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già sentito,” borbottò.

      “Non cominciare con la solita storia che ‘devo uscire con qualcuno’. Sembri proprio come Kallie. E, a proposito, la cancellazione di Reed significa che posso tornare a casa prima e aiutarla a prepararsi per questa sera. Non ero sicura che ci sarei riuscita prima di questa notizia.”

      Joy aggrottò le sopracciglia per dimostrare tutta la sua confusione.

      “Cosa c’è questa sera?”

      “Il ballo di fine anno, ricordi? Riesci a crederci? Dio, mi sento così vecchia. Sembra solo ieri che sono andata al mio, e ora sto per mandare la mia bambina al suo ballo. Vuoi venire da noi e unirti per tutta la preparazione? Sono sicura che a Kallie piacerebbe molto avere la zia Joy lì con lei,” aggiunsi.

      “Mi piacerebbe molto! Mi dispiace perderlo, ma il prossimo mese sarà l’anniversario del terzo anno di matrimonio. Marissa sarà fuori città per lavoro e così abbiamo deciso di celebrare prima e abbiamo programmato una piccola gita per questo fine settimana. Andremo in auto fino a Philadelphia questa sera.”

      “Wow! Sono già passata tre anni?”

      “Il 26 giugno, bimba. Un giorno da segnare nei libri di storia!”

      “Certo che sì,” risi. “Come potrei dimenticare il modo in cui ve la siete squagliata non appena è arrivata la sentenza della Corte Suprema? Tu e Marissa non potevate aspettare di stringere il nodo. Eravate proprio come dei teenager la sera del ballo scolastico!”

      Non appena le parole uscirono dalla mia bocca la visione di mia figlia sedicenne che faceva delle cose che non volevo neppure pensare colpì la mia mente. Impallidii. Joy, dal canto suo, si schiaffeggiò il ginocchio con il palmo della mano e scoppiò a ridere.

      “E qui c’è la speranza che la notte del ballo di Kallie non sia come la mia notte di nozze!”

      “Non è divertente. Non è divertente per nulla,” dissi arrabbiata, ma avevo proprio pensato a quello.

      “Oh, e un’altra cosa,” aggiunse Joy una volta calmatasi dal suo attacco di risa. “Il tuo editore ha chiamato mentre eri con la famiglia Álvarez.”

      Mi accigliai subito.

      “Per favore dimmi che sono buone notizie. Il ritardo ci sta uccidendo. Dobbiamo far sì che il libro sia pubblicato presto se vogliamo tenere accesi I riflettori sull’argomento.”

      “Tutto va secondo i piani ed è tutto pronto per essere rilasciato entro le prossime due settimane. Ti ha mandato i file finali per la tua revisione. Dovrebbero già essere nella tua cartella di Dropbox.”

      “Meraviglioso! É un enorme sollievo! Diamoci subito un’occhiata, vuoi?”

      Joy venne dalla mia parte della scrivania mentre aprivo il link a Dropbox. Come previsto, trovai un file etichettato come E io sorrido—FINALE. Ci cliccai sopra con l’eccitazione che percorreva le mie vene. Quando la prima immagine apparve sullo schermo, non riuscii a trattenere la scarica di adrenalina che sentivo sempre quando i miei disegni prendevano vita in formato digitale. I colori sembravano più netti e molto più vivaci.

      Ma, oltre all’eccitazione, c’era anche una sensazione di nervosismo. Anche se avevo pubblicato in passato molti bestseller, non c’era alcuna garanzia che l’avrei fatto di nuovo con questo specifico libro per bambini. I sognatori di Dahlia, l’organizzazione non profit che avevo fondato dieci anni prima si basava sul successo dei miei racconti e delle mie illustrazioni. Le implicazioni finanziarie legate a un possibile fallimento pesavano sempre molto sulle mie spalle. Visto che tutti ricevevano lo stesso salario, dovevo anche affidarmi a una parte dei proventi per sostituire il mio reddito personale. Nessuno diventava ricco lavorando per una organizzazione non profit.

      “Wow, questi sono incredibili!” disse Joy entusiasta. “E se non te l’ho già detto, di questo mi piace molto la storia. Per me colpisce nel segno. Credo che tu abbia fatto un ottimo lavoro.”

      “Mhmm…forse,” fu la mia sola risposta. Fissai pensierosamente il testo che era stato inserito per seguire le illustrazioni.

      “Cosa c’è che non va?”

      “Non lo so. Voglio dire, ne sono felice, ma mi domando se mi sono spinta troppo oltre o detto troppo in una volta.”

      “No, non credo proprio tu l’abbia fatto.” Joy scosse la testa con veemenza. “E io sorrido tocca ogni aspetto, mostrando come il pregiudizio sia un comportamento appreso, anche se non lo hai fatto in maniera diretta se capisci cosa voglio dire. Non farti venire troppi dubbi. Secondo me ci dovrebbero essere più libri per bambini come questo.”

      “Credo di essere solo nervosa, tutto qui. Considerando che i nostri fondi federali hanno appena ricevuto un taglio drastico, non possiamo permetterci poche vendite con questo libro.” Non aggiunsi che neppure io potevo permettermelo. La retta della scuola di Kallie era prevista per la fine del mese.

      Joy tornò dall’altro lato della scrivania e riprese il suo posto. Poi si sporse in avanti con un’espressione d’intesa.

      “Cadence, abbi un po’ più di fiducia in te stessa. Tutto andrà bene. Inoltre, non dimenticare il galà che sta per arrivare. I biglietti sono andati esauriti molto velocemente, sono sicura che sarà un successo. Hai fatto una cosa incredibile qui. Pensa solo a tutte le famiglie che I sognatori di Dahlia ha rimesso insieme o a tutti i giovani studenti a cui è stata data l’opportunità di fare qualcosa di grande. Quelle persone non avrebbero mai avuto una possibilità se non ci fossi stata tu. Sei amata da così tante persone, e il nuovo libro andrà bene anche per questo motivo.”

      Contrassi le mie labbra ma non risposi. Forse mi stavo preoccupando troppo. Però, nuovamente, c’erano in palio delle vite. Le persone stavano contando su di me e il mio gruppo.

      Diedi un’occhiata all’angolo superiore dello schermo del mio computer. Indicava le tre del pomeriggio.

      “Visto che Simon non verrà, finirò le poche cose che mi sono rimaste da fare, poi andrò da Kallie. Ti dispiace tenere la postazione per il resto della giornata?”

      “Cosa stai aspettando?” Joy fece un gesto con la mano come per sparare. “Va’ ora! Il ballo è una serata speciale per lei!”

      Risi, pensando all’urlo di gioia di Kallie dopo che aveva finalmente trovato il vestito ‘perfetto’.

      “Già, lo è. É anche così eccitata,” aggiunsi e cominciai a raccogliere i documenti con le informazioni sul caso Álvarez. “Andrò via fra pochissimo. Voglio solo sistemare tutto questo disastro sopra la mia scrivania prima di andare.”

      “Beh, non metterci troppo.” Joy si alzò per andarsene. “Divertiti a farla bella stasera—non che Kallie ne abbia realmente bisogno. Quella ragazza ha il volto di un angelo!” Sorrise, ma il suo volto si incurvò un attimo, il rammarico era evidente nei suoi occhi. “Mi manderai delle foto, vero?”

      Joy non aveva mai saltato neppure una festa di compleanno di Kallie. Sapevo che si stava sentendo un po’ male per perdersi quella serata. Le sorrisi per rassicurarla, dicendole in silenzio che capivo la sua situazione imbarazzante.

      “Joy, è il tuo anniversario. Goditelo! Sai che ti manderò dei messaggi. Diavolo, puoi contare su di me per il fatto che ti farò esplodere il telefono con una cronaca minuto per minuto. Sarà come se tu fossi lì. Ora esci di qui così posso sistemare le mie cose,” le disse facendole l’occhiolino.

      Una volta che se fu andata, misi in una cartellina i pacchi di fogli che avevo raccolto per Simon Reed e la depositai in una cassettiera piuttosto vecchia dove tenevamo i casi aperti. C’erano tre altri casi ancora da risolvere. Due di loro erano ancora in corso, e la prospettiva non era buona. Il terzo, invece, era stato chiuso il giorno prima ed era stata una conclusione lieta. Pensai al bambino che, dopo aver passato mesi separato, era stato riunito ai suoi genitori. Il suo caso era finito nella cassettiera con una etichetta con una faccina sorridente. Quello era lo scopo finale del nostro lavoro—creare sorrisi.

      Quando mi

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