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commentò Aobheal. “Che tutti gli altri seguano il suo esempio”.

      Il petto di Maurelle si gonfiò dall’orgoglio, ma prima che potesse accadere qualcos’altro Gaius entrò in classe seguito da un gruppo di ciò che Maurelle reputò essere insegnanti. Giunse a tale conclusione poiché nel gruppo era presente Pravos, il Professore di storia dei Fae. Quale altre modifiche aveva apportato il nuovo Preside?

      Ryker si impose di mantenere le mani rilassate ai fianchi. Stringere i pugni e ringhiare avrebbe solamente allarmato lo staff del fatto che stesse per succedere qualcosa. Non poteva permettersi di attirare altra attenzione su se stesso.

      “A cosa dobbiamo questo piacere, Gaius?” domandò Aobheal al Preside. Ryker riconobbe il proprio Professore di storia ed uno della lega del fuoco. Gli vennero i brividi lungo la schiena come se il proprio corpo lo stesse avvertendo di qualcosa. Il talismano che conservava in tasca gli si scaldò contro la gamba.

      “Siamo qui per prelevare Isladore” rispose il Preside, il quale spostò immediatamente lo sguardo su Ryker. Gli occhi azzurri del Fae sembravano penetrargli nel petto ed in grado di vedere qualsiasi segreto il ragazzo stesse nascondendo.

      Ryker dovette celare il proprio terrore, quindi porse a Maurelle l’ago ed il filo che stava utilizzando, e si prese un momento per guardare la ragazza prima di affrontare qualsiasi cosa lo stesse attendendo. Una volta in cui i suoi nervi furono più stabili, Ryker sorrise ed avanzò di un passo.

      “Come posso aiutarvi?” domandò quando il Preside si voltò e si diresse verso l’uscita della classe.

      Ryker rivolse una breve occhiata a Maurelle, e notò che i bellissimi tratti della ragazza erano intrisi di paura. Scosse quindi appena il capo, sperando di poterla convincere a non farsi coinvolgere. Si accorse del conflitto interiore che stava avendo atto nella ragazza. O forse era grazie al legame che i due condividevano se Ryker era in grado di capire che Maurelle stava considerando l’unirsi a lui in modo da aiutarlo.

      Una volta all’esterno, Gaius si fermò e indicò il prato che si estendeva davanti a loro. “Gradirei valutare nuovamente i tuoi elementi”.

      “Oh” rispose Ryker. “C’è qualche problema?” aggiunse, imprecando dentro di sé. Si sollevò del vento alla reazione del ragazzo, e sopra di loro si formarono nuvole di tempesta. Il Fae prese un respiro profondo per calmarsi prima di far scoppiare un temporale o appiccare un incendio. Non era il momento giusto per impazzire.

      Gaius non si degnò nemmeno di riportare lo sguardo su Ryker, si limitò ad avanzare nel prato. “Nessuno, ma la Preside precedente ha lasciato diverse domande senza risposta, quesiti su cui ho trascorso diverse settimane nel tentativo di comprenderli”.

      “E io sono uno di essi?” domandò Ryker quando imitò il gesto di Gaius di fermarsi nel mezzo del verde. Dovette radunare tutte le proprie energie per fingere un’espressione innocente e non dimostrare quanto fosse agitato. “Non sapevo di aver infranto una delle regole”.

      Gaius liquidò il commento del ragazzo con un gesto della mano e scosse il capo. “Non è che hai infranto una regola. Lei teneva degli appunti su di te, sul manifestarsi dei tuoi poteri. Sembra che tu sia una specie di novità all’Accademia. Beh, in realtà in tutta Mag Mell ad essere onesti. Non abbiamo mai visto qualcuno con la comprovata abilità di padroneggiare tre elementi, e forse addirittura anche quattro” rispose il Preside, il quale guardò Ryker direttamente quando terminò di parlare.

      Restarono in silenzio per così tanto a lungo da far sì che Ryker fosse pronto ad incenerire il Preside e gli altri Professori scagliando contro di loro delle saette, per poi scappare. Fu Gaius a rompere il silenzio. “Il Re è vivo. Tali abilità vengono manifestate solamente dalla sua stirpe, ma tu non ne fai parte vero?”

      “Magari” rispose Ryker emettendo anche una risatina nasale. “Non so che cos’abbia scritto la Gullvieg, ma riesco a manipolare uno o due elementi. Forse anche un terzo, ma si tratta di un colpo di fortuna e non di qualcosa su cui possa fare affidamento”.

      “Bene. Lo vedremo, vero?” Gaius si rivolse agli insegnanti, i quali si disposero a cerchio attorno a Ryker. “Sai come funziona”.

      Il ragazzo annuì, serrò le labbra ma poi chiese, “ma perché lo stiamo facendo qui? L’ultima volta sono stato valutato in palestra”.

      Il Preside arricciò il naso e strinse lo sguardo su Ryker. “Non so perché le valutazioni dei poteri elementari siano state condotte in un luogo in cui è quasi impossibile accedere alle connessioni. Quando ho frequentato l’Accademia era il luogo in cui tutti gli studenti hanno scoperto i propri elementi, come dovrebbe essere”.

      Una Professoressa emise un rumore che attirò lo sguardo di Ryker. Non sapeva che cos’avesse pensato la donna, ma l’espressione che quest’ultima aveva rivolto a Gaius suggeriva che non fosse felice del fatto che l’uomo stava denigrando le decisioni della Gullvieg.

      Ryker prese nota mentale di non avere mai niente a che fare con quella donna in futuro. Chiunque era dalla parte di quella femmina vile non era suo amico. Gli altri insegnanti mantennero un’espressione neutrale ed attesero le istruzioni di Gaius.

      “Iniziamo” ordinò Gaius quando rivolse un’occhiataccia alla Professoressa contrariata. Ryker mantenne un atteggiamento rilassato e non richiamò a sé le connessioni come avrebbe fatto normalmente.

      Venne investito da una folata di vento, seguita da un’onda d’acqua. I suoi elementi risposero immediatamente, reindirizzando il vento. Si rese conto di quanto era appena successo, quindi si preparò a farsi infrangere dall’onda d’acqua, ma quest’ultima venne sospesa a mezz’aria.

      Prima che Ryker potesse realizzare l’accaduto, venne avvolto dal calore quando attorno a sé venne appiccato un incendio. Nell’istante che seguì, la terra prese a tremare. Il ragazzo mantenne quindi stabile la propria connessione con l’elemento di terra. Il potere contrastò la propria presa, allontanando un po’ della sua energia e facendo vacillare l’impatto del Fae sul fuoco.

      Ryker era senza fiato, ed il sudore gli rigava le tempie quando controllò a malapena le fiamme. Il fuoco lo raggiunse alle ali, ai capelli e alle dita, come sarebbe successo a chiunque con la minima connessione con l’elemento. Il ragazzo incespicò e cadde a terra un momento dopo. Quando il suo palmo toccò terra, il Fae percepì la propria connessione impennarsi.

      Terrorizzato dal fatto che avrebbe dovuto dimostrare di essere collegato a tutti e quattro gli elementi, Ryker lasciò andare il controllo del fuoco e canalizzò tutta la sua energia nella connessione con la terra.

      Le fiamme s’innalzarono immediatamente e lo avvolsero. L’agonia straziante lo pervase quando s’accasciò al suolo.

      Il fuoco svanì un istante più tardi, e Gaius lo raggiunse prontamente. “Chiamate la guaritrice. Ha bisogno di assistenza medica” il Preside agitò una mano ed una brezza fredda diede sollievo alla pelle bruciata del ragazzo.

      “Non so a cosa stava pensando la Professoressa. Non hai il controllo su tutti gli elementi. Ne riesci a malapena a gestire tre. E solo se ti sforzi”.

      Titania, l’infermiera, apparve accanto a Ryker con una pozione in mano. “Giochi ancora con il fuoco, Ryker?” lo stuzzicò quando gli sollevò la testa e lo aiutò a deglutire il liquido.

      “Non riesco a farne a meno” il ragazzo restò al gioco mentre pregò che la pozione lo facesse smettere di soffrire. Nel giro di pochi secondi il liquido fece effetto e Ryker fu in grado di alzarsi in piedi.

      “Piano” lo avvisò l’infermiera, “le ferite non sono guarite interamente”.

      “Me la caverò. Grazie” le disse, poi si rivolse al Preside.

      “Allora, ho tre elementi?” gli domandò con più entusiasmo di quanto ne provasse in realtà. Avrebbe evitato tale reazione, ma chiunque sarebbe stato contento di essere più potente, ed il ragazzo doveva continuare a recitare la parte.

      Gaius sospirò quando scosse il capo. “Sì, ma sarà da vedere quanto riuscirai effettivamente a controllarne”.

      “Crede

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