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Ci sono una quindicina di fortezze e castelli sulle colline. Le aree intorno al Castello di Lambert, una fortezza collinare nel Dorset è nota per la sua sabbia verde. La sabbia verde è un tipo unico di arenaria, di colore verdastro, che si sfalda facilmente ed è stata utilizzata dagli antichi Britannici come malta per via della glauconite. La glauconite è un minerale formato dalla vita marina decomposta. La glauconite gli conferisce una consistenza granulosa e fu utilizzata anche per smerigliare.

      Le praterie del castello di Lambert sono un paradiso virtuale per i botanici, poiché l’area ospita una delle più vaste raccolte di erbe della zona.

      I Trinovantes

      Il nome “Trinovantes” deriva da una corruzione del nome “Nuova Troia”, che era il nome originale, che il mitico fondatore di Londra diede alla capitale. Londra fu fondata sul lato Nord di un affluente del fiume Tamigi. Le persone che vivevano lì erano membri di una tribù vigorosa e potente che arrivò dopo le antiche tribù. I Trinovantes e i Cassivellauni erano acerrimi nemici.

      I Picti

      La Confederazione dei Picti era formata da una combinazione di tribù dell’Età del Ferro che, si diceva, vivessero nell’estremo Nord dell’Inghilterra. Le loro origini sarebbero celtiche. Secondo diversi storici antichi, Beda il Venerabile, Goffredo di Monmouth e Holinshed, potrebbero essere stati i primi conquistatori. “Sono passati da noi, con lo splendore della rapidità, per dimorare valorosamente nella terra al di là dell’Ile. Di lì hanno conquistato Alba”, secondo gli antichi. “Alba” era l’antico termine assegnato alla Britannia. A quel tempo i Picti forse erano chiamati “Albidosi”, dal nome della terra che sostenevano di aver fondato.

       Capitolo 2: “Più mortali di questi, i Romani”

      L’antico storico Tacito parlò per bocca dei Britannici, come un presagio: “Ma ora non ci sono persone al di là di noi, nient’altro che maree e rocce e, più mortali di questi, i Romani”. Gli antichi Romani parlavano della Britannia con disprezzo, dicendo che il tempo era pessimo e c’erano frequenti nebbie e piogge. Apparentemente, trascurando il fatto che i Romani arrivarono come invasori vestiti di armature, lance e spade, essi criticarono i Britannici di essere feroci e inospitali. I Britannici si tingevano la pelle con il guado, che era un colorante blu, o talvolta verde, fatto con fiori essiccati e fermentati.

      Nel 55 a.C., Giulio Cesare affermò che questi Britannici stavano aiutando i suoi nemici, i Galli, e sentì di poter porre fine a tutto ciò. Lui e i suoi legionari fecero irruzione nel Kent, ma non era preparato a combattere una grande tempesta che esplose lungo la costa e l’invasione fu rinviata.

      Le prime tribù furono terrorizzate dall’arrivo delle grandi navi da guerra romane, chiamate “navi lunghe”. Erano enormi e azionate da remi, con rematori impilati a due o tre altezze. Al centro, ogni nave aveva una vela e un “corvus”, che era una rampa che poteva essere calata sul ponte di un’altra nave o sulla riva.

      L’anno successivo, il 54 a.C., Cesare tornò con molte legioni di guerrieri pesantemente armati. Le tribù britanniche avevano armi di gran lunga inferiori alle sue, quindi Cesare ne approfittò appieno. Si scambiarono ostaggi, che era l’usanza a quell’epoca, e lui garantì che non avrebbe mai attaccato le tribù che gli avrebbero pagato un tributo annuale. In sostanza, quella era un’estorsione. Tuttavia, accettarono il tributo e fecero uno o due pagamenti, ma non c’è traccia che ne fecero altri, una volta che Cesare se ne fu andato.

      Cesare fu considerato uno pseudo - salvatore, perché un re locale della tribù Cassivellauni, Mandubracius, era stato usurpato dal suo trono da Cassivellauno, che si precipitò da Cesare per chiedere aiuto. Cesare scoprì tuttavia che Cassivellauno era un generale e non il legittimo successore, così Cesare restaurò il trono al suo legittimo erede.

      Sebbene Cesare pianificasse incursioni in Britannia, il tempo interferì e non lui mise mai piede sul quel suolo. Tuttavia, Roma e la Britannia stabilirono un commercio proficuo. Il successivo contatto con la Roma imperiale non fu avviato fino al 43 d.C., quando l’Imperatore Claudio intervenne a beneficio di Verica, il re degli Atrebati che era stato ingiustamente esiliato.

      Gli Iceni

      Quando l’Imperatore romano Claudio invase la Britannia nel 43 d.C., la tribù degli Iceni non lo affrontò in battaglia. Fecero pace con loro e acconsentirono all’invio di ostaggi e al pagamento di un tributo. Mantennero buoni rapporti con i Romani e parteciparono al conio di monete per conto loro. Tuttavia, nell’anno 60 d.C., i Romani che vennero a raccogliere le loro monete erano abusivi e rozzi. Guardarono gli Iceni dall’alto in basso con disprezzo. Quando Boudica, la Regina degli Iceni, si lamentò, la flagellarono e violentarono sua figlia.

      La ribellione di Boudica

      Boudica si alleò con la tribù dei Trinovantes e con alcuni altri e si ribellò. Il conflitto incluse non solo uomini, ma anche donne guerriere. Con grande shock delle legioni romane, distrussero un insediamento romano a Camulodunum (Colchester). Circolarono indiscrezioni che furono macellati fino a 70.000 soldati romani, anche se potrebbe essere stata una grossolana esagerazione. In realtà, solo diverse centinaia di Romani furono uccisi.

      L’Imperatore che successe a Claudio, Nerone Druso, fu così infuriato per la sconfitta romana in quelle battaglie che fece raggruppare e sconfiggere gli Iceni dal suo generale Seutonio. Nessuno sa cosa sia successo a Boudica dopo quella battaglia. Alcuni dicono che si sia suicidata per evitare la cattura. È ricordata come l’eroina britannica del I secolo.

      I Caledoniani

      Entro l’anno 79 d.C., Roma ottenne il controllo dell’Inghilterra meridionale, compreso il Galles. Tuttavia, molte tribù feroci erano insediati a Nord di quel territorio, in particolare i Picti. Come molti altri Britannici, essi detestavano il governo di questi signori. Alle varie regioni della Britannia meridionale furono assegnati governatori romani, che insistevano ad essere trattati come Re e impartivano ordini a loro piacimento.

      I Caledoniani e talvolta i Picti razziarono frequentemente le colonie romane, devastando le loro fattorie e distruggendo i loro villaggi. I Caledoniani, come molte altre tribù, erano di origine celtica, ma erano veri Britannici nel cuore e nello spirito. L’antico storico Jordanes descrisse così i Caledoniani: “hanno i capelli rossastri e grandi corpi sciolti”. Gli Scozzesi di oggi, forse?

      I Caledoniani erano feroci guerrieri e avevano costruito numerose fortezze. Molti rifugiati dell’Inghilterra meridionale fuggirono a Nord per unirsi a loro e li incoraggiarono a resistere a un’ulteriore diffusione del dominio romano. Ci furono molte altre tribù minori che abitavano nel Nord dell’Inghilterra - i Vacomagi, i Taexali e i Venicones - che ebbero bisogno della loro protezione. Tra questi la tribù Votadini, ma questa aveva un accordo di lunga data con Roma e quindi si tenne lontana dalla mischia.

      Il vallo di Adriano

      L’Imperatore romano, a quel tempo, era Publio Elio Adriano, o semplicemente Adriano. A quel tempo ci furono ribellioni anche nel Sud della Britannia. L’Imperatore inviò Quinto Pompeo Falco per sedare i ribelli britannici e ristabilire l’ordine. Pompeo poi raccontò all’Imperatore delle incursioni delle tribù a Nord, in particolare dei Caledoniani e dei Picti. Adriano, come gli Imperatori prima di lui, non aveva alcun desiderio di espandere i confini britannici oltre quelli dell’Inghilterra meridionale, quindi incaricò alcune persone, compresi i Britannici, di costruire un formidabile muro che attraversasse tutta la Britannia.

      Il Vallo di Adriano era largo 73 miglia con forti intervallati chiamati “castelli miliari”. In seguito, questi furono presidiati da legionari romani. La costruzione iniziò nell’anno 122 d.C. e ci vollero altri sei anni per finirlo. C’erano fossati su entrambi i lati del muro, che era molto largo, e cumuli extra per rallentare eventuali invasioni militari. Furono anche costruiti dei forti, presidiati da un certo numero di soldati. Le sezioni di quel muro rimangono ancora oggi e sono un’attrazione turistica.

      Nel tentativo di impedire altre invasioni dal Nord, l’Imperatore successivo, Antonino Pio, costruì un muro più a Nord, nel 142 d.C., chiamato Muro Antonino, che era per lo più un’ enorme banchina ma arricchito

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