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gli uccelli, per esempio, dormono in piedi.

Tina

      La donna non è un uccello.

Armando

      La chiamano così spesso usignuolo, colomba, cigno, allodola... civetta.

Tina

      Insolente!

Armando

      Lo dicevo per dimostrarle che ogni donna è un po'... volatile. Il dormire in piedi è giustificatissimo. Cerchi un atteggiamento di sonnolenza sincera. La vita reale! La vita vissuta! Una sonnolenza sentita.

Tina

       (schiude la bocca come se sbadigliasse e resta con la bocca spalancata.)

Armando

      Che è questo?

Tina

      Uno sbadiglio. Mi ha detto: «un atteggiamento di sonnolenza sincera.»

Armando

      Ma dobbiamo pur serbare una linea estetica.

Tina

      Mi dica lei.

Armando

       (cerca un'ispirazione. E a un tratto esclama:) Ho trovato! Stia attenta a me. (Col viso sorridente di dolcezza, inclina il capo a destra, appoggiandolo appena sul palmo della mano.) Quest'altro braccio, (il sinistro) proteso verso il cielo come per afferrare la visione del sogno. (Solleva il braccio contraendo lievemente le dita.)

Tina

      Bellissimo!

Armando

      A lei, dunque! E chiuda gli occhi, adesso, se, per posare, le è indispensabile di non vedere nessuno.

Tina

       (chiude gli occhi, e quindi imita quell'atteggiamento esagerandolo e agitando il braccio proteso in su.)

Armando

      Tranquilla con quel braccio! Pare uno scacciamosche! E poi, in questo modo verrebbe fuori una donna con cinquanta braccia. Sarebbero troppe. Le due che ha... bastano a tutto.

Tina

       (paziente) Dio buono! Resterò immobile. (Resta, difatti, immobile.)

Armando

      Brava! (Pausa.) Mi dà il permesso di ritoccare la posa?

Tina

      Ritocchi la posa, ma non tocchi nulla.

Armando

      Ritoccherò... con qualche suggerimento.

Tina

      Suggeritore, sì.

Armando

      Troppo gentile!

Tina

      Suggerisca! Suggerisca! Sono in attesa.

Armando

      Ebbene, ecco. Più soave, quel sorriso; un po' più inclinato il capo; un po' più serena la fronte...

Tina

      La fronte più serena, non saprei come fargliela.

Armando

      Sarà sufficiente la serenità dell'anima, di cui la fronte suole essere lo specchio. (Pausa.) Come sta l'anima?

Tina

      Serenissima.

Armando

      Allora non si occupi di altro. (La guarda insistentemente. Ha un gesto d'entusiasmo. Torna a guardarla molto dappresso.)

Tina

       (dopo un lungo silenzio, aprendo gli occhi) Ma, scusi, che cosa fa?

Armando

      Io studiavo. Chiuda gli occhi.

Tina

      Chiuda piuttosto i suoi!

Armando

      Anche se non fossi fotografo, non potrei. Le pare! Il chiudere gli occhi per non guardare lei sarebbe l'ottavo peccato mortale.

Tina

      Ed io non chiuderò i miei.

Armando

      In tal caso, dobbiamo rinunziare alla posa del sonno.

Tina

      Ci rinunzieremo.

Armando

      Ci vorrà una posa più statuaria.

Tina

      Più statuaria.

Armando

      Più classica.

Tina

      Più classica.

Armando

      Una posa... da personaggio greco.

Tina

      Elena!

Armando

      No: Elena non mi conviene.

Tina

      Una Elena di marmo.

Armando

      Se mi garantisce il marmo, vada per Elena.

Tina

      Così? (Assume una rigida compostezza di statua leggiadra.)

Armando

      Benissimo!

Tina

      Marmo autentico!

Armando

      Non si muova. Farò un capolavoro.

Tina

      Senza macchina, non è vero?

Armando

      Ma con qualche cosa d'invisibile che mi consentirà di presentarle tra un istante la sua immagine ben fissata sulla carta... del mio cuore. Ferma! (Le volge le spalle e si allontana solennemente. Indi si arresta di botto.)

Tina

      Perchè mi volge le spalle?

Armando

      Lasci fare. È pronta?

Tina

      Pronta.

Armando

       (Si dà tre pugni sullo stomaco, e subito si volta. Con la cortesia stereotipata dei fotografi di professione, accenna un inchino.) Grazie.

Tina

      E la mia immagine?

Armando

      È già riprodotta nel mio cuore. (Cava un ritratto da una saccoccia della coda del frac e glielo porge.) Questo è il suo ritratto.

Tina

      Lei il cuore ce l'ha nella coda del frac?

Armando

      Ce l'ho un po' dovunque, signora.

Tina

       (mirando il ritratto) Mi somiglia pochino, ma sono sbalordita lo stesso.

Armando

      E non è tutto. Quante copie ne desidera? Dodici? Venti? Cinquanta? Cento?

Tina

      Faccia lei.

Armando

      Cento copie a sua disposizione.

Tina

      È il prodigio dei prodigi! Il suo nome diventerà mondiale.

Armando

      Mio Dio... lo è da tanto tempo!

Tina

      A proposito: come si chiama?

Armando

      Non lo sa? Mi chiamo Armando Falconi.

Tina

      Il marito di Tina di Lorenzo?

Armando

      Proprio lui!

Tina

      Ma se sono io Tina di Lorenzo!

Armando

      In verità, me n'ero accorto.

Tina

      Sicchè, lei è mio marito?

Armando

      Glie lo giuro!

Tina

      Scusi tanto che non

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