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di nuovo a casa. Le due del mattino...è l’ora in cui le guardie cambiano di turno e l’unico momento in cui lei sarebbe potuta tornare senza essere scoperta.

      â€œE adesso che faccio?” chiese Jewel e lo guardò con le lacrime agli occhi. "Dove vado?”

      Steven chiuse la porta e s’inginocchiò di fronte a lei. “Che ne dici di cominciare col raccontarmi tutto?”

      â€œDel tipo?” chiese Jewel.

      Steven le fece un lieve sorriso “Puoi cominciare dal tuo cognome.”

      Jewel sospirò. “Il mio cognome è Scott e mio padre gestisce un resort a Palm Springs per conto del mio...fidanzato. Dio, quella parola mi lascia l’amaro in bocca.”

      Steven sentì un enorme peso cadere dalle proprie spalle vedendo ancora una volta quanto lei odiasse di essere stata costretta a sposare questo tizio... Non che adesso lui avrebbe mai permesso che accadesse. “Va bene, calmati e va’ avanti. Prova a cominciare dall’inizio.” le suggerì.

      Prendendo un respiro profondo, Jewel con calma iniziò a parlare, lasciando semplicemente usciere tutto. “Ero in collegio quando papà ebbe dei problemi al resort. Un agente del governo aveva indagato sotto copertura e stava cercando di scoprire tutte le attività mafiose che avvenivano lì. Quando papà scoprì chi era l’uomo... gli fu ordinato di ucciderlo.”

      Steven annuì “E poi cos’è successo?”

      â€œPapà aspettò troppo tempo per ucciderlo... l’agente aveva già passato ai suoi superiori tutte le informazioni. Quando l’agente non timbrò il cartellino o qualcosa del genere, l’FBI inviò altri agenti e papà fu arrestato. Anthony Valachi lo tirò fuori dal carcere dopo aver fatto qualcosa, probabilmente aveva corrotto uno degli alti funzionari, e tutte le accuse furono ritirate.”

      â€œAdesso papà è in debito con il suo capo. Non sapendo come altro pagare il debito, quando tornai da scuola papà mi disse che ero promessa ad Anthony e lui ne era davvero felice.”

      Jewel prese un altro respiro e si strofinò la mano sugli occhi. “Io non voglio ancora sposarmi... Volevo fare qualcosa per me stessa, andare al college e guadagnarmi da vivere, forse viaggiare un po’. Quest’uomo ha il doppio della mia età. Ora sono prigioniera, schiava di quel bastardo e dell’errore di mio padre.”

      Steven annuì e combatté la voglia di alzarsi e camminare per la stanza. Perdendo la battaglia, iniziò a camminare avanti e indietro. “Posso risolvere il problema.” dichiarò con fermezza ma continuò a camminare. La sua mente correva all’impazzata.

      â€œSì, come no.” Jewel aggrottò la fronte. “Tu e quale esercito?” Ricordò all’improvviso l’angelo che aveva visto in chiesa e alzò uno sguardo speranzoso.

      Steven riconobbe il nome del tizio con cui Micah aveva avuto una rissa un paio di settimane fa, prima che scomparisse. Micah aveva gettato l’uomo fuori dal club dopo avergli dato un pugno in faccia, facendo cadere il coglione dalla sedia. Steven faceva ancora difficoltà a non ridere quando ci pensava.

      Quinn non l’aveva trovato tanto divertente, però. Forse Quinn sapeva che Anthony era un pezzo grosso della mafia e stava solo cercando di proteggere Micah. Effettivamente, era la stessa notte in cui Micah scomparve.

      Tornò a guardare Jewel mentre passava davanti a lei. Lei aveva ragione. Anthony Valachi aveva il doppio della sua età ed era uno stronzo ipocrita da eliminare. Per niente al mondo l’avrebbe fatta avvicinare anche solo lontanamente a quell’uomo, né al suo violento padre... padre...il prete in chiesa. Adesso che l’uomo gli doveva un favore, e con un piccolo aiuto di Dean...stava per riscuotere.

      Aprendo lo sportellino del suo cellulare, digitò dei numeri e sorrise quando dall’altro capo risposero. “Dean, sei ancora in chiesa? Bene, trova il prete e aspettami lì.” Terminò la chiamata e si avvicinò a Jewel. Inginocchiandosi di nuovo di fronte a lei, prese le mani nelle sue, strofinando i pollici sulla sua pelle morbida.

      â€œQuanto lontano desideri andare?” chiese con voce ferma mentre scrutava il suo viso.

      â€œCi vuole ben altro di una semplice fuga.” Jewel odiò che la propria voce fosse sembrata così flebile. Non voleva che la propria paura si manifestasse in quel modo. Si morse il labbro inferiore chiedendosi cosa avesse in mente Steven.

      â€œSe ci riusciamo, non sarà necessario andare lontano da qui.”

      â€œA cosa stai pensando?” Jewel iniziò a ritrarre le mani, ma lui le teneva strette.

      â€œSto pensando che non puoi sposarti due volte.” Steven trasalì quando lei tirò abbastanza forte da liberarsi. Alzandosi da terra, la fissava mentre lei quasi strisciava sul letto nel tentativo di aumentare la distanza tra loro.

      â€œAscolta...” iniziò lui.

      â€œNo.” Jewel quasi urlò mentre scendeva dall’altro lato del materasso, sentendosi un po’ più al sicuro adesso che c’era il letto tra loro. Il suo viso immediatamente andò in fiamme realizzando che il letto era tra loro in più di un modo, se avesse accettato di andare fino in fondo con questa follia.

      Distolse subito lo sguardo dal letto. “Non voglio sposarmi affatto! E perché diavolo dovrei sposare te?”

      Gli occhi di Steven si socchiusero per quell’offesa, ma non aveva intenzione di permetterle di farsi uccidere dal proprio orgoglio. Se doveva spaventarla a morte allora ne sarebbe valsa la pena. E poi... al momento, lei era l’unica pista che aveva su Micah. Il labbro di Steven accennò un subdolo sorriso, ora che aveva trovato con successo un altro motivo per fare ciò che stava per fare.

      â€œPerché sposarmi, dici? Perché puoi fingere che il matrimonio sia reale davanti alla mia famiglia e alla tua... poi in camera da letto non succederà niente. E per l’esercito di cui parlavi, ricorda che io non sono umano e neanche la mia famiglia e i miei amici. Quindi quando il tuo ex abbandonato cercherà di reagire...noi lo aspetteremo.”

      â€œE perché faresti tutto questo?” Jewel scosse la testa. “E cosa intendi per fingere?”

      Steven allungò le mani indicando il letto tra loro. “Per rispondere alla tua prima domanda, mio fratello è scomparso da due settimane e l’ultima persona, oltre alla sua famiglia, con cui è stato visto è il tuo promesso sposo, e non è stato un incontro amichevole. Quindi, quale modo migliore per ottenere la sua attenzione e poi farlo cadere nella trappola.”

      â€œPer quanto riguarda la seconda domanda, per far sì che funzioni, tutti dovranno pensare che ci amiamo e che vogliamo stare insieme. Ma quando saremo soli, tu dormirai dalla tua parte e io dalla mia. Non voglio rinunciare alla mia libertà. Se tu puoi fingere...allora lo farò anch’io.”

      Jewel allentò un po’ la tensione delle spalle comprendendo il suo discorso. “E nessun altro saprà la verità?”

      â€œSolo il nostro angelo custode... Dean.” Steven sorrise quando le sue dita immediatamente andarono a strofinare la guancia che Dean aveva guarito.

      â€œE quando Anthony non sarà più una minaccia?” mormorò.

      â€œAllora il nostro amico prete ci darà l’annullamento e andremo ognuno per la sua strada. Ma prima deve sposarci e, per costringerlo a farlo ... deve essere convinto che ci amiamo e che abbiamo già consumato.” Quando lei lo guardò allibita strinse le spalle. “È un prete e con questa bugia dovremo mentire solo a lui. Una volta che sarà finita, allora potremo dirgli la verità.”

      â€œMa non consumeremo

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