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realtà, non operare mai a causa della perfezione della funzione di queste sorgenti e centri e di queste personalità coordinate e subordinate.

      0:3.11 (5.10) La Prima Sorgente e Centro è quindi primordiale in tutti i domini: deificati o non deificati, personali od impersonali, attuali o potenziali, finiti od infiniti. Nessuna cosa o essere, nessuna relatività o finalità, esiste se non in relazione diretta o indiretta con il primato della Prima Sorgente e Centro e sotto la sua dipendenza.

      0:3.12 (5.11) La Prima Sorgente e Centro è in relazione con l’universo come segue:

      0:3.13 (5.12) 1. Le forze di gravità degli universi materiali convergono nel centro di gravità del Paradiso inferiore. È per questo motivo che la posizione geografica della sua persona è eternamente fissata in relazione assoluta con il centro di forza-energia del piano inferiore o materiale del Paradiso. Ma la personalità assoluta della Deità esiste sul piano superiore o spirituale del Paradiso.

      0:3.14 (5.13) 2. Le forze mentali convergono nello Spirito Infinito; la mente cosmica differenziale e divergente converge nei Sette Spiriti Maestri; la mente del Supremo, che sta divenendo un fatto come esperienza nel tempo-spazio, converge in Majeston.

      0:3.15 (5.14) 3. Le forze spirituali dell’universo convergono nel Figlio Eterno.

      0:3.16 (5.15) 4. La capacità illimitata d’azione della deità risiede nell’Assoluto della Deità.

      0:3.17 (5.16) 5. La capacità illimitata di risposta d’infinità esiste nell’Assoluto Non Qualificato.

      0:3.18 (5.17) 6. I due Assoluti — Qualificato e Non Qualificato — sono coordinati ed unificati nell’Assoluto Universale e per suo tramite.

      0:3.19 (5.18) 7. La personalità potenziale di un essere morale evoluzionario o di ogni altro essere morale è incentrata nella personalità del Padre Universale.

      0:3.20 (5.19) La REALTÀ, com’è compresa dagli esseri finiti, è parziale, relativa e indistinta. La realtà massima della Deità pienamente comprensibile dalle creature evoluzionarie finite è contenuta nell’Essere Supremo. Tuttavia vi sono realtà antecedenti ed eterne, realtà superfinite, che sono ancestrali rispetto a questa Deità Suprema delle creature evoluzionarie del tempo-spazio. Nel tentativo di descrivere l’origine e la natura della realtà universale, siamo costretti ad impiegare la tecnica del ragionamento del tempo-spazio per raggiungere il livello della mente finita. Perciò molti avvenimenti simultanei dell’eternità devono essere presentati come atti sequenziali.

      0:3.21 (6.1) Secondo il modo in cui una creatura del tempo-spazio considererebbe l’origine e la differenziazione della Realtà, l’eterno ed infinito IO SONO conseguì la liberazione della Deità dagli impedimenti dell’infinità non qualificata mediante l’esercizio del suo inerente ed eterno libero arbitrio, e questa separazione dall’infinità non qualificata produsse la prima tensione della divinità assoluta. Questa tensione del differenziale d’infinità è risolta dall’Assoluto Universale, che opera per unificare e coordinare l’infinità dinamica della Deità Totale e l’infinità statica dell’Assoluto Non Qualificato.

      0:3.22 (6.2) In questa originaria transazione l’IO SONO teorico ottenne la realizzazione della personalità divenendo il Padre Eterno del Figlio Originale e simultaneamente la Sorgente Eterna dell’Isola del Paradiso. In coesistenza con la differenziazione del Figlio dal Padre, ed in presenza del Paradiso, apparvero la persona dello Spirito Infinito e l’universo centrale di Havona. Con l’apparizione delle coesistenti Deità personali, il Figlio Eterno e lo Spirito Infinito, il Padre sfuggì, come personalità, all’altrimenti ineluttabile diffusione attraverso il potenziale della Deità Totale. Da allora è soltanto in associazione di Trinità con i suoi due uguali in Deità che il Padre riempie l’intero potenziale della Deità, mentre la Deità esperienziale si attua sempre di più sui livelli di divinità della Supremazia, dell’Ultimità e dell’Assolutezza.

      0:3.23 (6.3) Il concetto dell’IO SONO è una concessione filosofica che facciamo alla mente finita dell’uomo vincolata dal tempo e prigioniera dello spazio, all’impossibilità da parte della creatura stessa di comprendere le esistenze eterne — le realtà e le relazioni senza inizio e senza fine. Per la creatura del tempo-spazio ogni cosa deve avere un inizio, con la sola eccezione dell’UNICO SENZA CAUSA — la causa primordiale delle cause. Perciò noi concettualizziamo questo livello di valore filosofico come IO SONO, insegnando allo stesso tempo a tutte le creature che il Figlio Eterno e lo Spirito Infinito sono coeterni con l’IO SONO; in altri termini, che non c’è mai stato un momento in cui l’IO SONO non fosse il Padre del Figlio e, con quest’ultimo, dello Spirito.

      0:3.24 (6.4) L’Infinito è impiegato per indicare la pienezza — la finalità — implicita nel primato della Prima Sorgente e Centro. L’IO SONO teorico è per la creatura un’estensione filosofica della “infinità della volontà”, ma l’Infinito è un livello di valore attuale che rappresenta l’intensione di eternità della vera infinità del libero arbitrio assoluto e senza vincoli del Padre Universale. Questo concetto è talvolta designato l’Infinito-Padre.

      0:3.25 (6.5) Gran parte della confusione di tutti gli ordini di esseri, inferiori e superiori, nei loro sforzi per scoprire l’Infinito-Padre, è inerente ai loro limiti di comprensione. Il primato assoluto del Padre Universale non è evidente sui livelli subinfiniti. È quindi probabile che solo il Figlio Eterno e lo Spirito Infinito conoscano veramente il Padre come infinità; per tutte le altre personalità un tale concetto rappresenta l’esercizio della fede.

      0:4.1 (6.6) La realtà si attua in modo differente su diversi livelli dell’universo; la realtà ha origine nella, e dalla, volizione infinita del Padre Universale ed è realizzabile in tre fasi primarie su numerosi differenti livelli di attuazione nell’universo.

      0:4.2 (6.7) 1. La realtà non deificata si estende dai domini dell’energia del non personale ai regni della realtà dei valori non personalizzabili dell’esistenza universale, fino alla presenza stessa dell’Assoluto Non Qualificato.

      0:4.3 (7.1) 2. La realtà deificata abbraccia tutti i potenziali della Deità infinita, estendendosi verso l’alto attraverso tutti i regni della personalità, dal finito più basso all’infinito più elevato, includendo così il dominio di tutto ciò che è personalizzabile ed ancora di più — fino alla presenza dell’Assoluto della Deità.

      0:4.4 (7.2) 3. Realtà interassociata. La realtà universale si suppone deificata o non deificata, ma per gli esseri subdeificati esiste un esteso dominio di realtà interassociata, potenziale ed in corso di attuazione, che è difficile da identificare. Gran parte di questa realtà coordinata è contenuta nei regni dell’Assoluto Universale.

      0:4.5 (7.3) Il concetto primordiale della realtà originale è questo: il Padre inizia e mantiene la Realtà. I differenziali primordiali della realtà sono il deificato e il non deificato — l’Assoluto della Deità e l’Assoluto Non Qualificato. La relazione primordiale è la tensione tra loro. Questa tensione di divinità iniziata dal Padre è perfettamente risolta dall’Assoluto Universale eternandosi come tale.

      0:4.6 (7.4) Considerata nel tempo e nello spazio, la realtà è ulteriormente divisibile come:

      0:4.7 (7.5) 1. Attuale e Potenziale. Realtà esistenti in pienezza d’espressione in contrasto con quelle che comportano una capacità di crescita inespressa. Il Figlio Eterno è un’attualità spirituale assoluta; l’uomo mortale è in assai larga misura una potenzialità spirituale non realizzata.

      0:4.8 (7.6) 2. Assoluta e Subassoluta. Le realtà assolute sono esistenze dell’eternità. Le realtà subassolute sono progettate su due livelli: absonite — realtà che sono relative sia rispetto al tempo sia all’eternità; finite — realtà che sono progettate nello spazio ed attuate nel tempo.

      0:4.9 (7.7) 3. Esistenziale ed Esperienziale. La Deità del Paradiso è esistenziale, ma gli emergenti Supremo ed Ultimo sono esperienziali.

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