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piccoli:

      “Tenete, bambini, andate a comprarvi qualcosa da mangiare.” disse, gentilmente.

      Le bambine si paralizzarono e spalancarono gli occhi, davanti a quel piccolo tesoro, mentre il maschietto lesto allungò la mano e afferrò i soldi:

      “Grazie, signora!” esclamò. Poi i bambini scapparono via come un fulmine. Brooke si girò a guardarli e non si accorse di una pietra che stava proprio in mezzo al marciapiede. Inciampò, e andò a sbattere contro un tizio che passava proprio in quel momento.

      “Oh, che stupida! Perdonate!” esclamò, con le guance che le bruciavano dalla vergogna.

      “Presa!” esclamò l’uomo, contro il quale si era scontrata.

      Brooke ammutolì, al suono di quella voce. Alzò lentamente gli occhi sul viso dell’uomo e ritrovò gli occhi verdi che non aveva mai dimenticato, gli occhi di Drake!

      “Drake…Oh, Vostra Grazia!” si affrettò a correggersi, perché ormai non erano più ragazzini e chiamarlo per nome sarebbe stato molto inappropriato..

      Lui si scostò delicatamente da lei e le fece un profondo inchino.

      “Lady Brooke…quanto tempo!” esclamò.

      “Sì – mormorò lei, tristemente – Molto tempo.” Hannah le diede una leggera gomitata. Brooke riusciva a malapena a distogliere lo sguardo da Drake. Mille pensieri le si affollavano nella mente, e dolci ricordi le scorrevano nelle vene come sangue.

      Fu Hannah a distoglierla dai suoi pensieri.

      “Beh, Lady Brooke, pensate di presentare anche noi a Sua Grazia?” le disse, con tono di rimprovero.

      “Perdonate! – esclamò la ragazza, facendosi rossa come il fuoco – Vostra Grazia, permettetemi di presentarvi Lady Hannah, la mia migliore amica, e Lady Narissa, Duchessa di Blackmore.”

      “E’ un piacere conoscervi, signore – esclamò galantemente Drake, con un inchino – Io sono il Duca di Grafton.”

      “Vostra Grazia…” sorrisero le due donne all’unisono, e facendo la riverenza.

      Narissa dette una veloce occhiata alla gente che li sorpassava, e alla folla che gremiva la strada. “Forse qui siamo d’impaccio – disse, maliziosamente – Perché non ci spostiamo altrove?”

      Brooke era ancora persa negli occhi di Drake. Nel suo cuore ribollivano migliaia di ricordi, milioni di domande, ed un gran dolore. Si sentiva felice e triste nello stesso tempo, ad averlo incontrato, e non riusciva a capire il perché.

      “Perdonate le mie cattive maniere – disse lui, aggiustandosi il colletto – Voi e le vostre amiche avrete sicuramente da fare. Allora vi lascio libere ai vostri impegni.”

      “Beh, noi abbiamo finito – intervenne Hannah, con un sorriso – Ma può darsi che c’incontreremo di nuovo, Vostra Grazia.”

      Notando il silenzio di Brooke, Narissa le diede un’altra piccola gomitata nelle anche. “Ah, certo, Vostra Grazia, sarebbe un piacere potervi rivedere quanto prima!” esclamò Brooke, come se venisse da un altro mondo.

      “Sarei felice di potervi venire a trovare, Lady Brooke – disse Drake, con un caldo sorrise – Mi permettete di disturbarvi?”

      “Oh, ne sarei molto lieta, Vostra Grazia.”

      Il viso di Drake s’illuminò. S’inchinò e le baciò leggermente la punte delle dita della mano. “Allora, a presto.” mormorò.

      Brooke fece una goffa riverenza, mentre Narissa e Hannah, dopo aver salutato il Duca con un cenno del capo, la tiravano con forza verso la loro carrozza, che attendeva all’angolo. Era ancora fuori di testa. Non riusciva a credere che, dopo tanti anni, si fosse imbattuta di nuovo nel suo primo amore; anzi, di esserci piombata sopra e di scorgere negli occhi di lui lo stesso lampo d’affetto di una volta.

      Le aveva chiesto di rivederla! Che significava? Che anche lui l’amava ancora? Ma, salendo sulla carrozza, si rispose che non poteva essere. Non era possibile che lui non l’avesse dimenticata. Che le cose fossero rimaste intatte, dopo tutto quel tempo. Qualunque cosa fosse successa tra lei e Drake, ormai era andata, concluse con struggimento, accomodandosi per bene la gonna mentre si sedeva.

      Narissa le si sedette accanto e Hannah di fronte. Le due donne si scambiarono un sorriso d’intesa e poi, quando la carrozza si mosse, Hannah le chiese maliziosamente:

      “Allora? Raccontateci tutto!” esclamò.

      Brooke afferrò immediatamente cosa intendeva Hannah, ma non le diede corda. Si sentiva ancora frastornata per quel fortuito incontro. Ma l’amica la incalzò.

      “Di voi e del Duca, chiaramente.” Ma anche quella volta, Brooke fece finta di non intendere.

      Così, ci pensò Narissa. “Come mai non ci avete mai parlato di Sua Grazia, mia cara? Ci avete tenuto nascosto di conoscere il Duca di Grafton!” esclamò.

      “All’epoca non era ancora un Duca – si giustificò Brooke – Sono passati dieci anni, dall’ultima volta che ho visto Drake….. Cioè…” le si paralizzò la lingua per quella gaffe, che tuttavia non passò inosservata alle sue amiche.

      “Beh, dovevate essere molto… intimi, per chiamarvi per nome!” esclamò la ragazza, con enorme malizia questa volta.

      Brooke si guardò imbarazzata i piedi. Avrebbe dovuto tagliarsi la lingua! Di sicuro, quella confidenza con il Duca non era una cosa da tutti i giorni.

      Narissa rincarò la dose: “E poi, il fatto che stavate lì imbambolata, a pendere dalle sue labbra, è molto significativo!” scherzò.

      “Sciocchezze! – tagliò corto Brooke – E’ solo un vecchio amico d’infanzia! Mi ha scombussolato il fatto di averlo rivisto dopo tanto tempo! E proprio qui, A Bond Street!” Si accomodò sul sedile, cercando di apparire rilassato. “Beh, ora è passata! Mi sento già meglio!” e provò a sorridere.

      “Peccato! – la stuzzicò Narissa – Perché, a pensarci bene, lui invece sembrava molto felice di rivedervi!”

      “Traumatizzato, volete dire! – giocò Brooke – L’ho quasi fatto cadere per terra!”

      “E’ vero!” ridacchiò Hannah.

      Per tagliar corto, Brooke si mise a guardare ostentatamente fuori dal finestrino della carrozza. In una piccola parte del suo cuore si accese la speranza che Drake si fosse ricordato della loro promessa, e fosse giunto lì proprio per cercarla. Ma poi si disse che non era possibile, che lui probabilmente si trovava a Londra per altri motivi.

      Da tempo lei lo cercava sui giornali, quando si faceva cenno ai componenti della sua famiglia, o magari si parlava di lui e delle sue conquiste. Se Drake avesse voluto davvero trovarla, ci avrebbe provato molto tempo prima..

      Tuttavia, ardeva dalla voglia di sapere perché lui fosse a Londra. Ma l’avrebbe scoperto quando si sarebbero rivisti.

      Al solo pensiero di incontrarlo, il cuore le si fermò nel petto: ah, cuore traditore! Doveva stare molto attenta a mantenere il controllo e a non lasciarsi andare a fantasie inutili!

      CAPITOLO SECONDO

      Drake Kingston, Duca di Grafton, fissava il giardino da una delle enormi vetrate del salotto del Conte di Notting, in attesa di Brooke. Avrebbe voluto scambiare quattro chiacchiere col Conte, prima, e chiedergli il permesso di passare del tempo con sua figlia, ma la servitù lo aveva informato che il Conte era fuori città. Così, ebbe la sicurezza che tra Brooke e suo padre non era cambiato nulla.

      Il cuore gli si strinse, al pensiero di quanto la ragazza fosse poco amata dai suoi genitori. Pensava che, ora che la figlia era in età da marito, sarebbe stata almeno tollerata, ma a quanto pare si era sbagliato. Ed era una fortuna perché, altrimenti, a quest’ora Brooke poteva già essere sposata.

      Sentì

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