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      Ciò lo portò anche ad un’altra conclusione... non tutti al castello erano registrati nel PIT. Ma non lo era neanche lui, quindi nessun problema.

      Guardando verso l’alto soffitto, sentì cinque diverse forze vitali al terzo piano. Si chiese chi potesse esserci lì, visto che Storm gli aveva detto che quel piano era chiuso a chiave e off limits. Ren aveva addirittura guardato la piantina del castello per vedere se ci fosse una porta nascosta, ma non trovò nulla.

      Non avrebbe perso tempo ad aprire ogni singolo libro dalla libreria o a bussare su ogni parete per trovarla. Le porte nascoste restavano nascoste per una ragione. Se chiunque fosse lì voleva essere lasciato solo, Ren avrebbe rispettato quel desiderio.

      L’aria nella stanza si mosse e Ren vide Storm ora seduto all’estremità della scrivania. Fissò il viaggiatore del tempo quando vide il sangue dal naso che Storm stava cercando di fermare.

      â€œRiveli ancora segreti, eh?” gli chiese Ren con un leggero ringhio nella voce.

      Storm ignorò lo sguardo e la domanda, restando semplicemente seduto lì finché il sangue finalmente si fermò. Gettando il fazzoletto nel cestino, fissò Ren con un’espressione consapevole sul viso, poi alzò lo sguardo pensieroso verso il soffitto.

      â€œTi stai chiedendo come sono saliti lì, vero?” sogghignò. “Loro non usano la porta d’ingresso per entrare e uscire... trovano le finestre più adatte a loro.”.

      â€œChiunque essi siano, sembri felice di averli qui.” Ren alzò un sopracciglio con curiosità.

      L’espressione di Storm tornò seria. “Non sottovalutarli... hanno le loro ragioni per essere quello che sono. Se vorranno interagire con le squadre del PIT, lo faranno.”.

      â€œMa non fanno parte di nessuna squadra.” Ren voleva una spiegazione.

      Storm scosse la testa “No, infatti.”.

      â€œD’accordo, allora.” Ren scrollò le spalle. “Chi sono?”

      â€œLa leggenda vuole che siano i primi guardiani dei sigilli tra i mondi. Fino alla scorsa notte erano nel regno dei demoni, per evitare che il sigillo dal loro lato fosse infranto.”.

      Ren annuì e si appoggiò alla sua poltrona decidendo di fermarsi con le domande, visto che di recente Storm aveva già spezzato il suo voto di silenzio. Gli occhi iniziavano a bruciargli per la mancanza di sonno, ma sapeva che non sarebbe riuscito a riposare per un po’.

      Zachary si appoggiò alla balaustra in cima alle scale, guardando giù al piano terra. Rimase immobile quando notò uno dei più giovani e recenti membri del PIT... Tiara. Era sempre stata un membro non ufficiale del PIT, anche se da bambina non aveva alcun potere e non aveva mai ricevuto un incarico.

      A causa delle abilità di negromante di sua madre, Tiara era andata in giro con il PIT per tutta la sua vita.

      Qualcuno gli aveva detto che lei era un po’ come con una figlia di militari... ma più protetta. Mentre i genitori erano in guerra, il bambino veniva portato in un luogo sicuro... di solito era una camera d’albergo sorvegliata dalla CIA. C’era qualcosa di particolare nell’essere diversi... a volte è l’ultimo della tua razza a renderti la vita più difficile che mai. Ciò influiva sui loro istinti più forti... ... cioè sopravvivere e proteggere i loro figli.

      Tutti i membri del PIT avevano dei nemici... era uno dei lati negativi dell’essere un assassino di demoni addestrato. Quegli stessi nemici avevano imparato molto tempo prima che il modo più veloce per ottenere l’attenzione di un rivale era quello di rapire suo figlio. In questo caso, sarebbe un demone a rapire il figlio di un membro del PIT che li ha sfidati. Le lezioni erano difficili da imparare ed i bambini tenuti in isolamento ne erano il prezzo.

      Da quello che Zachary notò, Tiara era stata una dei bambini più sorvegliati di tutti. Persino lui, che era un membro autorizzato, l’aveva vista soltanto un paio di volte.

      Beh, l’assenza di contatto poteva essere ricondotta al fatto che negli ultimi dieci anni lui era sparito per evitare sua madre... Myra. Ma Tiara aveva sempre qualcuno alle calcagna che seguiva ogni sua mossa, soprattutto se si avventurava tra gli altri membri dell’organizzazione.

      Dopo la morte di Myra un paio di settimane prima, la sua squadra si era smembrata tra vari reparti del PIT, com’era da tradizione quando moriva un caposquadra. Seguire quella regola d’oro evitava distrazioni e complicazioni... o almeno così dicevano.

      Lui era più un freelance, un mercenario, e lavorava meglio da solo. Angelica era l’unica figura stabile nella sua vita perché riusciva a vedere oltre la maschera che lui portava... la maschera per cui tutti lo trovavano un po’ comico.

      I poteri di Myra erano passati alla sua unica figlia nel momento esatto della sua morte. Tiara aveva preso le redini e si era fatta avanti come giocatore titolare arrivando lì. Lui trovava un po’ strano che avesse superato la morte di sua madre così presto... chiunque avrebbe pensato che fosse ancora in lutto.

      Zachary aveva avuto più volte il privilegio di vedere sua madre al lavoro. All’epoca era un ragazzino di circa sedici anni. Ricordava ancora la prima volta che aveva visto Myra risuscitare i morti. Lo aveva fatto per individuare il demone che aveva ucciso la vittima da lei stessa rianimata. Zachary rabbrividì al ricordo di quella notte... fu assalito dalla paura e dalla speranza di vita nell’aldilà. I suoi sogni erano ancora tormentati.

      Myra era la persona più bella e misteriosa che avesse mai conosciuto e ne era attratto... come lo erano molti uomini. Aveva visto altri ragazzi chiedere di essere inseriti nella sua squadra per il turno di notte, nella speranza di finire a letto con lei.

      Si diceva che chi andava a letto con lei era più di un semplice amante o di un’avventura da una notte... c’era anche un’amicizia profonda che teneva unito il gruppo anche fuori dal lavoro. Era quasi impossibile entrare nella sua squadra perché i membri non la lasciavano mai di propria volontà... ma soltanto in sacchi per cadaveri.

      Come da regolamento, i membri del PIT con mogli o fidanzate non erano mai autorizzati ad accompagnarla nelle missioni, figuriamoci a diventare membri della sua squadra.

      Anche i morti sembravano correre da lei come al richiamo di una sirena. Sfortunatamente anche i demoni erano sensibili a quel richiamo. In genere si trattava di un demone potente che in precedenza aveva risvegliato i morti e, quando i suoi servi venivano richiamati nelle loro tombe, allora li seguiva per vedere chi glieli stesse portando via. Era per questo motivo che Myra non veniva mai lasciata sola nei cimiteri, nelle cappelle funerarie o negli obitori.

      La terza volta che Zachary era stato scelto per la sua squadra si era presentato in ritardo, poiché era stato occupato con un altro demone. Entrando nel cimitero, aveva assistito a qualcosa che sapeva che non avrebbe dovuto vedere... neanche a quella distanza.

      Myra aveva appena rimesso il cimitero a dormire quando un demone molto potente reagì alla sua negromanzia.

      Gli altri membri del PIT presenti crollarono improvvisamente a terra, resi incoscienti da una forza invisibile. Zachary era ancora giovane, con solo poche uccisioni di demoni come esperienza, e si riparò subito dietro una lapide... incerto su cos’altro fare. Il potere proveniente dal demone era un qualcosa che non aveva mai sentito prima, e capì che doveva essere uno dei pochi signori dei demoni che ancora vagavano sulla terra.

      Dopo pochi istanti in cui non accadde nulla, prese coraggio e sbirciò da dietro la lapide.

      Le ombre di fronte a Myra erano contorte, respirando quasi con affanno. Fu allora che un bell’uomo alto, con lunghi capelli argentati molto simili a quelli di Myra, apparve dall’oscurità. Anche dalla distanza che li separava, Zachary poteva vedere il modo

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