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Sapessi quante coppie si sono innamorate, una volta messo piede in città! Come se questo posto fosse nato proprio per l’amore.” Abbassò lo sguardo. “Ma forse sono io che voglio vedere le cose in questo modo. Almeno mi resta la speranza che un giorno o l’altro lei tornerà da me.”

      “E…chi è? “ chiese Nicholas, con un certo interesse. Sicuramente, non si trattava di Agrifoglio, altrimenti Tristan non lo avrebbe certo aiutato. Quel giorno aveva fatto conoscenza con parecchi membri femminili della famiglia Strana, ma era convinto che nessuna di loro fosse la persona di cui era innamorato Tristan. Avevano tutte un’attività commerciale a Kismet Bay e, da quello che gli era parso di capire, la sua bella aveva lasciato la città senza voltarsi indietro.

      “E’ Salvia, la sorella gemella di Agrifoglio.” rispose Tristan.

      Nicholas s’irritò. Aveva detto che erano gemelle. E, se non potendo avere Salvia, Tristan avesse puntato un giorno ad Agrifoglio? “ E dov’ è andata?” chiese, con circospezione.

      “Nella capitale, dove ha aperto un’attività di progettazione di eventi. Ormai si sta facendo un nome, là. Salvia è l’unica della famiglia Strana che non ha voluto radicarsi a Kismet Bay. Lei e Agrifoglio sono molte diverse: a parte il colore dei capelli, non hanno molto in comune.”

      “ E fisicamente, si assomigliano?” chiese ancora Nicholas.

      Tristan scosse il capo. “No, per niente.”

      Chissà perché, ma Nicholas si sentì molto sollevato da questa risposta. Voleva Agrifoglio tutta per sé, e non gli sarebbe piaciuta l’idea di vedere una sua sosia tra le braccia di qualcun altro. Lei era già… Frenò con rabbia i suoi pensieri. Ma ormai il senso di possesso aveva preso il sopravvento. Non poteva fare a meno di considerare Agrifoglio come SUA.

      “Ti sono molto grato per il tuo aiuto. Lo apprezzo .” sussurrò a Tristan.

      “Figurati…” rispose Tristan, e si mise a riordinare il negozio. Infine, porse a Nicholas un mazzo di chiavi.

      “Assicurati di chiudere bene la porta, quando avrai finito. Poi, dai le chiavi ad Agrifoglio. Andrò io a riprenderle a Serendipity Lane. Il negozio rimarrà chiuso fino a domattina, quindi non c’è fretta.”

      Nicholas non aveva mai incontrato persone così fiduciose nel prossimo. Chissà, forse c’era davvero qualcosa di magico, in quella piccola città. Tristan lo aveva appena conosciuto e non aveva esitato a dargli le chiavi del proprio locale. Cosa lo spingeva a fidarsi a quel modo di un estraneo?

      “ Fidati.” gli disse.

      “Mi fido. Altrimenti, ti avrei buttato fuori un attimo dopo che sei entrato nel locale e mi hai chiesto di Agrifoglio. Come ti ho detto, Kismet Bay è magica. Ti aiuta a entrare nell’anima delle persone.” rispose Tristan, con tono quasi misterioso.

      Ciò detto uscì dal bar, e lasciò Nicholas da solo ad aspettare Agrifoglio. Nicholas sperava che lei avrebbe gradito la sorpresa e gli avrebbe perdonato la maleducazione di poco prima. Lui aveva agito come suo solito, ma da quando aveva conosciuto quella donna non aveva smesso un attimo di desiderarla, desiderarla, desiderarla….

      CAPITOLO QUINTO

      Come promesso, Tristan era andato da Agrifoglio e le aveva chiesto il favore di recarsi un attimo al Whitch’s Brew. Ma di cosa cavolo aveva bisogno, Esmeralda? Di solito non era di cattivo umore, ma ora Agrifoglio non desiderava altro che raggomitolarsi in pace sul divano e riposare. Il Cocoa Crawl di quell’anno era stato un successone! In settimana avrebbero saputo quale cioccolata aveva vinto.

      Forse Esmeralda voleva che andassero a cena insieme? Le sarebbe piaciuto invece vedere Nicholas, ma lui si era comportato da vero cafone. Non si era fatto più vedere. Forse, se fosse stato più gentile, gli avrebbe chiesto lei di unirsi a loro a cena. Non era potuta uscire con lui nel bel mezzo del caos ma- che diamine! – c’era ancora tutta la sera davanti!

      Sospirando, Agrifoglio aprì la porta del Witch’s Brew. Venne accolta da una miriade di lucine bianche Natalizie . Cavolo, Tristan ed Esmeralda avevano finalmente deciso di illuminare a festa il locale? Era una settimana che li assillava per abbellirlo! Agrifoglio notò che tutte le luci erano spente, e solo quelle Natalizie erano rimaste accese.

      “Esme, dove sei?” gridò, chiudendo la porta dietro di sé. Ma nessuno rispose. A un tratto, una gigantesca ombra nera le si parò davanti, facendola gridare di paura.

      “Ehi, sono io! – esclamò Nicholas – Scusa, non volevo spaventarti!”

      Tristan e Nicholas si erano alleati? E come cavolo faceva a saperlo, Tristan, che Nicholas le piaceva? Comunque sia, gli avrebbe tirato le orecchie, non appena lo avesse visto. Aveva desiderato passare la serata con Nicholas, ed ecco qua, era stata esaudita. La domanda era: come aveva fatto Tristan a leggerle nel pensiero?

      “Non ti preoccupare. E’ passata. Pensavo di incontrare mia cugina Esmeralda, e invece mi sono trovata davanti te.” rispose, a mezza voce.

      “Perdonami. Solo che volevo incontrarti da solo, e mi era sembrata una buona idea vederci qui. – disse Nicholas.

      Agrifoglio si guardò intorno, e notò dei vasi a centro tavola con i suoi fiori preferiti, gigli rosa e bianchi. Una bottiglia di vino bianco secco e due bicchieri facevano bella mostra di sé proprio davanti a lei, insieme a due piatti coperti, forse per mantenere al caldo quello che c’era dentro. Se Nicholas aveva indovinato i suoi gusti, forse aveva azzeccato anche quello che le sarebbe piaciuto mangiare. Agrifoglio rivolse lo sguardo su Nicholas, e si accorse che si era cambiato la camicia blu macchiata di caffè e ne aveva indossata una azzurra come i suoi occhi, con cravatta abbinata. Era così bello ed elegante, che le fece venire voglia di tuffarsi tra le sue braccia!

      “Bene – sorrise lui – è tutto di tuo gusto?”

      “Per ora sì. – rispose lei, sensualmente. Si tolse il cappotto e lo sistemò su un gancio, poi guardò di nuovo Nicholas. “Dimmi cosa mi hai preparato per cena e ti dirà se è tutto perfetto.”

      “Pollo al Marsala e pasta integrale!” esclamò, soddisfatto, Nicholas.

      Cavolo, aveva indovinato anche questo! Sembrava proprio l’uomo ideale, pensò Agrifoglio. E ciò la intimorì.

      “Come hai…” balbettò. Ma Nicholas la interruppe.

      “…fatto a indovinare? Beh, devo dire che i tuoi parenti mi sono stati molto d’aiuto! Forse dovresti fargli capire che non è bene spifferare i fatti privati al primo venuto!” esclamò Nicholas, sornione.

      C’era solo una spiegazione a tutto questo. Kismet Bay era all’opera con la sua magia d’amore. La prima volta che si erano incontrati, Nicholas era volgare e arrogante, ma ora sembrava cambiato. Non era una caso che la città si chiamasse così: Kismet, che significa Destino. I suoi avi avevano sempre creduto al Fato. Erano approdati incolumi nella Baia dopo un viaggio disastroso. Dal momento in cui avevano messo piede a terra, però, quella baia si era rivelata magica e la sua magia preferita era l’Amore.

      Non era solo il destino a far scattare la passione tra due persone, ma se per caso riuscivi a trovare l’anima gemella la tua vita sarebbe cambiata per sempre. Anche per questo Ivy era sempre triste. Gabriel era la sua anima gemella e senza di lui si sentiva come se le mancasse un pezzo della propria anima.

      E Nicholas, sarebbe stata l’anima gemella di Agrifoglio? Probabilmente, per la sua famiglia la risposta era sì, e ora anche Agrifoglio cominciava a crederci. Si era sentita attratta da lui fin dal primo istante. E anche a lui doveva essere successa la stessa cosa, se aveva organizzato tutto questo solo per incontrarla di nuovo.

      “La mia famiglia ha un sesto senso; non ti avrebbero aiutato se non si fossero fidati di te. Probabilmente hanno pensato che aiutarti fosse la cosa giusta da fare.”

      Non voleva spaventarlo con cose come il destino e la magia. Prima di tutto, Agrifoglio voleva essere lei completamente convinta. Gli si avvicinò e gli mise le braccia

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