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a di Santo, merluzzo-postino

      Alisa J.K.

      Иллюстратор Masha Samodelkina

      Переводчик Francesco Occhipinti

      © Alisa J.K., 2020

      © Masha Samodelkina, иллюстрации, 2020

      © Francesco Occhipinti, перевод, 2020

      ISBN 978-5-0051-4045-6

      Создано в интеллектуальной издательской системе Ridero

      Preambula

      Tutti sanno che il mondo è diviso in due. A sud si trova il Regno dei Pinguini, a nord l’Impero degli Orsi Bianchi. Da tempi immemori i due paesi detengono il potere per mare e per terra, e tutti gli abitanti osservano quest’ordine delle cose. Tra di loro anche Santo, un merluzzo di mezz’età che vive nel Mar Mediterraneo e che, come la maggior parte dei merluzzi, lavora come postino. Santo ci tiene molto al suo lavoro, e come tutti i suoi colleghi, porta a termine ogni incarico.

      La consegna straordinaria

      La mattina di lavoro dei postini inizia sempre con la distribuzione delle consegne. I postini merluzzo iniziano a nuotare presto, per riuscire a recapitare tutti gli ordini in giornata. Però una volta, alla distribuzione mattutina delle consegne Santo non ricevette nessun ordine. Non solo questo, mentre tutti gli altri postini si allontanavano con le loro liste di consegne tra le pinne, il capo dipartimento, un pesciaccio sciabola di medie dimensioni, ma dal carattere iracondo, convocò Santo nel suo ufficio.

      «Santo,» il capo decise di andare dritto al punto, «la posta marittima è famosa per la sua puntualità. Ma è accaduto qualcosa che mette in dubbio la nostra reputazione. Qualche giorno fa abbiamo ricevuto il compito di consegnare un carico prezioso. Ma i nostri postini sono spariti. Assieme al carico. Per adesso la notizia è ancora segreta. Però se in brevissimo tempo la consegna non verrà effettuata, scoppierà uno scandalo.

      Innanzitutto accuseranno i nostri postini di furto, e la fiducia verso la posta marittima ne uscirà gravemente indebolita».

      Il capo iniziò a dondolare la testa: «Non possiamo permetterlo. È necessario capire cosa è successo, trovare dove sono i corrieri e consegnare il carico al destinatario. Ho convinto i capi della posta marittima a concederci un po’ di tempo prima di rivolgersi alla polizia del mare, per cercare di venire a capo del problema da soli. E io desidero che della questione ti occupi tu».

      Santo si sentì stupito e meravigliato da ciò che era stato detto. Mai prima erano spariti dei corrieri marittimi. Nell’oceano tutti guardavano a loro con rispetto. Ed era del tutto impensabile che dei postini potessero rubare le consegne. D’altra parte Santo era molto curioso di sapere cosa fosse accaduto e si sentiva lusingato che avessero scelto proprio lui per quella missione.

      «Se credete che io sia adatto per un affare così delicato, io sono pronto», rispose lui.

      «Bene,» tirava le somme il capo, «credo che sia superfluo dirti che la tua indagine deve restare segreta…»

      «Sarò muto come un pesce», disse solamente Santo.

      E così Santo ricevette il suo incarico. La ricerca dei colleghi doveva iniziare al Polo Sud, perciò Santo acquistò un biglietto serale sul «Pelican Express», si sistemò in maniera più confortevole possibile nella sacca del pellicano e, mentre pensava a tutto l’accaduto, lentamente si assopì.

      Assistenza 24 ore

      Secondo le informazioni di cui Santo era in possesso, i corrieri avrebbero dovuto prendere la consegna di notte, da uno degli Uffici meridionali della posta. Come regola l’accettazione delle consegne si svolge durante il giorno, mentre di notte la posta chiude i cancelli. Però, evidentemente poiché si trattava di qualcosa di molto importante, era stata fatta un’eccezione.

      Dopo essere arrivato alla Terra del Fuoco, Santo si diresse direttamente all’Ufficio delle poste da dove erano partiti i corrieri.

      Santo esaminò il luogo. Vicino all’ufficio c’erano una scuola e dei negozi. Di giorno il posto era pieno di gente. Di notte, quando i pesciolini dormivano nelle loro casette, ed i negozianti contavano l’incasso giornaliero, era molto raro incontrare anima viva.

      Ragionando su chi avesse potuto trovarsi testimone ad eventi che erano accaduti di notte, Santo notò un edificio lungo la strada con un insegna su cui era scritto «Assistenza 24 ore».

      «Può essere che qualcuno abbia fatto il turno di notte e abbia visto i postini», riflettè Santo e entrò.

      Nell’hangar non tanto grande un pesce sega ed un pesce spada smontavano qualche aggeggio simile ad un grammofono con una grande conchiglia acustica

      «Buongiorno!» Santo si rivolse ai due meccanici. «Disturbo?»

      Il pesce spada ed il pesce sega si scambiarono uno sguardo. Lo spada riavvolse con la coperta il grammofono e incominciava ad avvicinarsi a Santo: «In che posso essere utile?»

      «Sull’insegna c’è scritto che lavorate 24 ore».

      «Già», confermò il Sega, osservando con maggiore sfiducia Santo.

      «Vorrei parlare con chi lavorava qui sabato scorso».

      «Perché?» scatto lo Spada.

      «Non consideratela scortesia, ma è una questione personale», rispose Santo.

      «Se è così le dirò chi era di turno l’altroieri. E non le chiederò neanche perché lo vuole sapere, ma in cambio anche lei deve farsi gli affari suoi e far finta di non vedere quello che appena visto qui», disse Sega.

      «Ok. Vi darò la mia parola di postino», disse Santo. Almeno in quel momento non aveva nessun motivo di supporre che la macchina che aveva appena visto avesse qualche relazione con la scomparsa dei corrieri.

      «Sabato scorso era il turno di Martello. Lo potete trovare nel Cimitero delle Navi, dove si aggira in cerca di materiali di recupero».

      «Grazie, ragazzi. E comunque io non vi ho mai incontrato», assicurò Santo e si diresse verso il Cimitero delle Navi.

      Cimitero delle Navi

      Il Cimitero delle Navi era un posto dove le correnti sottomarine trasportavano i relitti delle navi affondate e altri oggetti persi nel mare. Nel vero e proprio Cimitero delle Navi regnava il silenzio, poiché le correnti li tacevano. Il Cimitero era un posto enorme, ma per fortuna Santo scorse Martello proprio sul margine, mentre stava raccogliendo i ricambi per i lavori di riparazione.

      «C’è qualcosa di valore?» chiese Santo.

      «Se sai cosa cerchi, forse troverai», rispose Martello. «Negli ultimi tempi il mare ha portato un mucchio di spazzatura, ma prima era come camminare in un museo a cielo aperto».

      Santo si guardò attorno. A destra e a sinistra giacevano enormi masse ricoperte da vegetazione verde e coralli. Relitti di diverse epoche e popoli trovavano qui il loro ultimo approdo. In qualche scafo ancora erano custoditi oggetti di vita quotidiana: tende di velluto con i pizzi, casse, figure di animali, altre si presentavano come ammassi di metallo. Con leggero dispiacere di Santo, al Martello interessavano gli ammassi di metallo.

      Santo e Martello avanzavano lentamente, finchè l’ultimo non interruppe il silenzio.

      «Ora apri gli occhi e vedrai qualcosa di davvero interessante», annunciò Martello.

      Dietro lo scafo di una nave adagiata sul fianco, tra la verdura del fondale, si trovava lo scheletro di un enorme animale.

      «Questa era una mucca di mare», continuava Martello. «In quest’ epoca nell’oceano non ce n’è più nemmeno una. Trecento anni fa tutte le hanno eliminate gli uomini», espirò. «E ora sono solo ossa… Lei non ha avuto una sorte felice ma dicono le sue ossa portano fortuna. Che ironia!»

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