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l'ombre, poi ch'avean tre volte

      fatto d'intorno lor debite volte.

      23

      — Se i nomi e i gesti di ciascun vo' dirti

      (dicea l'incantatrice a Bradamante),

      di questi ch'or per gl'incantati spirti,

      prima che nati sien, ci sono avante,

      non so veder quando abbia da espedirti;

      che non basta una notte a cose tante:

      sì ch'io te ne verrò scegliendo alcuno,

      secondo il tempo, e che sarà oportuno.

      24

      Vedi quel primo che ti rassimiglia

      ne' bei sembianti e nel giocondo aspetto:

      capo in Italia fia di tua famiglia,

      del seme di Ruggiero in te concetto.

      Veder del sangue di Pontier vermiglia

      per mano di costui la terra aspetto,

      e vendicato il tradimento e il torto

      contra quei che gli avranno il padre morto.

      25

      Per opra di costui sarà deserto

      il re de' Longobardi Desiderio:

      d'Este e di Calaon per questo merto

      il bel dominio avrà dal sommo Imperio.

      Quel che gli è dietro, è il tuo nipote Uberto,

      onor de l'arme e del paese esperio:

      per costui contra Barbari difesa

      più d'una volta fia la santa Chiesa.

      26

      Vedi qui Alberto, invitto capitano

      ch'ornerà di trofei tanti delubri:

      Ugo il figlio è con lui, che di Milano

      farà l'acquisto, e spiegherà i colubri.

      Azzo è quell'altro, a cui resterà in mano

      dopo il fratello, il regno degli Insubri.

      Ecco Albertazzo, il cui savio consiglio

      torrà d'Italia Beringario e il figlio;

      27

      e sarà degno a cui Cesare Otone

      Alda sua figlia, in matrimonio aggiunga.

      Vedi un altro Ugo: oh bella successione,

      che dal patrio valor non si dislunga!

      Costui sarà, che per giusta cagione

      ai superbi Roman l'orgoglio emunga,

      che 'l terzo Otone e il pontefice tolga

      de le man loro, e 'l grave assedio sciolga.

      28

      Vedi Folco, che par ch'al suo germano,

      ciò che in Italia avea, tutto abbi dato,

      e vada a possedere indi lontano

      in mezzo agli Alamanni un gran ducato;

      e dia alla casa di Sansogna mano,

      che caduta sarà tutta da un lato;

      e per la linea de la madre, erede,

      con la progenie sua la terrà in piede.

      29

      Questo ch'or a nui viene è il secondo Azzo,

      di cortesia più che di guerre amico,

      tra dui figli, Bertoldo ed Albertazzo.

      Vinto da l'un sarà il secondo Enrico,

      e del sangue tedesco orribil guazzo

      Parma vedrà per tutto il campo aprico:

      de l'altro la contessa gloriosa,

      saggia e casta Matilde, sarà sposa.

      30

      Virtù il farà di tal connubio degno;

      ch'a quella età non poca laude estimo

      quasi di mezza Italia in dote il regno,

      e la nipote aver d'Enrico primo.

      Ecco di quel Bertoldo il caro pegno,

      Rinaldo tuo, ch'avrà l'onor opimo

      d'aver la Chiesa de le man riscossa

      de l'empio Federico Barbarossa.

      31

      Ecco un altro Azzo, ed è quel che Verona

      avrà in poter col suo bel tenitorio;

      e sarà detto marchese d'Ancona

      dal quarto Otone e dal secondo Onorio.

      Lungo sarà s'io mostro ogni persona

      del sangue tuo, ch'avrà del consistorio

      il confalone, e s'io narro ogni impresa

      vinta da lor per la romana Chiesa.

      32

      Obizzo vedi e Folco, altri Azzi, altri Ughi,

      ambi gli Enrichi, il figlio al padre a canto;

      duo Guelfi, di quai l'uno Umbria soggiughi,

      e vesta di Spoleti il ducal manto.

      Ecco che 'l sangue e le gran piaghe asciughi

      d'Italia afflitta, e volga in riso il pianto:

      di costui parlo (e mostrolle Azzo quinto)

      onde Ezellin fia rotto, preso, estinto.

      33

      Ezellino, immanissimo tiranno,

      che fia creduto figlio del demonio,

      farà, troncando i sudditi, tal danno,

      e distruggendo il bel paese ausonio,

      che pietosi apo lui stati saranno

      Mario, Silla, Neron, Caio ed Antonio.

      E Federico imperator secondo

      fia per questo Azzo rotto e messo al fondo.

      34

      Terrà costui con più felice scettro

      la bella terra che siede sul fiume,

      dove chiamò con lacrimoso plettro

      Febo il figliuol ch'avea mal retto il lume,

      quando fu pianto il fabuloso elettro,

      e Cigno si vestì di bianche piume;

      e questa di mille oblighi mercede

      gli donerà l'Apostolica sede.

      35

      Dove lascio il fratel Aldrobandino?

      che per dar al pontefice soccorso

      contra Oton quarto e il campo ghibellino

      che sarà presso al Campidoglio corso,

      ed avrà preso ogni luogo vicino,

      e posto agli Umbri e alli Piceni il morso;

      né potendo prestargli aiuto senza

      molto tesor, ne chiederà a Fiorenza;

      36

      e non avendo gioie o miglior pegni,

      per sicurtà daralle il frate in mano.

      Spiegherà i suoi vittoriosi segni,

      e

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