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La Conoscenza Proibita All'Umanità. Daniele Villa
Читать онлайн.Название La Conoscenza Proibita All'Umanità
Год выпуска 0
isbn 9788835425199
Автор произведения Daniele Villa
Издательство Tektime S.r.l.s.
L’ottagono nasce dall’unione di due quadrati intersecati chiamato doppio quaternario uno rappresenta l’attivo, l’altro il passivo. Rappresentano il concetto di creazione dati dal contrapposto maschile e femminile, unione tra livello terreno e divino. Rappresenta l'inizio del percorso spirituale di ogni cristiano oltre che la purificazione. Dall’unione dei due quadrati ha origine la croce templare, il quadrato doppio incrociato che forma la stella ad otto punte, in passato era assimilato ad una divinità femminile, col passare del tempo i cristiani l’hanno attribuita alla vergine Maria trasformandola nella Stella Polare che vediamo sullo stemma del Papa. L’attribuzione è dovuta al legame con il pianeta Venere, considerato femminile, il quale si trova in congiunzione inferiore con la terra ogni 1,6 anni questo periodo si chiama periodo sinodico di Venere. Durante ciascuna congiunzione inferiore la posizione di Venere rispetto al cerchio zodiacale non è la stessa quindi finché Venere e Terra tornino esattamente nelle stesse posizioni
inferiori è richiesto un periodo di otto anni. Durante questo periodo, seguendo la posizione di Venere sul cerchio zodiacale, si ottengono i vertici di un pentagramma regolare stellato. Per questo il pentagramma, stella a cinque punte è un simbolo femminino sacro. Il periodo di otto anni (octaeteride ) coincide quasi perfettamente con il ciclo delle fasi lunari (99 lunazioni). La similitudine con la Luna, di natura femminile, ha influenzato anche Venere. Per questo inizialmente Papa Francesco nel suo stemma ha utilizzato la stella a cinque punte per rappresentare Maria Vergine poi mutato a quella a otto punte. La stella a 8 punte si può ricondurre all’ordine Draconis, ordine crociato a totale servizio del Papa e del Sacro Romano Impero. L’otto è universalmente considerato il numero dell’equilibrio cosmico. La forma ottagonale è usata anche nei templi buddisti imperniati su colui che fa girare la ruota del centro stesso dell’universo. In Giappone il numero otto è considerato sacro, rappresenta la qualità innumerevole, immensa ma non indefinibile. Le otto forze della natura sono risultato dell’interazione cosmica di Yin e Yang che insieme formano gli otto trigrammi del Bagua o Pakua e combinate danno origine ai sessantaquattro esagrammi dell’ I Ching.
Otto è il numero degli immortali della mitologia cinese. Negli scacchi, la scacchiera ha otto colonne e ogni giocatore ha otto pedoni, il pavimento a scacchiera è spesso presente in molte cattedrali e logge massoniche.
La stella a otto punte forma la ruota solare pagana, ruota del Dharma, in ogni culto pagano associato presso i babilonesi e fenici al “Dio sole Baal” e alla “Grande Madre Astarte”.
La croce de Baal (croce templare) la troviamo inserita nella ruota delle stagioni di origine celtica e nella ruota del “Dharma Chackra” uno dei più famosi simboli della religione buddista. Nella cui tradizione il Buddha Sakyamuni rivelando ai suoi discepoli le quattro nobili verità mette in moto la ruota del Dharma. Nella iconografia indiana, questa ruota è un’arma sacra usata dal Buddha per colpire gli errori, gli ostacoli, gli attaccamenti che impediscono all’uomo di raggiungere il Nirvana. Il Dharmacackra è costituito da otto raggi che rappresentano il nobile ottuplice sentiero.
In Cina l’ottagono è uno dei più grandi simboli della corrente taoista, viene denominato bagua o pa-kua (ba=8, gua=numero bagua = otto numeri) di solito rappresentato con il Jaijitu contorna da 8 tigrammi dell’I Cing allineati ciascuno ad un punto cardinale formando un ottagono. Le linee che costituiscono i tigrammi sono di due tipi: Linee intere= polarità positiva (yang) Linee spezzate=polarità negativa (yin) . Simboleggiano i flussi di energia che attraversano il mondo e che possono condizionare la vita umana. La credenza vuole che utilizzandolo come amuleto il simbolo tenga lontano gli spiriti maligni. In Islanda veniva utilizzato un simbolo che ricorda una ruota ad otto raggi chiamato Egishalmur inciso all’interno degli elmi dei guerrieri. Secondo la tradizione questo conferiva invincibilità in battaglia, aumentando forza e il
terrore nei nemici, amplificando la forza e la furia guerriera. Questo simbolo veniva usato anche dagli sciamani per distruggere le energie negative e offrire una protezione sia fisica che energetica, inoltre aiuta la guarigione riducendo il tempo di cicatrizzazione delle ferite. Lo Stav (Egishalmur) viene spesso utilizzato su di un talismano la cui attivazione avviene tramite il sangue o la saliva. Il simbolo richiede energia, distrugge le energie negative in modo completo fagocitandole ma se non ne ha deve in qualche modo lavorare ugualmente e le riprende da chi lo porta. Tatuandolo può portare a stati di stanchezza prolungata arrivando a causare dolori.
Algiz è una grande Rua di protezione i popoli del Nord e nelle tradizione celtica, rappresenta il Dio Cernunnos, divinità della fecondità e dell'abbondanza è un simbolo arcaico collegato all'inizio del mondo, ricoprendo a volte un ruolo di psicopompo (lo psicopompoè una figura ,in genere una divinità, che svolge la funzione di accompagnare le anime dei morti nell' oltretomba. La parola"psicopompo"dal greco ψυχοπομπóς, composta da psyche =anima e pompós =colui che manda), è legata anche al cigno, che possiede un simbolismo particolarmente ricco, rappresentando sicuramente la purezza, la forza celeste in quanto compagno di Apollo, simboleggia ancora l'anima in trasformazione verso stati di essere superiori. Con Algiz ci viene richiesto di relazionarci in modo nuovo con la dimensione del sacro, di protendere la nostra mente, e tutto il nostro corpo verso l'alto e ricevere così il sapere dalla Fonte Originaria di Ogni Conoscenza. Le rune algiz sono potenti è un sistema a sé stante. Wyrd è fatto di rune, muovendo una singola energia la vibrazione si propaga in modo esponenziale e imprevedibile se non se ne comprende il moto. Il termine wyrd è collegato con l'antico inglese woerthan, "diventare". Il termine poi si evolse (1400 circa) nell'aggettivo medio inglese weird, "fatidico" o "magico" e nell'inglese moderno weird, "strano" o "bizzarro". Il termine orlog è composto daór, "fuori" o "oltre" elog, "legge". Quindi si può interpretare come "legge superiore", "legge suprema". Non è da confondersi con la parola orlygi, "guerra", che ha dato origine al nederlandese oorlog allo svedese örlog. Il significato basilare del Wyrd riferisce a come le azioni passate influenzino e condizionino continuamente il futuro. Ma anche come il futuro influenzi il passato. Tutte le azioni di tutti i tempi si influenzano a vicenda. Si ipotizza che, al contrario del Fato, il Wyrd sia tutt’altro che immobile ed immutabile:
non si ripete mai allo stesso modo, non è il destino individuale, ma piuttosto una rete che collega ogni elemento ed ogni creatura dell'universo, e non conosce distinzioni tra passato e futuro. Niente veniva escluso da questa visione, e ciò che fosse ritenuto negativo o distruttivo, pur essendo allontanato o combattuto, era considerato in ogni caso parte del Wyrd. Ne deriva che qualsiasi azione personale va ad influire direttamente sul wyrd degli altri individui: ogni decisione, presa nel presente, genera un’eco che si propaga non solo nel futuro, ma anche nel passato, giacché nell’essere umano coesistono passato, presente e futuro; ogni azione che è influenza ciò che sarà e ciò che è stato, ogni azione che è stata influenza ciò che è e ciò che sarà, ogni azione che sarà influenza ciò che è stato e ciò che è. Ma non solo: ogni azione influirà sul wyrd altrui, e quindi su presente, passato e futuro altrui. Tutto l’universo di tutti i tempi, in questo modo, sarebbe stretto nella medesima, inestricabile, rete. Una visione simile si riscontra nel concetto di karma.
Castel del Monte è una fortezza del XIII secolo fatta costruire dall’imperatore del Sacro Romano Impero Federico II nelle Murge occidentali in Puglia. L’origine si colloca al 29 gennaio 1240, data comunque incerta. Il progetto viene attribuito all’arch. Riccardo da Lentini ma sicuramente ci fu una forte, se non totale, collaborazione con lo stesso Federico II. Fu costruito sulle rovine di una precedente fortezza prima longobarda poi romana. Questa “fortezza” era chiamata “Castello di Santa Maria del Monte”. I locali interni sono coperti da volte. Il castello nella sua struttura principale è composto da otto torri su cinque delle quali alloggiavano cisterne d’acqua. In tutta la struttura