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mia strada e, vi prego, smettetela di darmi stupidi consigli."

      "Non c'è bisogno di essere maleducati." sbuffò la donna.

      "Non temete, cugina.- le disse Scarlett. Doveva cercare di guidare sua cugina in una direzione diversa. Quello che avrebbe dovuto fare anche con se stessa…se avesse rinunciato alle proprie ambizioni - L'amore è già con sulla vostra strada. Presto ve ne accorgerete.” Le parole erano un po’ vaghe e Scarlett se ne accorse. Dubitò che la cugina le avrebbe dato credito.

      Giacinta arricciò il naso. "Siete ermetica come al solito." Fissò Scarlett. “E voi, cara cugina? Avete già trovato l’amore della vostra vita?"

      Scarlett aggrottò la fronte. “Il mio futuro non mi è sempre chiaro. Più ci vado vicino, meno capisco. Mi piacerebbe credere che anch’io troverò amore, ma non ne sono sicura."

      Si strinse nelle spalle. Non poteva certo svelare alla cugina che un giorno di tanto tempo fa aveva visto lei e Christian nello specchio che si baciavano! Anche perché voleva credere che quello che aveva visto in realtà fosse uno scherzo della propria mente; ancora oggi rifiutava di accettarlo.

      "Sono sicura che anche voi troverete l’uomo della vostra vita. Come potrebbe essere altrimenti?” sorrise caldamente Giacinta. Scarlett sorrise di rimando: sapeva che Giacinta le voleva bene e che le sue parole erano sincere.

      "Grazie. Lo prenderò come un buon augurio." Beh, almeno qualcuno ci credeva ...

      La carrozza si fermò davanti al castello. Giacinta sussultò leggermente in avanti e si aggrappò alla maniglia della carrozza per non cadere. Scarlett si fece di lato per prepararsi a scendere.

      "Sono contenta che finalmente siamo arrivate!" Scarlett chiuse gli occhi e sospirò. Sua cugina odiava davvero viaggiare. Probabilmente era per questo che inizialmente si era rifiutata di partecipare alla festa. Di sicuro avrebbe preferito rimanere a Havenwood. Era stato il suo sogno diventare principessa a spingerla ad affrontare un viaggio così lungo.

      "Concordo con voi! - rispose Scarlett e fece un bel respiro. - In alcuni momenti ho temuto che non saremmo mai arrivate!”

      "Ora mi ricordate Elijah." Giacinta sorrise. "L’ultima volta che siamo venuti qui, circa dieci anni fa, non ha fatto che lamentarsi per tutto il tragitto!”

      Suo cugino, Elijah, odiava viaggiare più di chiunque altro. Scarlett si augurò di non assomigliargli per niente. Anche lei detestava viaggiare, ma comunque qualche piccolo spostamento lo accettava di buon grado. Era questo viaggio che proprio non le andava giù, perché la riportava all’unico posto dove non avrebbe mai voluto tornare... Weston Manor.

      Ogni volta che il castello riaffiorava nei suoi pensieri, si sentiva un brivido di terrore lungo la schiena. Ci sarebbe stato anche Lord Blackthorn, lì. Si sarebbero visti di nuovo e lei avrebbe dovuto affrontarlo. Magari lui aveva dimenticato quella orrenda visione. Scarlett si attaccò a questa debole speranza...

      Lady Havenwood ridacchiò. "E’ vero, quel ragazzaccio non sopporta l’idea dei lunghi viaggi in carrozza. Ora ha preso l’abitudine di spostarsi solo a cavallo." Scosse il capo. "Probabilmente è meglio così. Durante quel famoso viaggio mi è venuta più volte la voglia di strozzarlo…e dire che lo amo tanto!” Ridacchiò.

      "Sono sicura che tutti ti avrebbero perdonata, se lo avessi fatto! - ridacchiò a sua volta Giacinta - Era davvero insopportabile!”

      Scarlett sorrise dentro di sé: era proprio impossibile che sua zia torcesse un solo capello ad Elijah. Per quanto quel ragazzo avesse un carattere spigoloso, Lady Havenwood era convinta che tutto ciò che facesse suo figlio andava bene: lo aveva viziato troppo.

      Un valletto aprì la porta della carrozza. S’inchinò alle signore e le aiutò a scendere. Giacinta si stiracchiò, grata di essere finalmente arrivata al castello. Adesso per Scarlett veniva la parte più difficile: trovare il modo di non avere a che fare con Lord Blackthorn per tutto il tempo della sua permanenza. Una cosa impossibile, pensò.

      "Bene, madre, - disse Giacinta - non so per voi e Scarlett, ma io non vedo l'ora di andarmi a riposare nelle mie stanze. È stato un viaggio massacrante, e ho le ossa a pezzi!”

      "Capisco perfettamente. - rispose Lady Havenwood - Andiamo a salutare la padrona di casa, e poi ci ritireremo."

      Scarlett annuì. "La stessa cosa per me. Non vedo l’ora di buttarmi sul letto! Credo che dormirò per tutto il giorno!" Si massaggiò leggermente la pancia. “O almeno fino a ora di cena. Il mio stomaco potrebbe non essere d'accordo a rimanere vuoto fino a domattina!"

      Giacinta ridacchiò. Scarlett era contenta che sua cugina fosse felice. Probabilmente aveva intenzione di sgattaiolare via e perseguitare quel povero principe. Scarlett le augurò dentro di sé felice caccia. Il principe non faceva parte del futuro di Giacinta, ma forse sarebbe stato determinante per condurla tra le braccia di Lord Carrick.

      Scarlett non aggiunse altro: per ora voleva nascondersi nelle sue stanze. Più tardi, avrebbe scoperto il modo migliore per evitare Lord Blackthorn. Sarebbe stata un’ardua impresa, ma valeva la pena di provarci.

      Christian Kendall, il marchese di Blackthorn, fissava la carrozza ferma davanti all'ingresso di Weston Manor. Una ciocca dei suoi capelli castano chiaro gli ricadde sulla fronte, a causa della forte brezza. Christian alzò la mano e se la allontanò dagli occhi. Sapeva bene chi c'era dentro a quella vettura. Era da tempo che stava aspettando.

      Lady Scarlett aveva fatto di tutto per evitare di incontrarlo, e lui se n’era accorto. Ma, ora che lei era qui, sarebbe stato impossibile non realizzare il suo sogno. Scarlett avrebbe dovuto rifiutare di venire a Weston Manor, se non voleva che lui la corteggiasse.

      Quella visione allo specchio, quando era così giovane, lo aveva terrorizzato e per anni aveva cercato di rimuoverla dalla sua mente. Per tanto tempo aveva provato a fuggire dal suo futuro, ma ora era pronto ad affrontarlo. Suo fratello era già corso dentro a quello specchio per inseguire il suo destino. Se Nicholas era stato così coraggioso, allora per Dio, poteva esserlo anche lui!

      "Cosa guardate?" chiese Rhys Rossington, il conte di Carrick. Una ciocca dei suoi capelli biondo dorato gli sbattè direttamente sul viso, mentre parlava.

      "Gli ospiti di oggi.” rispose Christian, con leggerezza. Suo cugino Rhys non le riconosceva da quella distanza, ma sapeva benissimo di chi si trattava. E tra loro c’era una ragazza che gli interessava molto...

      Rhys guardò verso la parte anteriore del maniero. Avevano camminato lungo le scogliere, per lo più in silenzio. Suo cugino era troppo taciturno. Christian sospettava che il suo atteggiamento avesse molto a che fare con Lady Giacinta Barrington. Sembravano attratti fortemente l'uno dall'altra, e Christian era convinto che presto ci sarebbe stato del tenero, tra loro. Non aveva dubbi, in proposito. Era solo questione di tempo.

      "Sapete quanti ospiti sono attesi per oggi?" chiese Rhys, continuando a guardare ostentatamente il castello.

      "Non lo so - rispose Christian - Mia madre non mi consulta mai, su queste cose... Non più del solito, immagino. " C'era una sola ospite che a Christian interessava, e tutti gli altri per lui non contavano molto. "Troppi, a mio avviso.” precisò.

      "Vero. - disse Rhys, tiepidamente - Suppongo che dovremmo tornare a casa. Zia Alys si aspetterà che facciamo il nostro dovere, con gli ospiti.”

      "Anche mia madre, temo. Ma probabilmente possiamo esentarci per stasera. Domani, invece ... "

      "Nessun problema! - rispose Rhys - Conosco i miei doveri." Sorrise maliziosamente. “Ci saranno molte signorine che si aspettano un po’ di compagnia. Tra il mio fascino e la vostra natura ardente, credo che prima o poi le nostre madri ci pregheranno di corteggiarle.”

      Christian aveva i suoi dubbi. Con il suo interesse per Scarlett e quello di Rhys per Lady Giacinta, ci sarebbero state parecchie donne deluse, l’indomani.

      Ma se lo sarebbe tenuto per sé. Rhys non era ancora consapevole dei suoi sentimenti per Lady Giacinta.

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