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non poté fare a meno di ridere “Sei terribile.”.

      â€œMi piace pensarlo.” disse una voce femminile sexy.

      Storm guardò la macchina. “Parla?”

      â€œCerto che sì.” disse Evey, e la portiera si aprì lentamente. “Vuoi fare un giro?”

      Storm scosse la testa, fidandosi soltanto del suo modo di viaggiare. “Mi dispiace, sei molto bella ma... temo di non poterlo fare.”.

      Evey sospirò “Molto bene, ma un giorno siederai sul mio sedile posteriore.”.

      Storm fissò Ren. “È molto...provocante.”

      Ren mise le mani in tasca. “Le auto parlanti sono sexy.”

      â€œGrazie, Ren.” Evey fece le fusa.

      â€œQuello che la rende perfetta...” continuò Ren “... è che la voce di Evey è una copia esatta di quella di Envy.”.

      Storm serrò le labbra per placare la risata e annuì energicamente. Ren non mostrava molto spesso questo lato della sua personalità ma, quando ciò accadeva, l’attesa valeva sempre la pena.

      â€œEvey.” disse Ren.

      â€œSì, Ren?” rispose Evey.

      â€œTu appartieni a Trevor, è lui il tuo proprietario.”

      Evey mormorò. “Trevor si è sempre preso cura di me... adesso mi prenderò io cura di lui.”.

      Storm aprì la bocca per dire qualcosa...qualsiasi cosa, ma la sua vista iniziò ad offuscarsi e le guance gli facevano un male cane. Camminò rapidamente per cercare la porta più vicina, che era l’ingresso per il guardaroba, prima di ridere di nuovo.

      â€œStai bene, Storm?” sentì Evey chiedere la porta chiusa.

      â€œSto bene.” disse Storm. “Torno tra un attimo.”

      Il labbro di Ren si contorse mentre lui ed Evey aspettavano che il capo ritrovasse il senno.

      Guy seguì Tiara giù lungo i gradini, che erano stati scolpiti sul fianco della scogliera da una combinazione di mani umane e forze naturali. Seguì silenziosamente il proprio obiettivo verso la spiaggia privata.

      La sagoma di Tiara tornò in vista sulla sabbia e lui si fermò a distanza, abbastanza a lungo per guardare la sua figura flessuosa. Quando i suoi piedi toccarono la sabbia, Guy rimase attonito per l’immagine che aveva davanti agli occhi. Con i suoi lunghi, setosi capelli bianchi e la pelle dorata... ... lei sembrava una bellissima ninfa dell’acqua che era arrivata sulla terraferma per fuorviare gli uomini.

      Tiara se ne stava in piedi sulla battigia, lasciando che l’acqua lambisse i suoi sandali. Anche se la fredda oscurità la chiamava, lei amava la sensazione del sole caldo sulla pelle. Osservando l’oceano riusciva a sentire le vite che, nei millenni, l’acqua aveva preso e mai restituito.

      La maggior parte degli umani che morivano entrava nella dimensione successiva...ma c’era sempre chi rifiutava la chiamata. Lei piegò la testa di lato e si chiese se quei fantasmi nuotassero con i pesci e fossero felici.

      Sul suo volto apparve un lieve sorriso quando ricordò le tante storie che aveva sentito, negli anni, a proposito di uomini perduti in mare e dell’aver visto qualcuno in acqua con loro. Quella persona restava con loro fino al loro salvataggio. In ogni caso, la seconda persona non veniva mai trovata e Tiara capì che si trattava del fantasma di un morto che si rifiutava di lasciare la propria casa nell’oceano.

      I fantasmi erano solitamente creature buone che non avevano poteri esterni. Lei lo sapeva... ...aveva anche giocato con loro da bambina. Il loro vero potere risiedeva nel loro spirito... era quel potere interiore ad attrarre i demoni. Una volta sotto il controllo dei demoni, i fantasmi diventavano poco più che burattini agli ordini del loro signore...vittime innocenti negli intrighi dei demoni.

      I passi di Guy erano silenziosi mentre accorciava la distanza tra sé e Tiara, finché l’acqua salata non circondò le suole dei suoi stivali. La brezza era ancora calda, anche se mancavano solo un paio di settimane ad Halloween... la notte in cui gli uomini si travestono da mostri. Non voleva nemmeno pensare a cosa sarebbe successo quella notte.

      â€œTiara.” La sua voce era fredda perché sapeva che lei aveva mentito a Storm sul numero di persone di cui aveva bisogno in squadra solo per tenerlo a distanza. “Dobbiamo parlare.”

      Tiara era così persa nei pensieri che sentire il proprio nome così vicino la fece sussultare. Sospirò dentro di sé, sapendo che stava per ferire Guy, e si voltò per guardarlo. Deglutì quando vide il dolore brillargli negli occhi.

      â€œGuy, mi dispiace davvero.” Ogni parola era vera per lei.

      Guy strinse i pugni lungo i fianchi. Lei stava per dirgli di no e lo sapevano entrambi. Lui cercò di scacciare il pensiero di costringerla ad obbedire, ma era proprio lì nella sua mente...e lo tentava.

      â€œCarley era un membro del PIT ed è morta per salvare un’altra vita... la mia. Quindi merita una seconda occasione.” Lui insistette come se avessero già avuto una silenziosa discussione in tal proposito...e in un certo senso era così.

      Tiara scosse lentamente la testa ma la sua espressione era piena di compassione. La sua voce rimase calma e tranquilla mentre cercava di spiegargli perché non poteva risuscitare sua sorella. “Destare qualcuno dalla morte è come riportare in vita uno zombie senz’anima. Sono in grado di parlare e di muoversi, ma sono vuoti...soltanto gusci in cui la loro anima abitava. Il mio compito è quello di liberare gli zombie dai loro creatori... non di crearli io stessa.”.

      â€œNon dire stronzate.” Guy perse il flebile controllo che aveva sulla propria rabbia. “Tua madre era in grado di controllare le anime e adesso quel potere appartiene a te, quindi basta ordinare a Carley di tornare nel suo corpo. Quando sarà qui, potrai bloccarla al suo interno. Andiamo, sono passate solo un paio d’ore. Il suo corpo è ancora caldo, quasi.”.

      â€œTu la legheresti ad un corpo che è in condizioni peggiori di quando l’ha lasciato? Vorresti questo per tua sorella?” gli chiese Tiara, tristemente delusa. “Non hai pensato a questo, Guy. Che vita sarebbe per lei?”

      Guy si mise improvvisamente di fronte a lei, afferrandole il polso e girandola verso di sé fin quando non furono solo ad un paio di centimetri di distanza. Guardando il volto spaventato di Tiara ringhiò “Io farò tutto il necessario per riportarla indietro. Mi prendevo cura di lei prima e posso farlo di nuovo.”.

      â€œSe non vuoi più di una semplice scottatura, ti suggerisco di lasciarla andare.” La voce di Zachary era vicina e il suo tono era pieno di avvertimento.

      Zachary era rimasto in disparte ad ascoltare la conversazione tra Tiara e Guy. Sapeva che Guy soffriva... cavolo, sapevano tutti cosa significasse Carley per lui. Tuttavia, quando Guy afferrò Tiara in modo quasi violento, Zachary si rifiutò di starsene in disparte e lasciare che la maltrattasse. Era così piccola e fragile in confronto a lui. Sembrava sul punto di rompersi.

      Gli occhi di Guy si strinsero su Tiara, senza prestare attenzione alla minaccia di Zachary.

      Continuava a fissare gli occhi luminosi di Tiara, troppo brillanti per un umano comune. Ancora una volta, il pensiero di costringerla a fare ciò che voleva affiorò nel suo subconscio. Che cosa aveva da perdere... aveva già perso tutto ciò per cui viveva.

      â€œNon mi sta facendo male.” La voce di Tiara era calma, ma lei si rifiutò di interrompere il contatto visivo con Guy. Le stava facendo male, ma ciò che faceva

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