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e salite groppa! La legge chiama!» Il capitano montò sul cavallo, batté sugli speroni e si avventurò nel deserto seguito dagli altri.

      «Idioti!» blaterò il Biondo passandosi una mano sulla faccia. Si alzò assai lentamente, il suo fisico era prestante. Sbadigliò, si stiracchiò per bene e, con un balzo improvviso, fu su Donnola.

      «Allora moccioso, sputa il rospo!» lo minacciò tenendolo per i capelli cisposi come le piante di quelle squallide lande.

      «Ma signore, non so a cosa ti riferisca!» Finn rese la voce tremante.

      «Senti piccoletto! Potrai darla a bere quel pallone gonfiato di James o all’altro babbeo di Greg, ma non a me! Primo: così conciato non ce l’avresti mai fatta ad arrivare sin qui. Secondo: figuriamoci se dei fuorilegge navigati possano farsi sfuggire un marmocchio sotto il naso. E terzo: conosco come lavora Lane Sadlaan. È un raffinato, un perfezionista, direi quasi un artista del dolore. Le sue vittime non vengono semplicemente pestate, ma mutilate con grande perizia.»

      “Hai capito lo sbirro?” constatò Finn. Il tizio non era il superficiale che voleva apparire, sembrava un avversario alla sua altezza: in termini di malizia, s'intende. Se voleva spuntarla su di lui, doveva rimanere in silenzio il più possibile onde capire quali fossero i suoi pensieri e agire di conseguenza.

      «Ora taci, eh? A quanto pare, ho colto nel segno! Va bene, vorrà dire che ti darò un aiutino: vediamo quanto la mia congettura si avvicina alla realtà. Probabilmente, sei spaventato e penso di sapere perché; tuttavia se le cose sarò stato io a dirle, non sarai stato tu a spifferarle e avrai mantenuto la parola!» Era furbo, ma lo stava sottovalutando. Pertanto, stava commettendo l’errore di parlare troppo. Quando si gioca a poker, bisogna badare a che l’avversario non scorga la tua mano: questo, l’uomo lo sapeva benissimo, ma non si era reso conto che l’avversario fosse proprio quel moccioso che teneva per i capelli. In quelle terre di sciacalli, il fisico emaciato e il fare timido avrebbero potuto essere limiti non trascurabili; tuttavia il ragazzo aveva imparato a sfruttarli a suo vantaggio per apparire innocuo.

      «Iniziamo. Lane e i suoi sono giunti al tuo villaggio e lo hanno messo a ferro e fuoco: su questo non ho dubbi. Ora, mi resta oscuro il perché di tutto ciò! Non è che tu mi puoi aiutare? Avete fatto qualcosa per provocarli?»

      A questo punto, doveva fornire una mezza verità, altrimenti avrebbe cominciato a dubitare di lui.

      «Prima di loro era giunto un uomo solo. Aveva un bel cappello e dei bei stivali. Inoltre, appena attinto dal pozzo, aveva guardato l’ora da un orologio da taschino che sembrava d’oro. Studd ha pensato che potesse avere con sé altri oggetti di valore, così gli ha sparato per prendere la sua roba. In effetti, gli hanno trovato addosso alcuni preziosi, quindi è scoppiata una ressa per accaparrarseli. Sul più bello, però, sono arrivati i suoi compari: erano in nove e hanno fatto tutto quello che ho detto prima.»

      «Ecco, adesso il racconto mi sembra più coerente! A Little Pit, avrebbero potuto attenderli degli sbirri, così hanno mandato uno di loro a controllare, forse il volto meno noto. Evidentemente, il tizio non sapeva che non è mai opportuno mostrare a un branco di cani affamati una bistecca succulenta. Bene, visto che hai cominciato a collaborare, ti do un altro aiutino. Secondo me, sei stato mandato qui dalla banda di Sadlann. Ti hanno imposto di metter su questa messa in scena per far scattare una trappola e, onde evitare che facessi scherzi, tengono in ostaggio i tuoi famigliari. Dico bene?» Era chiaro che, dagli indizi a sua disposizione, il Biondo era stato abile nel trarre la conclusione più plausibile. Un ragazzino malridotto era l’esca perfetta: d’altra parte, per altri scopi, anche suo padre aveva pensato la stessa cosa. Fortunatamente, non vi erano evidenze che potevano far dedurre all’uomo che uno dei criminali fosse fuggito intascandosi tutto il bottino. Inoltre, ciò che era realmente accaduto dopo aveva seguito risvolti casuali e impossibili da immaginare.

      Il silenzio di Finn fu preso per un’esitazione nel dare una risposta affermativa. Se la risposta fosse stata negativa, il no sarebbe stato immediato. Voleva dare l’impressione di voler parlare, ma di aver paura di farlo. Ci riuscì benissimo.

      «Ecco vedi. L’ho detto io. Tu non hai spifferato nulla.» La presa sui capelli divenne un'arruffata. «Allora, continuiamo con questo gioco. Se tu sei qui, vuol dire che qualcuno ha detto loro dove stavamo: hai visto qualche prigioniero?»

      Tacere era il modo migliore per farlo giocare a carte scoperte e fu esattamente quello che Donnola continuò a fare.

      «Benissimo!» Anche se non ricevette risposta, era evidente che si fosse convinto del fatto che avessero catturato Cardigan e lo avessero fatto cantare. «Ora, ascoltami bene, ragazzo. Potrei fare ancora in tempo a raggiungere i miei compagni, metterli in guardia e far saltare l’agguato.»

      «No! Ti prego, se qualcosa andasse storto ucciderebbero papà, mamma ed Emily!» Ecco, la ciliegina sulla torta.

      Lo sbirro continuò: «Oppure! Potrei lasciare i miei colleghi al loro infausto destino: in minoranza numerica e colti di sorpresa, non penso che riporteranno a casa la pelle.» Assai cinicamente, il tipo aveva scommesso a mani basse sui fuorilegge. La realtà, però, era diversa da quella che si era figurata. Innanzitutto, non erano in minoranza numerica, poiché i banditi avevano subito la perdita di due uomini oltre a quello di cui anche il Biondo era a conoscenza. Inoltre, il fattore sorpresa l’avrebbero avuto i ranger, visto che quella, in realtà, non era affatto una trappola.

      «Farò qualsiasi cosa, ma non voglio che i miei cari muoiano! Non siamo che poveri contadini.» Finn mostrò uno sguardo implorante.

      «Allora, vai a dire all'omone, che cerca di nascondersi laggiù, che quella roccia è troppo piccola per lui… e poi, digli che ho capito tutto, ma che sono disposto a non interferire con i loro piani. In cambio, mi faccio bastare tremila dollari o qualcosa di equivalente. Stando alle mie stime, la cifra dovrebbe corrispondere a metà della sua parte della refurtiva. Se il tizio che hanno ucciso a Little Pit aveva con sé qualche prezioso, ritengo che abbiano già spartito il bottino. Quindi, che non mi mandi a dire di non avere niente con sé. Ah! Digli anche che se non ci accordiamo sull'affare, saranno le armi a farlo per noi.» Quel corrotto, oltre a essere scaltro, aveva una vista d'aquila. Hugg si era appostato a quasi mille iarde dall'accampamento. Si trattava di una distanza ragguardevole: diversi fucili superavano quella gittata, ma pochi lo facevano con sufficiente precisione e ancora meno erano le persone in grado di farglielo fare. Visto che il suo Jacob Hawken era andato, tanto valeva tenersi fuori tiro.

      «Tre... tremila dollari?» L'ingenuo miserabile che voleva apparire doveva considerare inconcepibile una cifra del genere.

      «Riferisci quello che ti ho detto. Tremila dollari per chiudere un occhio; anzi, tremila dollari più te. Non credo che quei fessi dei miei colleghi sopravviveranno, ma devo tutelarmi rispetto a ogni eventualità. Quindi, devo fare rapporto, consegnare questa cartastraccia al comando e portarti in infermeria. Ovviamente, marmocchio, prova solo a fare menzione a qualcuno di quanto è accaduto e non solo ammazzo te, ma vado a Little Pit e, se non sono già crepati, faccio fuori anche i tuoi. Non sarà difficile individuarli: so come si chiama tua sorella. Emily, giusto? E poi, pensaci bene: crederanno a un moccioso figlio di un qualche rifiuto della società o ad un integerrimo uomo di legge?»

      «No, no, Signore, non ne parlerò con nessuno! Ma a dire il vero, vorrei tornare al mio villaggio.» Lui e suo padre avevano affari ben più importanti da sbrigare e non poteva andarsene a spasso con quello sbirro.

      «Senti, per me è importante che ti scorti fino all'infermeria di El Paso, faremo subito. Poi, puoi anche dartela a gambe. Anzi, se sparisci, per quel che mi riguarda, è pure meglio.» Lo spinse senza garbo nella direzione di Hugg e lo spronò: «Muoviti! Prima, sbrighiamo questa faccenda e prima potrai tornartene al tuo mondezzaio.»

      “Il modo migliore per fare affari facili facili è godere di una posizione privilegiata nel bel mezzo della ressa”. Questa frase l'aveva sentita dire dal vecchio Kent, il sedicente straordinario professionista del crimine: forse, lo era stato, ma se era finito a mangiare polvere a Little Pit, tanto straordinario non lo era. A ogni modo, la massima calzava a perfezione con la rivelazione che Finn aveva appena avuto: stare dalla parte della legge ti imponeva di mettere le mani in

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