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dell'uomo davanti a Dio e agli uomini, e di minimizzare l'impatto dei peccati generazionali o della famiglia - soprattutto se si tratta di peccati commessi in materia di occultismo o satanismo, dove vediamo l'influenza diretta o indiretta di Satana” [53] .

       I sostenitori della preghiera per la guarigione dagli effetti del peccato intergenerazionale non parlano del fatto che il peccato dell'antenato è un peccato personale del suo discendente, ma parlano degli effetti che il peccato degli antenati può avere sulla famiglia e nella educazione tramandata di generazione in generazione. Il fonte di questa negativa educazione o l'esempio sbagliato possono trovarsi nel peccato dell'antenato. Una tale sbagliata educazione può portare alla riproduzione dello stesso peccato nelle generazioni future, che in questo modo può diventare il peccato personale di coloro che lo commetteranno.

       Chi ha la ragione? Episcopato o sostenitore della preghiera per la guarigione dagli effetti del peccato intergenerazionale? Certamente non si tratta di dimostrare chi ha ragione o no, chi vince e chi perde. Si tratta della verità e del bene della Chiesa. Potrebbe rivelarsi, che l’Episcopato Polacco attraverso la proibizione priva la Chiesa in Polonia di una preghiera di grande valore, la quale compresa in modo giusto e praticata secondo le chiare e sane regole, secondo insegnamento della Bibbia e della Chiesa, può portare tanta benedizione.

       Cosa si dovrebbe fare per risanare dolorosa situazione? Incontrarsi, dialogare e ancora una volta riflettere. In questa situazione può emergere una difficoltà che si chiama l'umiltà, specialmente da parte dell’Episcopato, perché dovrebbe ammettere che la sua decisione non era ponderata fino il fondo. Però, dove si cerca la verità non dovrebbero essere i problemi con essa. Spero, almeno teoricamente, questa difficoltà sia fuori questione da parte dell'Episcopato, perché loro sono, o meglio dire dovrebbero essere, gli umili servitori dei servi, secondo l'insegnamento del Vangelo e l'esempio di Cristo: “[26] Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, [27] e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; [28] appunto come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti"(Mt 20,26-28) .

       Adesso vorrei porre una domanda molto importante: è vero che nella Bibbia non si trova ne anche un brano che parlasse della sofferenza del figlio per il peccato di suo padre?

       Sorprendente è, che tra tanti vescovi dell'Episcopato, che sono teologi e studiosi delle Sacre Scritture, nessuno di loro non abbia avuto l'idea di riflettere sui testi biblici:

       - Gen 4,1-24;

       - 2 Sm 12,1-15;

       - Es 20,5 (questo testo è nel documento);

       - Lc 11,50-51.

       Questi sono testi che possono aiutarci a comprendere le basi bibliche della preghiera per la guarigione dagli effetti del peccato intergenerazionale. Secondo me meritano un'attenzione speciale.

       1°. Gen 4,1-16

       Prima propongo di leggere il testo: “[1] Adamo si unì a Eva sua moglie, la quale concepì e partorì Caino e disse: "Ho acquistato un uomo dal Signore". [2] Poi partorì ancora suo fratello Abele. Ora Abele era pastore di greggi e Caino lavoratore del suolo. [3] Dopo un certo tempo, Caino offrì frutti del suolo in sacrificio al Signore; [4] anche Abele offrì primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, [5] ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. [6] Il Signore disse allora a Caino: "Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? [7] Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dominalo". [8] Caino disse al fratello Abele: "Andiamo in campagna!". Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. [9] Allora il Signore disse a Caino: "Dov'è Abele, tuo fratello?". Egli rispose: "Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?". [10] Riprese: "Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! [11] Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello. [12] Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra". [13] Disse Caino al Signore: "Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono? [14] Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e io mi dovrò nascondere lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi potrà uccidere". [15] Ma il Signore gli disse: "Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!". Il Signore impose a Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque l'avesse incontrato. [16] Caino si allontanò dal Signore e abitò nel paese di Nord, ad oriente di Eden.

       Un testo molto interessante . Perché non vederlo in relazione del peccato intergenerazionale? Caino e Abele sono i primi successori dell’eredità spirituale e fisica del loro genitori di Adamo ed Eva. I tutti due sono infettati del peccato originale e delle sue tendenze - conseguenze, ma vediamo che i due fratelli si comportano in modo diverso. Caino segue il male e Abele il bene. Questo ci fa capire che i peccati degli antenati influenzano nelle generazioni in modo diverso.

       Di chi è colpa che Caino ha peccato? Soltanto sua? Certamente, non abbiamo dubbi, omicidio di Abele è il suo peccato personale, la sua colpa. Caino non può dire che la colpa è di Adamo e di Eva. Non può pulire le mani dalla responsabilità. Però, pensando in modo molto libero possiamo porci la domanda: siamo sicuri 100%, che il peccato originale, che era peccato personale dei suoi genitori, in qualche maniera non ha influenzato il suo peccato personale (omicidio del fratello) attraverso le sue conseguenze trasmesse alle generazioni?

       2°. Gen 4,16-24

       Questo testo è continuazione della storia di Caino e della sua discendenza: “[16] Caino si allontanò dal Signore e abitò nel paese di Nod, ad oriente di Eden. [17] Ora Caino si unì alla moglie che concepì e partorì Enoch; poi divenne costruttore di una città, che chiamò Enoch, dal nome del figlio. [18] A Enoch nacque Irad; Irad generò Mecuiaèl e Mecuiaèl generò Metusaèl e Metusaèl generò Lamech. [19] Lamech si prese due mogli: una chiamata Ada e l'altra chiamata Zilla. [20] Ada partorì Iabal: egli fu il padre di quanti abitano sotto le tende presso il bestiame. [21] Il fratello di questi si chiamava Iubal: egli fu il padre di tutti i suonatori di cetra e di flauto. [22] Zilla a sua volta partorì Tubalkàin, il fabbro, padre di quanti lavorano il rame e il ferro. La sorella di Tubalkàin fu Naama. [23] Lamech disse alle mogli: Ada e Zilla, ascoltate la mia voce; mogli di Lamech, porgete l'orecchio al mio dire: Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura e un ragazzo per un mio livido. [24] Sette volte sarà vendicato Caino ma Lamech settantasette” . In modo speciale ci interessano vv. 23-24, nei quali come ci commenta la Bibbia di Gerusalemme: “una testimonianza della violenza crescente dei discendenti di Caino” . Qui osserviamo un aggravamento della situazione rispetto a Caino, perché il Caino si era pentito di fronte dalla gravità della punizione, ma Lamech addirittura è orgoglioso della sua immoralità e feroce violenza.

       Il suo atteggiamento è il massimo della violenza di ogni prepotente: il farsi giustizia da solo, e con quale arroganza! Lamech agisce a proprio vantaggio contro chiunque, anche debole come un ragazzo, stabilendo da sé la misura della vendetta, sentendosi un po’ un dio in terra. Le sue parole apparono come una celebrazione della propria autoaffermazione, un canto di vanagloria; è un inno alla vendetta che viene proposta come criterio di comportamento umano. Però purtroppo sappiamo che la logica della vendetta è quella di essere senza misura, perché a sua volta provoca diventa sempre più grave, cresce. La vendetta è come una catena senza fine e senza le misure. Per questo Lamech dice: “ Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura e un ragazzo per un mio livido”. Siamo ormai nella “legge della giungla” che consente una violenza senza limiti e senza riguardi per nessuno, perché qui troviamo non solo 7 volte, come si diceva per Caino, ma 77 volte e quindi un numero illimitato. Ecco le conseguenze del peccato di Caino trasmesse nelle generazioni. Queste conseguenze, come leggiamo nel Gen 6.7 portano al Diluvio Universale, che nello stesso momento è un esempio della punizione e della benedizione di Dio.

       3°. 2 Sm 12,1-15

      

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