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Ogni Minuto. C. J. Burright
Читать онлайн.Название Ogni Minuto
Год выпуска 0
isbn 9781802500769
Автор произведения C. J. Burright
Жанр Современные любовные романы
Издательство Tektime S.r.l.s.
“Vero.” Ian si chinò sulla scrivania, spinse via gli stivali di Garret e si raddrizzò la cravatta rosso sangue. “Le mie capacità sono all’altezza del compito, nonostante le innumerevoli groupie che, ieri sera, hanno ceduto alla tua seduzione musicale. È stata la leggiadra assistente legale con i capelli rossi che ti fa pensare se... ”.
“No.”
Garret si sistemò di nuovo sulla pomposa sedia di pelle e sorseggiò il suo mocaccino alla menta.
“La biondina tutta curve con la minigonna nera?”
“No.”
Ian strinse gli occhi, l’azzurro scintillante di quelli che dovevano essere i suoi tipici pensieri lascivi. Alcune persone non abbandono mai la mentalità sessuale del liceo. Quando si trattava di relazioni con le donne, il suo più vecchio amico si librava felicemente in quell’abisso emotivamente sicuro. Schioccò le dita. “Quella stagista con la pelle color caffè che continuava a portarti ciliegie ricoperte di cioccolato. Non dirmi che non te la sei fatta!”
Garret si pizzicò il naso ed espirò forte. “La ragazza che sto cercando è il motivo per cui sono saltato giù dal palco a metà canzone. Se n’è andata mentre stavo ancora suonando. Ho cercato di raggiungerla, ma se n’era già andata!”
Ian incrociò le braccia sul blazer abbottonato, inclinò la testa, facendo scricchiolare la sedia. “Ho bisogno di altri dettagli. Che aspetto aveva?”
“Un po’ più alta della media.” Disse Garret portando una mano all’altezza della clavicola. “La sua testa arrivava quasi qui. Bruna. Difficile dire quanto fosse scura con quella luce, ma liscia, non riccia - uno di quei tagli lunghi fino al mento. E la sua bocca, chara”. Il suo polso scalciava al ricordo. “Era fatta per essere baciata.”
“Parla inglese.” Ian si grattò la mascella pulita e rasata, a quanto pareva quel giorno voleva dare l’impressione del ragazzo della porta accanto. Chiunque lo avesse conosciuto non si sarebbe fatto ingannare. “Sei stato troppo tempo in giro con il tuo chitarrista israeliano e stamattina non ho bevuto abbastanza caffè da sopportare la tua poesia su una donna a caso alla quale hai dimenticato di chiedere il nome.”
“Non a caso. Magnetica e non l’ho dimenticato. La mia musica di solito non allontana le donne. Mi ha confuso. L’unico trucco che portava era del rossetto rosso su quella bocca deliziosa, quindi perdonami se sono stato rapito. Non credo che lei volesse stare lì e non le piaceva tanto che tu ti avvicinassi alla sua amica.”
“Le donne sono sempre gelose l’una dell’altra.” Ian si batté il mento con una penna. “Quale amica?”
“La biondina con il vestito rosso che hai guardato tutta la sera, ma non hai sfiorato e con cui non hai nemmeno parlato.” A Garret non sfuggì la smorfia di Ian, fuori luogo considerando l’argomento in questione: le donne, il suo argomento preferito. “Cosa che trovo interessante, considerando chi sei tu!”
Gli occhi di Ian si spalancarono e saltò in piedi così velocemente che la sedia girò dietro di lui in un folle cerchio stridente. “Non la principessa Stark!”
“Principessa Stark?”
“Titolo appropriato, fidati di me su questo. È gelida come l’inverno!” Ian si passò le dita tra i capelli corti e scuri. “Ascoltami, amico mio. Dimenticala. È così fuori dalla portata di chiunque che non riusciresti a passare attraverso la sua armatura neanche con la Morte Nera sotto steroidi. Lascia che ti organizzi un incontro con Karen della contabilità, invece. È accessibile, totalmente malleabile dopo due birre e una pizza.”
Ogni terminazione nervosa di Garret si accese al quadro dipinto da Ian e non aveva niente a che fare con la pizza e la birra. Gelida, inaccessibile, bisognosa d’ispirazione. Poteva lavorare su questo.
Ian lo fissò in silenzio, seguendo una tattica da avvocato esperto, ma non ebbe alcun effetto sul suo amico. Alla fine, si accasciò e impostò la mascella. “Non hai intenzione di seguire il mio saggio consiglio, vero? Stai cercando quello che non puoi avere. Di nuovo.”
“Non ho più quattordici anni.” Garret sorrise. “E non mi piace la malleabilità. Lo sai bene. L’ispirazione è tutto.”
“Sei un idiota. Questo è un fatto inconfutabile!”
“Obiezione. Questa è l’opinione di un avvocato cinico che non ha alcuna attinenza con la verità. Hai intenzione di aiutarmi o no?” Garret conosceva già la risposta. Ian poteva non approvare la sua scelta, ma non avrebbe mai smesso di cercare di conquistare una donna. La differenza principale tra loro era che Ian era più un conquistatore da una notte, un fine settimana al massimo. Garret puntava a un tempo maggiore e, una volta trovata la ragazza giusta, se la teneva stretta per tutta la vita.
Ian sprofondò nella sedia di pelle vuota accanto all’amico, offrendo una zaffata della sua colonia. Puntellò una caviglia sul ginocchio e fissò Garret dritto negli occhi. “Sei sicuro? Idiozia a parte, sei ancora mio amico: sei troppo ottimista e le tue ideologie romantiche sono superate, per non dire poco pratiche. Tu cerchi il meglio nelle persone e posso dirti subito, amico mio, che le persone fanno schifo. Faranno finta di preoccuparsi mentre ti portano via tutto quello che sei e ti lasciano a sanguinare nel fosso senza far cadere una volta il loro dolce e innocente sorriso.”
“Lo dice l’avvocato.” Garret aggrottò un sopracciglio.
“Il problema del sistema giudiziario è che si vede il peggio, la realtà, la vera oscurità che c’è dietro - le cose che sono sotto i riflettori solo perché sono state catturate o non possono manipolare, costringere o comprare la loro strada per ottenere quello che stanno cercando di ottenere. Questo è ciò che la maggior parte delle persone è in realtà dietro i loro travestimenti.” Giocherellò con il laccio delle scarpe, mantenendo la sua attenzione concentrata. “Tu non sei come tutti gli altri, Garret.” Ian affilò la voce facendola diventare simile alla lama di un coltello. “In qualche modo hai mantenuto i tuoi ideali senza lasciare che il mondo ti macchiasse ed io non voglio avere alcun ruolo nel cambiare questa situazione.”
“Ah, lui si prende cura di me.” Garret si portò la mano sul cuore e fece un cenno per attenuare il bruciore della sorprendente confessione. “Anch’io ti amo. Vuoi un abbraccio?”
“Stai zitto!” Ian arricciò il labbro in un ringhio. “Tieni le tue zampe da finocchio musicista lontano dal mio corpo. Solo donne.”
“Ora che il nostro affetto reciproco è sistemato,” Garret interruppe gli insulti di Ian, “concentriamoci sul mio problema. Come si chiama?”
Ian appoggiò la testa sulla sedia e chiuse gli occhi, come se rivelare qualsiasi dettaglio lo addolorasse. “Adara Dumont. Introversa, rabbiosa. Resistente a qualsiasi fascino. Un’insegnante, credo. È tutto quello che so.”
Adara. “Aspetta... Hai detto insegnante? Per caso un insegnante della scuola elementare?”.
Un gemito si alzò da Ian e le rughe gli solcarono la fronte, ma tenne gli occhi chiusi. “Non è troppo tardi per cancellare il tuo ultimo capriccio. Dimenticati di fare da mentore ai bambini. Anche le donne sexy e sole dei pub e delle sale da biliardo hanno bisogno di mentori.”
Un tentativo di distrazione equivaleva a una conferma quando veniva da Ian. Quindi, avrebbe lavorato con lei. Adara. Garret non riuscì a contenere il suo sorriso. “Serendipitoso.”
“No... sfortunato!”
“Cos’altro sai di lei?” incalzò Garret, appoggiando gli avambracci sulle cosce.
“Non è abbastanza?” La voce di Ian rasentava un colpo di frusta, un’ultima resistenza.
“E la sua amica, la biondina da cui eri attratto ieri sera?”
Ian aprì un occhio. “Lei?”
“Lei saprebbe di più, qualcosa di utile alla mia causa. Anche lei è un avvocato?”
“No.”
La