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si toccarono e s’intrecciarono, e lei sentì che davvero lui aveva il sapore del cioccolato e della cannella… gli ingredienti misteriosi della sua cioccolata di quell’anno. Agrifoglio gemette, mentre la brama di spogliarsi e di continuare a baciarsi, nudi, si fece impellente per entrambi. Ma per Agrifoglio era già tanto quello che gli aveva concesso, e non voleva spingersi oltre. Si staccò da lui, prima di fare qualcosa di irreparabile.

      “Ma…” sussurro Nicholas, a quel brusco distacco.

      “Perdonami…” si scusò lei.

      Lui sorrise. “Ti voglio.”

      Agrifoglio lo guardò con desiderio. Quell’uomo avrebbe potuto diventare più importante per lei della sua stessa felicità. Ma non poteva dimenticare ciò che era successo a sua sorella Edera.

      “Vorrei riuscire a fare ordine nei miei sentimenti – gli disse – Ma come potrò farlo, se tu non resti qui in città?”

      “Non lo so. – rispose lui, con onestà – Ma farò tutto quello che vuoi, se intendi provarci.”

      “Sì, lo voglio!” rispose Agrifoglio, con passione.

      Nicholas la strinse a sé e la baciò con ardore. “Non avrei mai pensato che mi sarebbe successa una cosa del genere, accompagnando Gabriel a Kismet Bay, ma ora sono contento di averlo fatto! Domani, dirò a Gabriel che non posso andare con lui e che rimarrò qui in città. E poi, vediamo come va tra noi.” esclamò.

      Agrifoglio chiuse gli occhi e lo baciò di nuovo. Il suo più grande desiderio si era finalmente realizzato! Le storie d’amore dovevano pur iniziare in qualche modo, e per lei e Nicholas era cominciata ora, a Natale.

      LA RIVELAZIONE DELL’ANNO NUOVO

      Seconda Novella

DAWN BROWER

      CAPITOLO PRIMO

      Una folata di vento freddo investi Nash King e penetrò la sua giacca di pelle, come se questa non esistesse. Lui si strofinò le mani, cercando di far recuperare un po’ di calore ai suoi arti intirizziti. Era quasi arrivato; a breve sarebbe entrato nell’enoteca del Grape Flavour, e avrebbe potuto finalmente rivedere l’amore della sua vita, Leilia Strana.

      Lui l’amava dalla prima elementare. Avevano fatto tutte le scuole assieme ma, sfortunatamente, per lei Nash era un amico e niente più. C’erano giorni in cui lui si stizziva a questo pensiero. Ma il più delle volte, gli bastava far parte della vita di Leila. Oggi si era ripromesso di prendere il coraggio a due mani, e di dichiararsi a lei una volta per tutte.

      Aprì la porta dell’enoteca ed entrò. Era molto orgoglioso di quello che erano riuscite a fare nel locale Leilia e sua sorella Caprecia. Ogni bottiglia di vino era catalogata e ben ordinata sui vari scaffali. Avevano perfino allestito un angolo snack, con panini e formaggi di vario tipo. Quel posto era gradevole e appetitoso allo stesso tempo.

      Le due ragazze erano proprietarie anche di un vigneto, che gestivano con un’altra sorella, Ofelia, ma lei non si occupava dell’enoteca. Preferiva andare a lavorare presso Il Blooms of Destiny insieme alla cugina Amadea. Moltissime delle attività commerciali della piccola città erano di proprietà della famiglia Strana. D’altra parte, erano stati i loro avi a fondare Kismet Bay, più di duecento anni prima.

      Nash si diresse verso il bancone, dove sperava di incontrare Leilia. Non c’era un motivo preciso per cui era lì quel giorno, ma le due sorelle erano ormai abituate alla sua costante presenza nel locale.

      Finalmente la vide. I suoi bruni capelli si allargavano sulle spalle in morbide onde. Da lì non poteva guardarla negli occhi, ma non importava; quel suo sguardo blu cobalto gli era ormai entrato nel cuore. Leilia viveva dentro di lui e, se anche solo avesse voluto provare a dimenticarla, non ci sarebbe riuscito. Era giunto ormai il momento di dichiararsi e finalmente trovare pace.

      Nash stava appunto per farlo, quando Caprecia uscì come una furia dallo stanzino sul retro e quasi gli venne addosso.

      “Che fai ancora qui? – esclamò , rivolta alla sorella – Vai a casa a cambiarti! Sei in ritardo per il tuo appuntamento!”

      Nash rimase attonito. Che appuntamento? Era la Vigilia di Capodanno e Leilia non gli aveva detto nulla a proposito di appuntamenti! Eppure era convinto che tra loro non ci fossero segreti! Doveva assolutamente sapere di che si trattava e c’era un solo modo per farlo: imbastire quattro chiacchiere con Leilia. Ma non riusciva a muoversi. Si sentiva bloccato dal gelo e dalla paura.

      “Oh, c’è ancora un sacco di tempo…” rispose lei, fissando Nash come se non lo vedesse – Devo finire l’inventario prima di andare. Abbiamo finito lo Champagne Rosé e anche il Moscato.” Guardò con stizza l’orologio che aveva al polso. “Questo è uno dei giorni più incasinati dell’anno, per una che gestisce un negozio! Ma a che cavolo stavo pensando, quando ho accettato di uscire con Percival?”

      “Forse perché stai ancora cercando il tuo uomo ideale? – scherzò la sorella, facendole l’occhiolino – Magari è lui!”

      Leilia la guardò. “Può darsi! Ahahaha!” E giù, una grassa risata.

      Nash stava fremendo. Non gli importava che Leilia fosse ancora libera, come capiva da quei discorsi! Lui la voleva solo per sé!

      “Puoi chiedergli di indossare l’armatura e avrai il Principe Azzurro che desideri!” stava ancora scherzando Caprecia.

      Leilia roteò gli occhi al cielo. “Ah, non farmi pensare a quei tre! Ma che gli frullava nella testa, alle loro madri, quando hanno scelto quei nomi?”

      “Chissà! – ridacchiò Caprecia – Forse ai cavalieri della Tavola Rotonda! Anche se mancano Lancillotto e Galahad, già Tristan, Percival e Gawain fanno un bel trio! Probabilmente non sono riusciti a fare altri figli maschi, altrimenti il gruppetto era completo! Ahahaha!”

      Caprecia rimase un attimo a riflettere. “Dunque…Tristan è ancora invaghito della sua bella Salvia, quindi restano Percival e Gawain…che però ha ambizioni Hollywoodiane. Quindi ti rimane solo Percival tra cui scegliere! Che ne dici? Comunque, è proprio un bel fusto!”

      Basta! Nash non ce la faceva davvero più a sopportare i loro lazzi! Si trascinò verso il bancone con le mani sprofondate nelle tasche. I tre bellimbusti di cui stavano parlando le due sorelle erano stati i suoi peggiori torturatori, al liceo! Lo avevano sempre bullizzato! Anche ora che erano passati già quattro anni, non riusciva a scuotersi di dosso il ricordo delle loro angherie! Certo, erano maturati e il loro rapporto si era fatto più civile…ma Nash non riusciva a dimenticare lo stesso.

      Fece per andarsene, quando Leilia lo chiamò: “Nash! – esclamò gioiosa – Vieni, che ti faccio provare un nuovo vino!” La voce di lei era sempre musica per le sue orecchie.

      Si tolse le mani dalla tasca e si sforzò di sorridere. “Davvero? E non me ne pentirò, dopo averlo bevuto?”

      “Certo che no! – esclamò Leilia, teneramente – Non ti ho sempre consigliato bene?”

      “Beh, la vita è lunga, c’è sempre tempo per sbagliare!” scherzò lui. Si era disegnato sulla faccia un bel sorriso, ma dentro era ferito dall’indifferenza di lei e dal discorso che aveva appena sentito. Chissà se era stata una coincidenza. Aveva letto da qualche parte che le peggiori verità vengono fuori sempre per caso…

      “Oh, hai sempre voglia di scherzare…– disse Leilia, e gli versò due dita di vino in un bicchiere – Senti questo: è un Merlot che produciamo nella nostra vigna. Dimmi che ne pensi. Ho intenzione di inserirlo in negozio come Novità dell’Anno.”

      “Sarà un anno di novità, a quanto pare.” mormorò lui, tristemente.

      “Cosa?” chiese Leilia, confusa.

      Nash aveva sperato di iniziare con lei l’Anno Nuovo, ma evidentemente Kismet Bay non era dello stesso parere.

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