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all' interno per tentare di gestire la sfuriata di Jean-Pierre, Olivia si bloccò di colpo quando sentì l'altra persona replicare urlando.

      "Io permetto tutto quello che mi pare. Sono io che comando, qui, e non ho intenzione di sentirmi dire cosa fare da qualcuno che è giovane e ignorante e che ha ancora la bocca sporca di latte!”

      Olivia riconobbe la voce dal tono irascibile e l'accento italiano di Gabriella, la direttrice di sala del ristorante.

      Gabriella era anche la ex di Marcello. Siccome Olivia aveva provato da subito una scintilla di attrazione per Marcello, e aveva la sensazione che la cosa fosse reciproca, immaginava che fosse per questo che a Gabriella non era piaciuta fin dall'inizio. In realtà, non era semplice antipatia, ma un astio velenoso. Gabriella aveva fatto del suo meglio per ostacolare il lavoro di Olivia e il suo futuro nella cantina.

      Beh, era un vero peccato che Jean-Pierre la stesse innervosendo, giusto?

      Olivia rallentò fino a camminare con passo tranquillo ed entrò, ascoltando con un pizzico di allegria la lite che continuava.

      "Ignorante? Mio padre ha lavorato per dieci anni in uno dei più famosi ristoranti stellati Michelin di Parigi, e mi ha insegnato che il bicchiere per il vino rosso va posizionato alla sinistra del bicchiere per il vino bianco, in una apparecchiatura formale.”

      Jean-Pierre non sembrava aggressivo, realizzò Olivia fermandosi per raddrizzare una delle schede di degustazione poste lungo il bancone di legno. Sembrava solo appassionato, come se non potesse sopportare che Gabriella si sbagliasse così clamorosamente.

      "Nel nostro ristorante si fa diversamente,” sbottò Gabriella, e Olivia percepì dalla sua voce che era sulla difensiva. Sapeva che significava che Gabriella aveva perso e voleva solo avere l'ultima parola.

      "Ebbene, lo fate in modo sbagliato!” gridò Jean-Pierre, e Olivia percepì nella sua voce un'autentica nota di esasperazione.

      "Buongiorno, Jean-Pierre. Siamo pronti a cominciare la giornata?" disse, decidendo che intervenire in quel momento avrebbe permesso a Jean-Pierre di avere l'ultima parola, rovinando completamente la giornata di Gabriella.

      Jean-Pierre tornò subito nella sala degustazioni, lasciando Gabriella frustrata e a bocca aperta, ancora in cerca di una risposta adeguata.

      Snello, moro e appena ventunenne, Jean-Pierre era il candidato che Olivia aveva scelto tra i cinque aspiranti a entrare nel mondo della viticoltura.

      Aveva scelto lui per la sua spiccata passione e per la sua indole espressiva. Il modo in cui aveva agitato le braccia in preda all'entusiasmo durante il suo colloquio le aveva ricordato Nadia. Olivia aveva ritenuto che fosse in sintonia con lo spirito italiano dell'azienda e che il suo entusiasmo lo avrebbe portato lontano.

      Finora l'istinto di Olivia aveva avuto ragione, ma non aveva realizzato che avrebbe dovuto dedicare parecchie energie a mitigare i suoi burrascosi scoppi d'ira.

      "Buongiorno, Olivia. Tutto è pronto per l'arrivo dei turisti. Stavo cercando di aiutare ad apparecchiare i tavoli di là" spiegò, rivolgendole un'occhiata ansiosa.

      "La sala degustazioni mi sembra perfetta,” lo lodò Olivia. Provò un impeto di orgoglio osservando la spaziosa sala. Il lungo banco di degustazione luccicava, e le botti di legno esposte sotto il logo della cantina facevano da sfondo perfetto. Lo splendore dorato delle lettere simboleggiava il calore della loro accoglienza e dell'esperienza di degustazione che gli ospiti potevano sperimentare lì.

      Le pareti erano rivestite da cartelloni incorniciati con la storia e i vini de La Leggenda, e sui tavoli c'erano dei nuovissimi opuscoli patinati con informazioni più dettagliate, pronti per essere sfogliati dagli ospiti.

      Olivia ne andava fiera perché erano una sua creazione. Aveva da poco iniziato a occuparsi del marketing dell'azienda, oltre che del suo lavoro in sala degustazioni, e gli opuscoli erano uno dei modi in cui stava valorizzando il nome La Leggenda.

      "Tutte le volte che noti qualcosa di sbagliato nel ristorante, assicurati di dirlo a Gabriella. Dopotutto, dobbiamo mantenere gli standard più alti in ogni settore,” aggiunse alzando la voce, nel caso Gabriella fosse in ascolto. Era sicura che lo fosse, e fu contenta di essere di nuovo in vantaggio su di lei. Ce n’era voluto di tempo.

      Quando Marcello le aveva chiesto di assumere un nuovo assistente sommelier, Olivia aveva suggerito per primo Paolo, un cameriere del ristorante che dava una mano con piacere in sala degustazioni nei momenti di maggior affluenza.

      Gabriella, però, l'aveva scavalcata, promuovendo subito Paolo a capo cameriere. Era una grande opportunità per l'affascinante studente, perché significava uno stipendio più alto e non dover più lucidare i bicchieri, compito che detestava.

      Olivia era rimasta delusa, deducendo a ragione che Gabriella l'avesse fatto solo per farle un dispetto.

      Adesso era contenta che Jean-Pierre, assunto poiché Paolo non era più disponibile, sembrasse possedere un'incredibile capacità di infastidire Gabriella. Non era la prima volta che si scontravano. Olivia non poteva fare a meno di provare una piacevole soddisfazione ogni volta che li sentiva alzare la voce. Sperava che questo servisse a mostrare a Gabriella che le azioni meschine potevano avere conseguenze indesiderate.

      "Per le prossime settimane, abbiamo una sorpresa speciale per gli ospiti,” disse a Jean-Pierre. "Se scelgono il menu completo della degustazione, possono assaggiare il primo spumante Metodo Classico della cantina La Leggenda.”

      Gli occhi di Jean-Pierre si illuminarono. Olivia aveva già constatato che lo spumante, e in particolare lo champagne francese, era il suo vino preferito.

      "Mi fa piacere. Penso che questo spumante sia eccezionale,” si entusiasmò lui. "Sono certo che gli ospiti lo apprezzeranno.”

      "È un trionfo della vinificazione,” concordò Olivia.

      Il riferimento alla produzione del vino le provocò un nodo d'ansia alla bocca dello stomaco, ricordandole che l’aspettava un mondo di guai.

      E, in quel momento, una voce penetrante risuonò dall'esterno della sala degustazioni.

      "Olivia! Dov'è Olivia? Devo parlarle immediatamente.”

      Il cuore di Olivia sprofondò fino al pavimento dalle piastrelle luccicanti. Con la coda dell'occhio, vide Gabriella appostata all'ingresso del ristorante con espressione bramosa, come se intuisse che per Olivia erano in arrivo dei guai.

      Era arrivata Nadia.

      Olivia non aveva avuto modo di scusarsi con Marcello e ormai quella possibilità era andata persa. Avrebbe dovuto affrontare tutto il peso della furia di Nadia, e il suo terribile errore sarebbe stato svelato a tutto il personale della cantina.

      CAPITOLO TRE

      "Olivia! Eccoti qui!”

      Nadia irruppe nella sala degustazioni.

      Nella mano destra teneva una caraffa di liquido rosa brillante. Con la sinistra gesticolava freneticamente.

      Olivia provò una fitta di angoscia. Il vino era di un colore bellissimo, quasi come una gemma. Era una tragedia che qualcosa di così luminoso e dall'aspetto così bello fosse la sua rovina.

      "Dov'è Marcello? È qui?” Chiese Nadia.

      Olivia deglutì. Era peggio di quello che aveva pensato. Se Nadia voleva che Marcello fosse presente, significava che le azioni di Olivia erano davvero imperdonabili.

      "Non so dove sia. Anch'io lo cercavo, perché…”

      La sua voce si affievolì. Le scuse sincere che aveva preparato erano ormai superflue.

      Nadia fece una smorfia. "Che peccato. Allora mi sa che dovremo discuterne io e te. E Jean-Pierre, naturalmente.” Il suo viso si illuminò, come se fosse contenta di vedere che il pubblico era più numeroso.

      Olivia la guardò con sgomento.

      Jean-Pierre? Perché coinvolgerlo nella vicenda? Nadia voleva lasciarla a casa e chiedere a Jean-Pierre di prendere il suo posto?

      Arrischiando un'occhiata verso il ristorante, notò un'espressione di gioia maligna sul viso di Gabriella.

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