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Il Bene E Il Male, Memorie. Gerardo D'Orrico
Читать онлайн.Название Il Bene E Il Male, Memorie
Год выпуска 0
isbn 9788835412861
Автор произведения Gerardo D'Orrico
Жанр Социология
Издательство Tektime S.r.l.s.
Qui ho trovato pace, un’altra aria con vasti spazi riposo e compagnia di persone amiche, niente male o caotica città… che la vita ti sorrida sempre e il Sole nel tuo cuore non muoia mai. Buone vacanze, G.
2. Documento.docx
16.09.2005
Irrompere: la verità è come un mazzo di carte o di effetti, malleabile, importantissimo per la legge, il silenzio, la luce naturale del Sole, della Luna, senza aggiunte come l’aria che respiriamo. I beni sono bellissimi, non belli, come quando ti fai più grande, ti muovi da solo, non pensare sempre che già lo fai, il tempo è passato cerca la strada è stata già segnata, si va avanti. Il tempo forma reti di universi e scopi per noi, l’arte segnala in obliquo né troppo alto, né troppo basso così è utile. Nel reale i mali pure portano dei problemi: amore è sabato, l’Italia è un errore, un chiaro sentore del guasto, un possesso del male ma, proprio come tanti anni fa tutto è a posto, la strada è diritta, ai lati degli alberi da attraversare.
Cosa succede mi interessa, penso bello regalarsi un pacchetto di sigarette, passare la serata a fumarle quasi tutte. Liberati! Non si scappa da questo posto, il bene lo decidi tu, la vita decidi tu. Era un grande errore non appagarci, come l’esser sparati di male, cioè senza una speranza, sempre meglio un contatto più in là, cosa siamo venuti a fare se non per compier tutto il bene. Dai gioca, muoviti, non darti alla fuga è molto più forte il bene, anche se per molti non esiste o verosimilmente ci sono solo quei demoni, loro imperano il mondo sommerso e le facce ricoperte.
In te entra il male forse? Sei distratto? Avremmo resti dell’animale uomo addosso ma è vero che ci siamo presi solo la parte d’amore concessa o pretesa lasciando il lusso. Abbiamo regalato al diavolo non al demonio per entrare a far parte della società, poi il demonio dovrebbe essere un male e preferiamo viver fuori, infatti si dice che chi è entrato ha trovato la luce, in realtà si è rovinato, imbrogliato. La testa non devi né alzarla, né abbassarla, lasciala diritta e muovila nei sensi orizzontali per trovare la tua legge poi minimizzare non lo devi fare per forza, maledetto chi ha fatto i luoghi comuni, tutto è già qui come all’improvviso l’avessi già superato, trascurato o te l’hanno rubato, di questi tempi si vive nel mondo di cosa non doveva succedere e, di male non denunciato. Devi essere profondamente ricco, pratica un’arte. Grazie sì, grazie a te, esiste tanto materiale oltre la morte in vita, siamo in un carcere non richiesto, uniti nella sorte poi in fine è solo sicurezza che un giorno andremo oltre, tra l’altro per lo Stato siamo tutti solo beni, trasparenti, limpidi e immacolati, e comunque se non riconosci un male di norma non facciamo niente. Qui si trascorre il sereno esistere, cioè solo immaginazione poi si trasforma in realtà, il novanta per cento di cosa si vede, del resto è matematica o il contrario, la nicotina può essere anche un’amica e la solitudine varia, poi ci sconvolgeranno le idee, ci sono molte persone che non pensano per niente, non è neanche colpa loro, in rete quasi tutti siamo spinti fuori, non si sente un male acuto. Asini e pecore che si chiamano a vicenda o, fedeli del male, non sanno nemmeno cos’hanno detto. Se accade un male non sai che succede! Com’è esageratamente fuggente il tempo, com’è mal sfruttato il genio della vita, il presente. All’arte stai attento come agli inutilizzi dello Stato, una scheda di cose possibili, com’è reale il resto occultato, in memoria di un mondo che non esiste più o, s’ostenta ancora portare. Paure, terrore quanti mali si devono sconfiggere ancora, l’ignoranza forse uno Stato. Uscire fuori da un ciclo ripetuto sani è una realtà che vietato pensarla, alla fine del tempo verrà individualizzata, il quesito è ovvio, la soluzione è certa. Il mondo si è fermato poi è ripartito l’anno duemila, non solo io un male impedisce un’arte, un’armonia fin quel che può, comunque siamo in rete il gioco è fatto, siamo prenotati spero ti vada bene, sempre. Abbasso i mali installati alla luce del Sole e frutti misti in più, occorre saper scegliere le persone da frequentare, l’esperienza dipende tutta dalle abitudini… vediamo di chi sono le responsabilità, non pensare male, non è morto nessuno.
Che ‘l passato brilli come il Sole del presente. Ciao, G
3. La riconoscenza
04.10.2005
La gente non vuole riconoscere il bene, pur essendo nel massimo del male tutto è normale, si pensa… ma non sono in attiva coscienza e conoscenza del contemporaneo? Sembra un riposo agli occhi di chi lì vede o, che non esiste niente, il mondo è finito. Dicono un giorno cadrai! Quanta idiozia c’è in noi, forse dal troppo male acquisito o, dall’imposizione ignorante e maligna che si è ceduti al silenzio, è un universo non dichiarato colorato di luce anticristiana, anche oggi si insinua la loro idea, il loro inferno in terra. Il silenzio, l’orrore, il falso fascismo poi, il far disconoscere la potenza ch’è il massimo della cecità che può essere creata, d’altro canto in realtà continuiamo, anche se trascurando il discorso le nature non possono cambiare, gli oggetti si concretizzeranno come in un disegno, a un certo punto diventano i nostri target, senza nessuna ragione lo stesso.
Parlare in prima persona è così difficile, hai visto quelli che volevano cambiare il mondo, perché si sono fermati? Qui tutto è disponibile, concreto è un disastro forse: un giorno rinasceremo beati. Un disegno creato con il tempo dalle esperienze che ci nascondono, un giorno arriva come un treno, si realizza anche dov’è il vietato o, l’impossibile. Voglio sopra l’ignoranza, apri gli occhi su cosa esiste, dipende molto da quel che vedi. Un bene non è impossibile si paga, un male non si può realizzare. La realtà di questo mondo è in un altro, o saremo tutti di nuovo uguali, sembra una situazione imbarazzante, nel massimo dei mali che nessuno sa niente, sotto gli occhi di tutti sembra evidente che siamo in una posizione differente da quella dichiarata dallo Stato, le istituzioni interessate dicono ma, sembra sia scomparso per ora. Ci sarà una rivolta, la fine del mondo. Viviamo una copertura psicofisica, un inganno o una disfunzione esistente creata, come stoppati in sito, aperti in testa ma senza le risposte. Prova a dare delle opinioni, ci siamo tutti e nessuno può giudicare, non è vero? Saranno delle sconvenienze i testi. Ognuno vive nel proprio mondo, dopo vivremo tutti assieme e tutti sapranno le cose di tutti. Il futuro certo del mondo cos’è, una crepa è si rompe tutto. No è il falso fascismo che ci occupa la mente per far restare tutto malsano e decrepito, come la realtà è di un mondo dato a finire per iniziarne uno nuovo, serve un computer con un software molto diverso. Esiste una montagna da scalare, come non c’è niente, il tuo male deve essere abbattuto! La società è disfatta completamente, destinata alla rovina delle menti e dei corpi. Un processo iniziato non si può cancellare, si va sempre più giù o in alto fin quando finisce, dopo c’è l’infinito e niente poi si può recuperare per farlo rientrare nella norma, la vita diventa oltre, di habitat nuovi sì, ma post mortem. L’inferno, il campo santo e un albergo in salute, già esistente e rinnovato la Terra. Lasciateci pure soli Stati corrotti, cosa succede non riguarda ormai la vostra causa… scherzo siamo tutti umani, ho scoperto un nuovo criterio di potenza, l’adatto al comando si pretende, cosa si vede è, cosa si sente è, come si fa a non rinnovare i sensi secondo l’esperienza del giusto, anche se anormale è comune un’alternativa necessaria, meravigliosamente la vita è storia, come dal senso d’esclusione del male anche essendoci stato, poi uno si ritrova risanato in bene, non si può continuare senza ribadirlo. Mai buttare quell’affare, quel fiore, il seguito dopo di cosa ci manca, più chi lo ha già scritto, tutti dal più ricco al più pezzente viviamo o abbiamo accettato nel male, come dico spesso io: è già compiuto ma non ha un’esistenza conclusa o, legale. Assurdo poi negare l’evidente presenza di chi ci ha detto ch’è una questione personale, l’obbrobrio