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anni.”

      Per Riley fu come ricevere una pugnalata al petto.

      Jilly ha appena detto che io sono la sua vera mamma, pensò.

      Scarlatti poi rivolse la sua attenzione a Brenda Fitch.

      Disse: “Signora Fitch, il mio avvocato ha appena detto cose piuttosto dure su di lei adesso. Voglio soltanto che lei sappia che non nutro alcun rancore. Ha fatto il suo lavoro, e ne sono consapevole. Desidero soltanto che lei sappia quanto sono cambiato.”

      Poi, guardò Riley dritto negli occhi.

      “Signora Paige, non nutro alcun rancore neanche verso di lei. Infatti, sono grato per tutto ciò che ha fatto per prendersi cura di Jilly, mentre provavo a rimettermi in sesto. So che non dev’essere stato facile per lei, essendo single e tutto il resto. E con una figlia adolescente di cui occuparsi.”

      Riley aprì la bocca per protestare, ma Albert proseguì col suo schietto parlare. “So che le vuole bene, e non ha alcun bisogno di preoccuparsi. D’ora in poi, sarò un buon padre per Jilly. E vorrei che lei continuasse a far parte della vita di Jilly.”

      Riley era stupita. Adesso comprendeva il motivo per cui l’avvocato dell’uomo avesse minacciato di accusarla di rapimento.

      E’ una classica situazione del poliziotto buono e del poliziotto cattivo.

      Jolene Paget si era presentata come avvocato spietato preparato ad andare fino in fondo pur di vincere il caso. Aveva spianato la via a Scarlatti, così che emergesse come l’uomo più gentile del mondo.

      Ed era molto convincente. Riley non poté fare a meno di chiedersi …

      Lui è davvero un brav’uomo dopotutto?

      Stava davvero attraversando un brutto momento?

      Cosa peggiore di tutte, forse si stava sbagliando a voler provare a portargli via Jilly? Non stava facendo altro che aggiungere un trauma inutile alla vita di Jilly?

      Infine, Scarlatti guardò supplichevolmente il giudice.

      “Vostro Onore, la prego, mi faccia riavere mia figlia. Lei è sangue del mio sangue. Non si pentirà della sua decisione. Lo prometto.”

      Una lacrima gli scese lungo una guancia, mentre si risedette.

      Il suo avvocato si alzò, sembrando più compiaciuta e sicura che mai.

      Si rivolse a Jilly con un tono di melliflua e finta sincerità.

      “Jilly, spero che tu capisca che tuo padre vuole soltanto ciò che è meglio per te. So che hai avuto problemi con lui in passato, ma dimmi la verità adesso, non è una cosa ricorrente per te?”

      Jilly sembrava confusa.

      La Paget continuò: “Sono sicura che non negherai il fatto di essere scappata via da tuo padre, ed è così che Riley Paige ti ha trovata.”

      Jilly disse: “Lo so, ma il motivo è che …”

      La Paget interruppe, indicando i Flaxman.

      “E non sei anche scappata via da questa simpatica coppia, quando ti hanno presa in affidamento?”

      Gli occhi di Jilly si spalancarono e lei annuì silenziosamente.

      Riley deglutì rumorosamente. Sapeva quello che la Paget stava per dire.

      “E non sei anche scappata dalla Signora Paige e dalla sua famiglia una volta?”

      Jilly annuì e piegò tristemente il capo.

      E naturalmente era vero. Riley ricordava troppo bene quando fosse stato difficile per la ragazza abituarsi alla vita nella sua casa, specie nei momenti in cui non si era sentita in grado di sostenere la situazione. In un momento in cui si sentiva particolarmente debole, Jilly era scappata verso un’altra fermata dei camionisti, pensando che vendere il proprio corpo sarebbe stata la sua unica possibilità.

      “Non sono nessuno” Jilly aveva detto a Riley, quando la polizia l’aveva riportata indietro.

      L’avvocato aveva svolto bene la sua ricerca, ma Jilly era cambiata tanto da allora. Riley era certa che quei giorni d’insicurezza fossero finiti.

      Continuando a mantenere un tono di profonda preoccupazione, la Paget disse a Jilly …

      “Prima o poi, cara, dovrai accettare l’aiuto delle persone che tengono a te. E adesso, tuo padre desidera più di ogni cosa al mondo, darti una bella vita. Penso che gli debba una possibilità di farlo.”

      Rivolgendosi al giudice, la Paget aggiunse: “Vostro Onore, lascio a lei la parola.”

      Per la prima volta, il giudice sembrò sinceramente commosso.

      Disse: “Signor Scarlatti, i suoi commenti eloquenti mi hanno costretto a riconsiderare la mia decisione.”

      Riley sussultò rumorosamente.

      Sta succedendo davvero?

      Il giudice continuò: “Lo statuto dell’Arizona è molto chiaro in materia di separazione. La prima considerazione è l’adeguatezza genitoriale. La seconda considerazione è costituita dai migliori interessi della figlia. Solo se il genitore è giudicato non idoneo, la seconda considerazione verrà rimessa in questione.”

      Poi, fece una pausa per riflettere per un istante.

      “L’inattitudine del Signor Scarlatti non è stata stabilita qui oggi. Penso che sia piuttosto il contrario, sembra che stia facendo tutto il possibile per diventare un padre esemplare.”

      Sembrando allarmato, Kaul si alzò e disse bruscamente.

      “Obiezione, Vostro Onore. Il Signor Scarlatti ha rinunciato ai suoi diritti volontariamente, e questo mutamento di atteggiamento era del tutto inatteso. L’Agenzia non ha avuto modo di presentare le prove per stabilire la sua inattitudine.”

      Il giudice si espresse senza dare alcun spazio ad alternative, e sbatté il martelletto.

      “Allora non ho alcun motivo per poter considerare altrimenti. La custodia è affidata al padre, con effetto immediato.”

      Riley non riuscì a fare a meno di emettere un grido di disperazione.

      Sta succedendo davvero, pensò.

      Sto perdendo Jilly.

      CAPITOLO CINQUE

      Riley era quasi in iperventilazione, mentre provava a capire quello che stava accadendo.

      Sicuramente, posso contestare questa decisione, pensò.

      L’Agenzia e l’Avvocato potevano facilmente raccogliere solide prove del violento comportamento di Scarlatti.

      Ma che cosa sarebbe successo nel frattempo?

      Jilly non sarebbe mai rimasta col padre. Sarebbe scappata di nuovo, e stavolta sarebbe potuta davvero sparire.

      Riley rischiava di non rivedere mai più la sua figlia minore.

      Ancora seduto al suo banco, il Giudice si rivolse a Jilly: “Signorina, penso che dovresti andare da tuo padre ora.”

      Con sorpresa di Riley, Jilly sembrava completamente calma.

      Strinse la mano di Riley e sussurrò …

      “Non preoccuparti, mamma. Andrà tutto bene.”

      Si diresse dove Scarlatti e la sua fidanzata si trovavano. Il sorriso di Albert Scarlatti sembrava caldo e accogliente.

      Appena il padre allargò le braccia per abbracciarla, Jilly disse: “Ho una cosa da dirti.”

      Un’espressione curiosa attraversò il volto di Scarlatti.

      La ragazza disse: “Hai ucciso mio fratello.”

      “Che, che cosa?” Scarlatti balbettò. “No, questo non è vero, e lo sai. Tuo fratello

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