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La Fuga Dalla Morte. Andrzej Stanislaw Budzinski
Читать онлайн.Название La Fuga Dalla Morte
Год выпуска 0
isbn 9788893981514
Автор произведения Andrzej Stanislaw Budzinski
Жанр Философия
Издательство Tektime S.r.l.s.
1015 La carne è il cardine della salvezza [29] . Noi crediamo in Dio che è il Creatore della carne; crediamo nel Verbo fatto carne per riscattare la carne; crediamo nella risurrezione della carne, compimento della creazione e della redenzione della carne.
1016 Con la morte l'anima viene separata dal corpo, ma nella risurrezione Dio tornerà a dare la vita incorruttibile al nostro corpo trasformato, riunendolo alla nostra anima. Come Cristo è risorto e vive per sempre, così tutti noi risusciteremo nell'ultimo giorno.
1017 Crediamo [...] nella vera risurrezione della carne che abbiamo ora [30] . Mentre, tuttavia, si semina nella tomba un corpo corruttibile, risuscita un corpo incorruttibile [31] , un corpo spirituale (1 Cor 15,44).
1018 In conseguenza del peccato originale, l’uomo deve subire la morte corporale, dalla quale sarebbe stato esentato se non avesse peccato [32] .
1019 Gesù, il Figlio di Dio, ha liberamente subìto la morte per noi in una sottomissione totale e libera alla volontà di Dio, suo Padre. Con la sua morte ha vinto la morte, aprendo così a tutti gli uomini la possibilità della salvezza » [33] .
Scusate che mi sono permesso farvi leggere così tanto dal Catechismo della Chiesa Cattolica, ma spero che no siete pentiti. Valeva la pena. Non ho trovato la miglior spiegazione della morte.
Salve a tutti e tutte coloro che vogliono essere felici!
La prima domanda che desidero proporre è: Chi di noi non e essere felice? La risposta è molto facile: Tutti quanti vogliamo essere felici! Provate, per favore, a trovare una persona che non vuole essere felice. Penso, e almeno spero, che non ne esiste nel mondo neanche una. Tutti, in modo fai da te, cioè personalizzato, la cerchiamo e troviamo tante, o meglio dire, tantissime proposte di essa. Sorprendente quante. Più o meno otto miliardi! Il numero delle persone che oggi vivono sulla pianeta Terra. Sorprendente!? Interessante, nonostante tutto, che siamo così tanti non siamo capaci trovare una soluzione perfetta che soddisfarebbe tutti quanti. No! Impossibile! Il motivo? Molto semplice. Ognuno di noi è diverso, allora pensando logicamente, ognuno di noi la vede un po’ in altro modo, dipinta con le altre sfumature e colori. Questo che da felicità a me per forza non deve dare a te e viceversa. Si potrebbe dire che tutti e ciascuno potremmo presentare la propria ricetta della felicità. Chissà, potrebbe essere interessante e, cosa strana, tutte avranno qualcosa dalla verità. Una ricetta di più e un’altra di meno, ma forse messe tutte insieme possono rispecchiare la vera felicità come i puzzle costruiti da tantissimi pezzi. Ogni elemento da solo non ci dice niente, ma messi tutti insieme creano un bellissimo quadro e se manca un pezzo, l'immagine non è completa. Si vede un buco. Si vede vuoto. Ci vogliono tutti per creare la felicità sulla Terra, non deve mancare nessuno. Altra cosa molto importane. Il mondo dove viviamo ci propone le diverse soluzioni della felicità. Siamo bombardati dalle proposte. Sono così tante che creano in noi la confusione e in qualche maniera ci cancellano da vista la vera felicità, oppure meglio dire, che ci disturbano di seguirla e di realizzarla. Purtroppo volendo o non, sentiamo queste proposte, perché sono dappertutto e dimostrate in modi diversi. In TV, in radio, in internet, per la strada, sulle vetrine, nei giornali, in modo cartaceo ed elettronico. Siamo circondati e bombardati dalle proposte.
Pubblicità! Ecco, un vero problema. Tutte le aziende lo fanno! noi? Stiamo in mezzo, soffocati e direi stufi. Dobbiamo sapere, però, che loro non ci propongono la vera felicità. Nel suo posto ci propongono i surrogati che ci ingannano cambiando la vera felicità in piacere e godere. In questo modo ci distraggono dalla vera felicità spostando la nostra attenzione verso le cose che non hanno niente da fare con essa. In questo modo diventiamo gli uomini anestetizzati, insensibili alla felicità vera. Concentrati su se stessi, sul proprio piacere e nella ricerca continua e infinita delle sensazioni che non possono mai saziare la nostra fame della felicità. Perché questi surrogati che ci propone il mondo di oggi sono come un miraggio [34] nel deserto, cioè una illusione che porta in direzione della delusione più profonda, verso la tristezza e svuotamento interiore e alla fine alla perdita dell’identità.
Illusione = Delusione !
Volendo o non volendo, consapevolmente o inconsapevolmente siamo coinvolti. Una cosa triste: se vogliamo vivere in questa società purtroppo non possiamo scappare dalle pubblicità.
Certo! Bella domanda! Come possiamo sfuggire da questo bombardamento? Si! La soluzione esiste! Isolamento totale! Un po’ in maniera di Robinson Crusoe [35] sull’isola, da solo, senza i mezzi di comunicazione. In questo modo saremmo fuori dalla società e finalmente potremmo godere la nostra felicità. Si è vero saremmo protetti dal bombardamento della pubblicità illusoria, ma purtroppo anche privi della possibilità di agire per migliorare la società. Intuiamo che questa idea è quasi impossibile da realizzare.
Conoscete sindrome dello struzzo? Quando lo struzzo sente la paura, oppure quando è in pericolo, nasconde la testa nella sabbia. In questo modo si sente al sicuro e tranquillo. Che ingenuità e stupidità. Perché facendo così diventa la preda molto facile da catturare, altro che protetto e al sicuro. Noi comportandosi così sicuramente non ci salviamo. Non possiamo scappare tutti. In questo caso la fuga non è una buona soluzione. Perché non possiamo essere veramente felici sapendo che nel mondo vivono le persone infelici, per un semplice motivo, la vera felicità non è un godimento personale e isolato, ma una condivisione con gli altri. La vera felicità desidera essere condivisa.
Un esempio perfetto per noi, come sempre è Gesù. Lui è venuto sulla Terra portandoci il cielo, il Regno di Dio. Ha lasciato il cielo, posto della vera e infinita felicità ed è venuto qui, sulla Terra. Sappiamo che la Terra non è un posto tanto felice. Perché ha fatto questo? Per portarci la felicità. Per portarci il Regno di Dio. I Vangeli ci dimostrano Gesù che cammina verso Gerusalemme (cfr. Mt 16,21) [36] .
Sapiamo che cosa lo aspettava in questa città. La morte sulla croce! Però Gesù non fugge, ma va ad affrontare la realtà che lo aspetta. Anche Lui doveva vincere la paura della sofferenza e della morte. Però non sfugge. Rimane e affronta con coraggio il suo destino! Perché Gesù fa questo? Perché desidera la nostra felicità! Facile è sfuggire e lavare le mani dalla responsabilità. Facile è essere indifferenti alla infelicità altrui. Però la verità è, che impossibile essere felici sapendo che milioni di persone nel mondo sono infelici, che soffrono. Impossibile! Se riusciremo essere « felici » vedendo l’infelicità degli altri è una cosa molto triste e significa, che già siamo diventati le persone anestetizzate e insensibili alla sofferenza. Purtroppo lo scopo dei «mentori » di oggi, di questo mondo è preciso - anestetizzarci alla infelicità degli altri. Come lo fanno? Lo vediamo e sperimentiamo ogni giorno davanti alla TV. Ci proiettano le scene reali, le immagini orribili delle sofferenze altrui creando dentro di noi l’abitudine e piano anche l’insensibilità. Tanti di noi purtroppo guardano queste scene della sofferenza reale come un film, oppure uno spettacolo. Dove vogliono portarci? All’epoca dell’Impero Romano nei tempi delle persecuzioni dei cristiani? Dove la folla, negli anfiteatri, affamata di sangue guardava con l’entusiasmo l’omicidio delle persone. Più sanguinose scene erano, applaudivano di più. Pazzia! Pura pazzia! Pazzia disumana! Purtroppo noi oggi partecipiamo queste scenate orrende, certamente in modo diverso, moderno, seduti comodi sui divani davanti alla TV mangiando popcorn o patatine e bevendo coca cola. Cosa vi pare? Non è vero? Noi stiamo bene! La nostra reazione? Ecco un bel problema da analizzare. Come è la nostra reazione vedendo queste scene? Adesso propongo un piccolo intervallo per rilassarci un po’. Provate rispondere alla domanda, certamente ognuno di noi personalmente: Come mi sento vedendo in TV le scene delle sofferenze?
Mi toccano?
Sono scioccato?
Mi