome di Mesmer.

      E nelle strade di Parigi si continuò a cantare la canzone sull'aria di Grégoire.[34]

      Que le charlatan Mesmer,

      Avec un autre frater,

      Guérisse mainte femelle;

      Qu'il en tourne la cervelle,

      En les tâtant ne sais où,

      C'est fou,

      Très-fou,

      Et je n'y crois pas du tout;

      Mais je pense qu'il magnétise

      Par la sottise.

      XIII

      Questo po' di schizzo non riproduce il vero se non vi do mio malgrado qualche pennellata un po' più scura.

      Il magnetismo è scienza e filosofia ed è pure danaro. Il lato suo per così dire industriale è stato anzi quello che ha prevalso, perchè fino dal principio il magnetismo animale fu inventato collo scopo pratico di curare e guarire le malattie. Due sono i segni caratteristici della lotta che Mesmer sostenne a Vienna e Parigi.

      Il primo è il disprezzo che egli affettatamente ostentava contro la scienza ufficiale.

      Il secondo, la tendenza sua a sostituire le esperienze con delle dichiarazioni fatte dagli ammalati e dai medici per provare l'esistenza del magnetismo animale.

      Non direi tutta la verità se tacessi che Mesmer era un po' ciarlatano.

      La paura che egli aveva degli uomini di scienza fu tale che Mesmer rifiutò un'offerta cospicua fattagli da Maurepas in nome del Re. Luigi XVI offrì a Mesmer nientemeno che una pensione vitalizia di 20.000 lire l'anno, e 10.000 lire per l'alloggio, purchè tre uomini di scienza scelti dal Re potessero assistere alle sue esperienze. Mesmer rifiutò.[35] Più tardi se ne pentì e chiese umilmente come ricompensa nazionale un grande castello nei dintorni di Parigi con tutto il territorio che vi era attorno. Avutone un rifiuto disse che abbandonava la Francia al flagello dei suoi mali e si recò ai bagni di Spa. Avendo saputo che il suo discepolo Deslon continuava le cure col magnetismo ritornò in fretta a Parigi. I suoi ammiratori festeggiarono con entusiasmo il ritorno del Maestro, e costituirono la Società dell'Armonia che aveva per scopo di sviluppare e diffondere la dottrina del magnetismo. Per far parte della Società dell'Armonia si dovevano pagare cento luigi. Ciò malgrado si trovarono subito trecento membri che regalarono a Mesmer 400.000 lire nette e lo proclamarono benefattore dell'umanità.[36]

      Gli ammiratori di Mesmer erano talmente entusiasti del magnetismo che passavano alle vie di fatto contro coloro che lo negavano. Il celebre chimico Berthollet raccontò che alcuni i quali sostenevano Mesmer tentarono di strangolarlo in un angolo sotto i portici del Palais Royal, perchè gli era scappato detto innocentemente di avere assistito alle scene del magnetismo e che a lui parevano poco dimostrative.[37]

      Mesmer faceva dei contratti coi suoi allievi per insegnare loro il magnetismo. Oltre i 300 membri della Società dell'Armonia, molti erano già andati prima a Parigi da molte città della Francia e anche dall'Italia.

      Il dottor Grand-Champ di Lione pubblicò il suo diploma di adepte o allievo di Mesmer.

      L'articolo 1.º di questa convenzione diceva:

      Il sottoscritto non potrà fare alcun allievo, nè trasmettere direttamente o indirettamente a chiunque possa essere, nè tutte, nè la minima parte delle cognizioni relative sotto qualunque siasi punto di vista alla scoperta del magnetismo animale, senza il permesso segnato da Mesmer.

      Art. 3.º – Non potrà senza il suo consenso espresso per iscritto fare delle cure in pubblico o raccogliere degli ammalati per curarli in comune col metodo del magnetismo, ma sarà a lui solo permesso di vedere e trattare privatamente dei malati in modo isolato.

      Nella

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<p>33</p>

Deslon, Observations sur le magnétisme animal, pagina 46 e 47.

<p>34</p>

Choix des Mémoires secrets pour servir à l'Histoire de la République des Lettres depuis l'année 1762 jusque 1785, pag. 265.

<p>35</p>

F. Arago, Notices biographiques. œuvres complètes. Tome II, Bailly, pag. 291.

<p>36</p>

Lettre de M. le Marquis de Puysegur, membre de la Société de l'Harmonie, à M. Bergasse, 24 juin 1784, Paris.

<p>37</p>

Arago, Opera citata, pag. 290.