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sentita una grande esigenza di approvare una legge che limiti la vendita e il possesso di punteruoli da ghiaccio. Ma alcuni negozi di ferramenta chiedono la carta di identità per l’acquisto dei punteruoli da ghiaccio, per assicurarsi che i clienti abbiano più di ventun anni. E ad Oakland, California, è illegale portare con sé punteruoli da ghiaccio, così come è illegale trasportare coltelli a serramanico o simili armi affilate.”

      La mente di Riley si mise in moto al pensiero di provare a regolamentare i punteruoli da ghiaccio.

      Si chiese …

      Quanti punteruoli da ghiaccio ci sono in giro?

      Al momento, lei ed i suoi colleghi erano a conoscenza dell’esistenza di almeno uno di essi.

      Ed era stato sfruttato nel modo peggiore possibile.

      Poco dopo, l’Agente Sturman guidò il furgone lungo le strade della piccola cittadina di Wilburton. Riley fu colpita dallo stile pittoresco del distretto residenziale in cui Robin Scoville aveva vissuto: file di splendide case rivestite in legno con le finestre chiuse, ciascuna circondata da alti steccati in legno. Il quartiere era vecchio, forse persino storico. Ciò nonostante, tutto luccicava di vernice così bianca, che la si sarebbe detta ancora fresca.

      Riley immaginò che gli abitanti del luogo fossero molto orgogliosi delle proprie recinzioni e ne preservasse la storia, come se il quartiere fosse una sorta di ampio museo all’aperto. Non c’erano molte auto nelle strade, per cui era facile per Riley immaginare la cittadina in un’epoca passata, con carretti trainati da cavalli e carrozze in circolazione.

      Poi, le venne in mente …

      Un venditore di ghiaccio passava regolarmente qui.

      Immaginò l’ingombrante carretto che trasportava grandi quantità di ghiaccio, e il forte uomo che portava i blocchi fino alle porte delle abitazioni reggendoli con pinze di ferro. A quei tempi, ogni casalinga che aveva vissuto lì possedeva un punteruolo da ghiaccio, che destinava ad un utilizzo perfettamente innocente.

      Ma la cittadina aveva subito un’amara perdita dell’innocenza due notti prima.

      I tempi sono cambiati, pensò Riley. E non in meglio.

      CAPITOLO TRE

      I sensi di Riley si acuirono, mentre l’Agente Sturman parcheggiava il furgone di fronte ad una piccola casa in un quartiere ben tenuto. Lì Robin Scoville era vissuta ed era morta per mano di un killer. Riley provava sempre questo grande senso di allerta, quando stava per arrivare sulla scena di un crimine. Talvolta, la sua capacità unica di penetrare una mente contorta si palesava dove l’omicidio aveva avuto luogo.

      Che cosa sarebbe accaduto qui?

      In ogni caso, non era ansiosa di scoprirlo.

      Era una parte brutta ed inquietante del suo lavoro, ma doveva sfruttarla ogni volta che poteva.

      Quando scesero dal furgone, notò che la casa era la più piccola del quartiere, un modesto bungalow su un piano con un giardino minuscolo. Ma, come tutte le altre proprietà dell’isolato, anche questa era dipinta e mantenuta in modo immacolato. Era un edificio pittoresco, segnato solo dal nastro giallo della polizia, che impediva al pubblico di entrare.

      Quando Riley, Jenn, Bill e l’Agente Sturman oltrepassarono il cancello anteriore, un alto uomo in uniforme uscì dalla casa. L’Agente Sturman lo presentò a Riley e ai colleghi, come Clark Brennan, il capo della polizia di Wilburton.

      “Venite dentro” Brennan disse con un gradevole accento, simile a quello di Sturman. “Vi mostro dov’è successo.”

      Percorsero una lunga rampa di legno che conduceva al portico.

      Riley chiese a Brennan: “La vittima era in grado di spostarsi autonomamente?”

      Brennan annuì e disse: “I vicini dicono che non aveva più molto bisogno della rampa. Dopo l’incidente d’auto l’anno scorso, la sua gamba sinistra è stata amputata sopra al ginocchio, ma si muoveva davvero bene con una protesi.”

      Brennan aprì la porta, e tutti entrarono nella casa accogliente e confortevole. Riley non notò altri segni che mostrassero che una persona disabile viveva lì, nessun mobilio speciale né maniglie; semplicemente una sedia a rotelle disposta in un angolo. Sembrava ovvio che Robin Scoville si fosse imposta di vivere una vita il più normale possibile.

      Una sopravvissuta, Riley pensò con amara ironia.

      La donna doveva aver pensato di aver vissuto le peggiori difficoltà che la vita le potesse riservare. Ma, sicuramente, non aveva idea del destino crudele che l’attendeva.

      Il piccolo e ordinato soggiorno era caratterizzato da mobili costosi che sembravano piuttosto nuovi. Riley dubitava che Robin avesse vissuto in quella casa per molto tempo. In qualche modo, quel posto sembrava transitorio, e Riley ne intuì la ragione.

      Chiese al capo della polizia: “La vittima era divorziata?”

      Brennan apparve un po’ sorpreso alla domanda.

      “Perché? Sì” rispose. “Lei e il marito hanno divorziato all’inizio di quest’anno.”

      Era proprio come Riley aveva sospettato. Quella sembrava la piccola casa dove lei ed April avevano vissuto dopo la fine del suo matrimonio con Ryan.

      Ma la sfida di Robin Scoville era stata di gran lunga maggiore di quella di Riley. Aveva dovuto mettersi alle spalle sia un divorzio sia un paralizzante incidente, mentre era intenta a cominciare una nuova vita.

      Una sagoma tracciata da nastro adesivo sul pavimento in legno massiccio mostrava la posizione del corpo. Brennan indicò una piccola macchia scura sul pavimento.

      “Ha sanguinato giusto un po’ dall’orecchio. Perfettamente coerente con un’emorragia cerebrale. Ma, per via del recente omicidio Cranston, il medico legale ha immediatamente nutrito dei sospetti. E, come previsto, la sua autopsia ha dimostrato che Robin è stata uccisa allo stesso modo di Cranston.”

      Riley pensò …

      Lo stesso metodo, ma in circostanze così diverse.

      E sapeva che le differenze potevano probabilmente dimostrarsi tanto importanti quanto le somiglianze.

      Chiese a Brennan: “C’erano segni di lotta?”

      “Nessuno” fu la risposta di Brennan.

      Sturman aggiunse: “A quanto pare, è stata colta di sorpresa, aggredita rapidamente alle spalle.”

      Bill chiese: “Indossava la protesi al momento della morte?”

      “No” Brennan rispose. “Stava usando le stampelle per spostarsi.”

      Riley s’inginocchio ed esaminò la posizione tracciata dalla sagoma. Era caduta proprio di fronte alla finestra. Quasi sicuramente, Robin era stata colpita, mentre guardava fuori dalla finestra.

      Chiese a Brennan: “L’ora stimata della morte?”

      Brennan disse: “Intorno alle quattro del mattino.”

      Riley restò a guardare attraverso la finestra la strada calma e piacevole e si chiese …

      Che cosa stava guardando?

      Che cosa stava succedendo nel quartiere a quell’ora, da attirare l’attenzione di Robin? E d era importante in un senso o nell’altro? Aveva qualcosa a che fare con il suo omicidio?

      Riley chiese: “Com’è stato trovato il corpo?”

      Brennan disse: “Non è andata al lavoro il mattino seguente; era direttrice di una rivista letteraria locale. E non ha risposto alle chiamate del suo capo. L’uomo l’ha trovato strano e preoccupante, un comportamento niente affatto da lei. Era preoccupato che potesse aver avuto un incidente per via della sua disabilità. Perciò, ha mandato un impiegato a casa sua a controllare. Quando non ha risposto alla porta, l’impiegato è andato sul retro della casa e ha scoperto che la

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