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L'Angelo Dalle Ali Nere. Amy Blankenship
Читать онлайн.Название L'Angelo Dalle Ali Nere
Год выпуска 0
isbn 9788835412038
Автор произведения Amy Blankenship
Жанр Ужасы и Мистика
Издательство Tektime S.r.l.s.
L'Angelo Dalle Ali Nere
Serie “Il Cuore di Cristallo Protettore” - Volume 7
Amy Blankenship, RK Melton
Tradotto da Ilaria Fortuna
Copyright © 2010 Amy Blankenship
Edizione inglese pubblicata da Amy Blankenship
Seconda Edizione Pubblicata da TekTime
Tutti i diritti riservati.
Prologo - Darious
Le campane del monastero risuonavano come un allarme, anche se nella torre campanaria non c’era nessuno a tirare le corde. Un lampo balenò attraverso il cortile mentre la tempesta appariva dal nulla. Il vento soffiava senza pietà, portando con sé il tanfo della morte. Una nuvola nera e minacciosa apparve all’orizzonte, correndo irrefrenabile verso il monastero.
I monaci, che abitavano in quel monastero, scesero come soldati con le loro armi di legno, di osso e di oro a portata di mano. Si erano addestrati per tutta la vita per questa guerra... per questo momento, come avevano fatto i loro antenati per oltre un millennio. Le pergamene sacre riguardanti potere e magia erano state prelevate dall’enorme biblioteca per svolgere il proprio compito.
I mantelli color blu scuro e ametista fluttuavano mentre i monaci si preparavano a combattere una guerra che tutti loro avevano segretamente pregato di non combattere mai nella loro vita.
Gli arcieri esperti avanzarono per primi, le loro frecce erano tese e risplendevano di energia. Rimasero in silenzio di fronte a un nemico che nessuno di loro era in grado di sconfiggere davvero.
Mentre la nuvola si avvicinava, divenne chiaro che non era affatto una nuvola, bensì un’orda di demoni pronta a distruggere l’umanità. Il monastero e i monaci al suo interno erano l’ultima speranza degli uomini. Un ronzio cupo, quasi rilassante, si udiva nell’aria mentre i monaci lanciavano i loro incantesimi di protezione, con la determinazione che brillava nei loro occhi.
Le pergamene sacre avevano predetto l’oscurità imminente che avrebbe scatenato una piaga di demoni nel loro mondo. Era stato profetizzato che, una volta terminata la battaglia, i demoni sopravvissuti si sarebbero dispersi nel mondo, seguendo i mistici guardiani che un tempo avevano protetto questa terra mentre proteggevano anche il sigillo.
Perché i guardiani e la sacerdotessa non fossero ancora ricomparsi rimaneva un mistero per alcuni, mentre per gli anziani non era una sorpresa. Era qualcosa che nemmeno il destino poteva modificare.
Fu dato un comando silenzioso e gli arcieri scoccarono le loro frecce contro la piaga che mirava ad annientare il mondo. I demoni caddero alla prima ondata e i primi arcieri indietreggiarono, lasciando che gli altri si facessero avanti per prendere il loro posto. Altre frecce volarono sui campi che un tempo erano verdi, disintegrando i demoni sulla loro traiettoria. I loro sforzi, tuttavia, erano vani. Sembrava che, per ogni demone distrutto, altri dieci ne prendessero il posto.
Gli arcieri si ritirarono e le sacre pergamene furono srotolate. Attorno al monastero apparve una barriera ma nessuno aveva più la capacità di invocare tutto il potere delle pergamene. Erano state scritte dagli antichi e, nel corso dei secoli, la loro piena comprensione era andata perduta. Tuttavia, erano sufficienti a far guadagnare un po’ di tempo ai monaci.
Le porte del monastero furono chiuse, con un sigillo di protezione per dare loro qualche minuto in più. Tutti si guardavano l’un l’altro, sapendo che quella sarebbe stata l’ultima volta che si vedevano in questa dimensione.
Si aggrapparono tutti alla leggenda di cui parlavano le pergamene, un uomo incatenato dai demoni che cercavano di distruggere questo mondo. Era stato scritto che, durante il periodo di rivolta, i demoni si fossero voltati involontariamente di spalle.
Lui... un bambino pieno di rabbia impetuosa e tristezza, con il temperamento del più oscuro degli angeli e il potere di chiudere il portale, che aveva bloccato i demoni in questo mondo ma impedendo agli altri di seguirli. Quel bambino cacciava i demoni uno ad uno e li rispediva nel regno delle tenebre a cui appartenevano... proclamando la sua vendetta contro quelli che lo avevano imprigionato per così tanto tempo.
Alcune leggende lo descrivevano come un dio, mentre altre lo vedevano come un diavolo che voleva uccidere gli dei per ottenere la propria libertà. Gli avevano dato un nome, se non altro per le loro preghiere... Darious.
Le porte del monastero stridettero sotto il peso dei demoni quando questi le raggiunsero. Il legno massiccio s’incrinò e si spezzò mentre il sigillo che lo bloccava s’indeboliva lentamente e, alla fine, si ruppe. Le porte si aprirono e, come un’ondata di morte e sangue, i demoni si riversarono all’interno, dilaniando gli umani con i denti e con gli artigli.
I barili di olio che accendevano le torce caddero, colpendo quelli abbastanza sfortunati da combattere così vicino. Le pareti presero fuoco... ricreando un inferno che avrebbe potuto competere con quello vero. Il pavimento si aprì e altri demoni comparvero sotto i piedi dei monaci.
La pioggia iniziava a cadere, abbattendosi sul monastero in fiamme che si rifiutava di piegarsi alla mercé degli elementi. I monaci cadevano uno dopo l’altro, soffocando nel loro stesso sangue mentre pregavano per la propria salvezza... sperando che la profezia si avverasse. Migliaia di demoni erano già passati attraverso il portale e i monaci non conoscevano una barriera abbastanza forte da impedire loro di invadere le terre circostanti.
Un forte rombo di tuono, seguito da un lampo luminoso che sferzò il cielo, provocò una furiosa onda d’urto che fece sgretolare il monastero.
Il silenzio che ne seguì fu assordante quando, di colpo, il vento si attenuò e la pioggia cessò. La tempesta tranquilla aveva avvolto i resti del monastero; le sue mura d’acqua s’innalzarono attorno ad esso, intrappolando i demoni e i monaci allo stesso modo.
I monaci sopravvissuti volsero lo sguardo verso il cielo e mormorarono preghiere di penitenza. Quello che credevano fosse un salvatore era molto più spaventoso dei demoni che lo avevano preceduto.
Lui se ne stava al centro della sua stessa tempesta, con le catene della sua prigionia che gli penzolavano dai piedi e dai polsi... quella più massiccia gli stringeva ancora il collo. Le catene tintinnavano minacciosamente nel silenzio, coperte dal sangue dei demoni che lui aveva ucciso durante la fuga.
I suoi lunghi capelli neri svolazzavano leggermente, se per la tempesta o per il suo potere era impossibile dirlo. Il suo corpo era nudo come tutti coloro che nascono in questo mondo. Il sangue fresco colava dalle ferite che aveva subito, prova della battaglia che aveva combattuto per arrivare fin lì. Due squarci gli attraversavano la schiena dove un tempo c’erano le sue magnifiche ali.
Alzando il suo viso perfetto verso il cielo, delle lacrime simili al sangue colarono dai suoi occhi color mercurio. Il terreno sotto i suoi piedi tremò ancora una volta e si sollevò, intrappolando molti demoni e ripristinando il portale, sigillandolo.
Una forte luce bianca eruppe e si diffuse tutt’intorno, disperdendo i demoni rimasti verso le regioni più remote del mondo.
Darious, la profezia, abbassò lo sguardo verso quello che un tempo era stato un grande monastero. Lì, avvolta da un lieve bagliore angelico, c’era la statua di una fanciulla inginocchiata, con le mani tese come per chiedergli qualcosa che lui non poteva darle. Con un’altra scarica di fulmini, la statua della fanciulla svanì.
Capitolo 1 “Risate malvagie”
Di solito, il film “La Casa 2” la spaventava a morte. Per fortuna, Kyoko era così assonnata da riuscire a malapena a vedere lo schermo della TV, e questo la diceva lunga, visto che si trattava di un sistema home theater da 73 pollici. Sbatté le palpebre un paio di volte, poi si destò di scatto, alzando la testa per guardare l’orologio digitale del lettore DVD.
Le tre del mattino! L’ultimo battito di ciglia era stato la sua rovina. Aveva dormito per più di un’ora.
Aveva l’abitudine di restare sveglia finché non vedeva che tutti erano tornati a casa sani e salvi, quindi iniziò subito a contare “le teste”. Fece