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la parola di Gesù e la mette in pratica – ecco l’uomo saggio!

      Quattro azioni caratterizzano i beati:

       contemplano Gesù,

       si avvicinano a Gesù e stanno con Lui,

       lo ascoltano,

       mettono in pratica le sue parole.

      I BEATI SONO UOMINI SAGGI!

      Facendo i conti notiamo che le beatitudini sono otto! In questo momento mi è venuta l’idea di cercare il significato del numero otto, non soltanto nella Bibbia ma in genere. La mia idea si è rivelata ottima, proprio ho azzeccato11. Prego leggere la nota.

      I termini che troviamo sono:

      ï€­ otto sentieri della Via,

      ï€­ l'equilibrio cosmico,

      ï€­ la quantità innumerevole, immensa, non indefinibile,

      ï€­ il simbolo dell'infinito ∞,

      ï€­ la Giustizia,

      ï€­ la trasfigurazione, l'eternità, la resurrezione di Cristo e quella dell'uomo,

      ï€­ otto forze della natura,

      ï€­ il numero degli immortali.

      Già dal significato del numero otto possiamo capire l’importanza delle beatitudini. Altra cosa, nella Bibbia niente per caso, tutto ha un significato e un senso, ogni piccolo dettaglio. Forse ci sembrerà strano, ma tutti questi significati dell'otto, che sono in abbondanza, non mi ancora hanno soddisfatto fino il fondo, cercavo qualcosa, precisamente non sapevo che cosa, ma cercavo...

      ed ecco...

      Approfondendo il significato del numero otto nella Bibbia ho trovato una cosa, secondo me molto interessante, che può aiutarci a capire “Le beatitudini” ancora meglio. Nel libro della Genesi durante il racconto del diluvio universale leggiamo che nell'arca di Noè sono entrate otto persone12:

      â€œ[13] In quello stesso giorno entrò nell'arca Noè con i figli Sem, Cam e Iafet, la moglie di Noè, le tre mogli dei suoi tre figli”13.

      Leggendo queste parole la mia fantasia si è accesa e ho cominciato immaginare. Certo, quello che desidero condividere con voi è la mia interpretazione molto libera. Forse neanche si potrebbe farla, ma siamo liberi di esprimere le nostre opinioni. L'arca di Noè, chiamata anche “l'Arca dell'alleanza”, come sappiamo bene essa è il simbolo della salvezza. Fin qui non abbiamo dubbi. L'arca aveva le forma e le misure precise rivelate a Noè da Dio stesso14. Da questo momento si comincia la mia interpretazione: otto persone sull'arca sono otto beatitudini che hanno le forme e le misure precise dettate da Gesù, che ci permettono di entrare nell'arca della salvezza. Possiamo dire che “otto beatitudini” sono la forma e la misura della salvezza che abbiamo ricevuto da Dio.

      Ecco – finita la libera interpretazione.

      Spero che vi piaccia!

      Chi vuole salire sull'Arca?

      Prego comprare biglietti, senza pagare. Presto, è l'ora della partenza. Avanti, c'è posto per tutti...belli e brutti …

      Salite tutti!

      Che non succeda come è successo durante il diluvio universale, gli invitati non volevano entrare nell’arca perché non credevano a Noè. Di conseguenza sono morti tutti annegati nell’acqua.

      La Bibbia ci insegna che nella vita degli Ebrei e dei Cristiani al centro è Dio. Dio è al centro come il sole è al centro della via lattea. Anche le Beatitudini sono costruite in modo simile. Al centro è la parola beati ed intorno ad essa sono le cose che la caratterizzano.

      I beati assomigliano ad un fiore con otto petali.

      - Le “beatitudini” sono un invito di Gesù agli uomini, per costruire il regno di Dio sulla terra.

      - Le “beatitudini” sono un invito di Gesù agli uomini per la salvezza.

      Penso che le beatitudini non siano riservate soltanto ai cristiani ma a tutti gli uomini della terra, nessuno escluso, indipendentemente dalla loro fede, cultura e nazionalità. Le beatitudini hanno una dimensione universale.

      

      BEATI I POVERI IN SPIRITO

      1°. Beati (felici) poveri in spirito – Per forza dobbiamo porci la domanda:

      Chi sono i poveri in spirito?

      San Luca scrive soltanto “Beati poveri”15, allora dal suo testo possiamo capire che Gesù semplicemente e giustamente consola i poveri. Secondo Matteo, però, i poveri non sono soltanto poveri materialmente, ma anche spiritualmente. Intuiamo che “i poveri in spirito”makárioi hoi ptôchoi tôi pneúmati non significa soltanto la povertà materiale. Secondo me la dimensione di questa beatitudine è diversa. Non c’entra la ricchezza o la povertà materiale.

      Chi sono veramente i poveri del mondo?

      Ricchi che abbondano nelle cose materiali ma sono senza Dio? O poveri che muoiono di fame ma sono con Dio? Secondo la Bibbia i veri poveri sono le persone che vivono senza Dio. Nella Bibbia sono chiamati stolti, stupidi16. Perché? La loro fine è la condanna eterna.

      Qui non c'entra avere o non avere!

      ma

      Essere o non essere!

      â€œBeati i poveri in spirito” riguarda la nostra relazione con Dio!

      â€œI poveri in spirito” - in lingua greca makárioi hoi ptôchoi tôi pneúmati dove ptohoj, significa non soltanto i poveri, ma anche i mendicanti, i barboni che chiedono le elemosine, le persone degne di pietà. Interessante è che ptohoj unite con pneumati, in questo caso significa i poveri che chiedono l'elemosina spirituale perché sono consapevoli che non sanno niente, per questo cercano la sapienza di Dio. Questo atteggiamento, come già ho scritto prima, non dipende dalla ricchezza o dalla povertà materiale, ma è un atteggiamento del cuore. “I poveri in spirito” sono ‘anawim YHWH cioè gli umili davanti a Dio. In questa prospettiva,“i poveri in spirito” sono più ricchi di tutti, perché possiedono Dio che ha valore più grande di tutto, ha valore eterno cioè senza inizio e senza fine. Propongo di leggere la preghiera di Santa Teresa d'Avila:

       “Nulla ti turbi, nulla ti spaventi. Tutto passa, solo Dio non cambia. La pazienza ottiene tutto. Chi ha Dio non manca di nulla: solo Dio basta! Il tuo desiderio sia vedere Dio, il tuo timore, perderlo, il tuo dolore, non possederlo, la tua gioia sia ciò che può portarti verso di lui e vivrai in una grande pace” 17 .

      Un altro esempio ideale per noi è San Francesco d'Assisi18. Prima della sua conversione era ricco materialmente,

      ma

      ma

      ma

      dal momento in cui ha incontrato Dio, tutto quello che possedeva non contava niente per lui, per questo dice:

      â€œDeus meus et omnia” - “Dio mio e mio tutto”.

      Al centro della sua spiritualità è proprio la povertà, quella materiale e quella spirituale, che ha la sua sorgente nella fiducia e nella provvidenza di Dio.

      - Beati i poveri in spirito – la loro ricchezza è Dio solo!

      - Beati i poveri in spirito – desiderano soltanto Dio.

      - Beati i poveri in spirito – si fidano totalmente

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