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dove si levò il cappuccio, lo rinfilò in tasca, e si mise il berretto.

      Rovistò nel portafogli dell’uomo e, dopo aver preso i soldi – in tutto ventitré dollari – lo buttò in un angolo vicino alla porta. Con più naturalezza possibile, riattraversò la strada fino alla macchina. Montando riusciva a sentire le urla di uomini arrabbiati che andavano nella stanza di Lupita.

      Quando fu alla larga dalla zona, chiamò Ray per vedere se aveva avuto fortuna con la sua pista. Lui rispose dopo uno squillo e dalla sua voce lei capì che non era andata bene.

      “Che c’è che non va?” gli chiese.

      “È un vicolo cieco, Keri. Sono tornato indietro di dieci anni e non riesco a trovare il verbale di un’ex star bambina trovata con la gola tagliata. Ho però trovato un verbale di una ex attrice bambina di nome Carly Rose che ha passato un brutto momento e che è scomparsa quando era un’adolescente. Adesso dovrebbe avere sui vent’anni. Potrebbe facilmente essere lei. O potrebbe essere morta di overdose su un tunnel della metro e non essere più stata ritrovata. Difficile saperlo. Ho trovato anche verbali di altre ragazze tra gli undici e i quattordici anni che corrispondono a una descrizione simile – tagli alla gola. I corpi sono stati lasciati in delle discariche o persino agli angoli di strada. Però di solito sono ragazze che sono state sulla strada per un po’. E sono molto distanziate in ordine di tempo.”

      “A me sembra che abbia davvero senso,” disse Keri. “Questa gente probabilmente non ha avuto rimorsi a gettare i corpi delle ragazze che lavoravano sulla strada o che non avevano famiglia. Ma non volevano attirare l’attenzione lasciando i corpi delle ragazze di buona famiglia che recentemente erano state rapite o di una ragazza ben nota. Quelle potevano dare il via a vere indagini. Scommetto che queste ragazze sono state bruciate, seppellite, o buttate nell’oceano. Sono quelle di cui non si sarebbe occupato nessuno che buttavano in giro.”

      Keri scelse di ignorare il fatto di aver detto tutto ciò in modo così pratico. Se si fosse soffermata sulla cosa, si sarebbe preoccupata di quanto avesse preso l’abitudine a quel tipo di atrocità.

      “Funziona,” disse, d’accordo, Ray, ugualmente imperturbato. “Potrebbe anche spiegare il buco di anni. Se un anno usavano una prostituta di strada e poi usavano qualche ragazzina rapita della periferia prima di tornare a un’altra prostituta adolescente, sarebbe stato più difficile stabilire uno schema. Cioè, se una prostituta adolescente con la gola tagliata si fa vedere una volta l’anno, la cosa potrebbe anche generare interesse.”

      “Giusto,” disse Keri. “Così che non ci fosse nulla con cui andare avanti.”

      “Na. Scusami. Tu hai avuto più fortuna?”

      “Un pochino,” disse. “Sulla base di quel che ha detto Lupita, pare che il posto possa essere a West Hollywood, in una proprietà recintata.”

      “È promettente,” notò Ray.

      “Immagino di sì. Ce n’è un migliaio di robe così su quelle colline.”

      “Possiamo chiedere a Edgerton di fare un riferimento incrociato per vedere se i titoli di proprietà corrispondono a qualcuno che conosciamo. Con le aziende finte probabilmente è un salto nel buio. Ma non si può mai sapere a cosa può arrivare quel ragazzo.”

      Era vero. Il detective Kevin Edgerton era un genio quando si trattava di informatica. Se c’era qualcuno che poteva carpire collegamenti significativi, quello era lui.

      “Okay, fa’ che se ne occupi lui,” disse Keri. “Ma faglielo fare fuori radar. E non dargli troppi dettagli. Meno persone sanno che cosa sta succedendo, meno possibilità ci sono che qualcuno inavvertitamente si faccia sfuggire qualcosa che metta sull’avviso le persone sbagliate.”

      “Capito. Tu che cosa farai?”

      Keri ci pensò per un attimo e si accorse di non avere nuove piste da seguire. Ciò significava che doveva fare quello che faceva sempre quando si trovava davanti un muro di mattoni – star tranquilla. E c’era una sola persona, capì, con cui aveva sicuramente bisogno di un tranquillo inizio.

      “A dire il vero,” disse, “puoi chiedere a Castillo di chiamarmi, ma facendoglielo fare fuori, usando il suo cellulare?”

      “Okay. A che cosa stai pensando?” chiese Ray.

      “Sto pensando che è ora che familiarizzi di nuovo con una vecchia amica.”

      CAPITOLO QUATTRO

      Keri aspettava ansiosamente in macchina guardando l’orologio mentre se ne stava fuori dagli uffici di Weekly L.A., il giornale alternativo dove aveva chiesto all’agente Jamie Castillo di vedersi. Era anche il luogo in cui la sua amica Margaret “Mags” Merrywether lavorava come editorialista.

      Il tempo stava stringendo. Erano già le 12:30 di venerdì, pressappoco a trentasei ore da quando sua figlia sarebbe stata stuprata e uccisa in modo rituale per il piacere di un gruppo di benestanti uomini dall’animo malato.

      Keri vide Jamie percorrere la strada e si scacciò i pensieri oscuri dalla mente. Aveva bisogno di concentrarsi su come impedire la morte di sua figlia, non di ossessionarsi sulla sgradevolezza di come avrebbe potuto svolgersi la cosa.

      Come aveva richiesto, Jamie indossava un cappotto civile sopra l’uniforme per attirare meno l’attenzione. Keri la salutò con la mano dal sedile del conducente, ottenendo la sua attenzione. Jamie sorrise e andò verso la macchina, i capelli scuri che si sollevavano nell’amaro vento nonostante fossero raccolti all’indietro in una coda di cavallo. Era più alta di Keri di qualche centimetro, e anche più atletica. Era una fanatica del parkour e Keri aveva visto cosa poteva fare se costretta.

      L’agente Jamila Cassandra Castillo non era ancora una detective. Ma Keri era sicura che quando ce l’avrebbe fatta sarebbe stata una detective fantastica. Oltre alle sue capacità fisiche, era tosta, sveglia, inarrestabile e leale. Aveva già messo la sua sicurezza, e persino il suo lavoro, a rischio per Keri. Se non fosse già stata partner di Ray, Keri sapeva quale sarebbe stata la sua scelta successiva.

      Jamie montò in macchina con cautela, facendo involontariamente una smorfia, e Keri ricordò perché. Durante la caccia al sospettato che aveva causato a Keri le ferite attuali, Jamie si era trovata nelle vicinanze di una bomba che era esplosa nell’appartamento del tipo. Aveva ucciso un agente dell’FBI, ne aveva gravemente ustionato un altro, e aveva lasciato Ray con un pezzo di vetro nella gamba destra, cosa che da allora lui non aveva più menzionato. Jamie era finita con una commozione e alcuni seri lividi.

      “Non sei stata dimessa dall’ospedale appena oggi?” chiese Keri incredula.

      “Già,” disse con orgoglio nella voce. “Mi hanno lasciata andare stamattina. Sono andata a casa, mi sono messa l’uniforme, e sono arrivata al lavoro con dieci minuti di ritardo. Il tenente Hillman è stato tollerante, però.”

      “Come vanno le orecchie?” chiese Keri facendo riferimento alla perdita di udito di cui aveva sofferto Jamie negli istanti successivi all’esplosione della bomba.

      “Ti sento bene adesso. Ci sono dei fischi intermittenti. Il dottore dice che dovrebbe andar via tutto in una settimana o due. Nessun danno permanente.”

      “Non ci credo che oggi lavori,” borbottò Keri scuotendo la testa. “E non ci credo che ti sto chiedendo di dare il massimo il tuo primo giorno di ritorno al lavoro.”

      “Non è un problema,” la rassicurò Jamie. “Avevo bisogno di uscire per un po’. Tutti mi trattavano come una bambola di porcellana. Ma devo tornare subito o finisco col perdere tempo. Ho portato quello che mi hai chiesto, però.”

      Prese un documento dalla borsa e lo porse a Keri.

      “Grazie.”

      “Nessun problema. E, prima che me lo chiedi, ho usato lo username ‘generale’ quando ho fatto ricerche nel database, quindi non arriveranno a me. Presumo che ci sia una ragione per cui non volevi che usassi il mio ID. E presumo anche che ci sia una ragione

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