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Riley.

      Meredith unì tutte le dita formando una torre, si mosse appena nella sedia e sorrise.

      “Nello stesso modo in cui ha fatto lei, Agente Paige. Ha risolto un caso da civile, appena uscita dal college. L’FBI l’ha notato ed è stata scelta. Come lei, è stata brava nel programma d’addestramento estivo, e poi all’accademia. Perciò, le stiamo dando una possibilità al BAU. Mi hanno detto che è molto promettente.”

      Bill fu colto da un pizzico di curiosità. Sapeva che Riley era stata reclutata dal suo mentore, Jake Crivaro, dopo aver risolto un caso di omicidi seriali al college, in cui lei stessa era studentessa. Come nuova agente, Riley aveva eccelso nel programma estivo e all’accademia.

      Questa ragazza diventerà una giovane versione di Riley? si chiese.

      Non era certo che l’idea gli piacesse. In qualche modo, era turbato all’idea che Riley lavorasse con un altro partner, ed in particolare con uno inesperto.

      Meredith si appoggiò contro lo schienale della sedia.

      “Ho le mie ragione per mandare la ragazza ad occuparsi di questo caso” disse. “Da un lato, non dovrebbe essere troppo difficile per lei. Una donna è scomparsa a Winneway, circa un anno fa. Il suo corpo è stato finalmente ritrovato ieri sera. Lo sceriffo è convinto che il killer colpirà di nuovo, perciò vuole il nostro aiuto.”

      Bill strizzò gli occhi, scettico, e chiese: “Lo sceriffo ha qualcosa in più che una sensazione a riguardo?”

      Riley aggiunse: “Perché pensa che il killer stia per diventare seriale?”

      Meredith rispose: “Ha qualcosa a che fare con un paio di messaggi anonimi ricevuti dalla polizia. Non sono al corrente dei dettagli, ma mi sembra che la polizia lì sia rimasta vittima di una sorta di scherzo, nulla per cui è richiesto l’aiuto del BAU, certamente non si tratta di un caso seriale. Probabilmente, andrà lì, farà un giro e poi tornerà indietro. Ma almeno, darà alla ragazza una possibilità di ambientarsi.”

      Bill si sentiva pieno di risentimento, suo malgrado.

      Tienilo per te, pensò. Sapeva che non era mai una buona idea contraddire gli ordini di Meredith. Ciò nonostante, impulsivamente sbottò: “Signore, non posso dire di essere felice di essere estromesso da questo caso.”

      Meredith si allungò dall’altra parte della scrivania e lo guardò severamente.

      “Agente Jeffreys, quale parte di ciò che ho appena detto non capisce?”

      Bill ebbe paura di quello che sarebbe seguito.

      Perché non sono riuscito a tenere la bocca chiusa?

      Meredith ringhiò: “Non penso che questo sia un vero caso, Agente Jeffreys. Non penso sicuramente che si tratti di un serial killer, ma solo di uno stupido scherzo. Inviarla lì sarebbe esagerato. Inoltre, penso che sarebbe meglio per questa ragazza poter lavorare con un’altra donna al caso. È un ordine.”

      “Capisco, signore” Bill rispose.

      “Davvero?” Meredith disse. Spostò lo sguardo tra Riley e Bill, unendo le sopracciglia e tamburellò con le dita sulla sua scrivania.

      Disse: “Ho la netta sensazione che stia succedendo qualcosa qui.”

      Bill si sentì arrossire. Sollevò lo sguardo e vide che anche Riley stava arrossendo.

      Ancora una volta, l’istinto di Meredith si stava dimostrando misterioso. Chiaramente, sentiva che qualcosa era cambiato tra Bill e Riley, sebbene sicuramente non avesse ancora individuato che cosa stava accadendo.

      “C’è qualcosa che voi due non mi state dicendo?” Meredith chiese.

      “No, signore “Riley mormorò.

      “Va tutto bene, signore” Bill aggiunse docilmente.

      Non appena quelle parole furono pronunciate, Bill pensò, Riley e io abbiamo appena mentito a Brent Meredith?

      Infatti, era così, e Bill lo sapeva. Non solo avevano mentito, ma lo avevano fatto malamente, con i volti accesi come semafori.

      I sospetti di Meredith sarebbero aumentati.

      Bill guardò Riley, e poté dire che stavano entrambi pensando la stessa cosa.

      Dovremmo semplicemente dirglielo?

      Riley scosse lievemente il capo. Bill acconsentì silenziosamente.

      Infine, Meredith tornò a poggiarsi contro lo schienale della sua sedia.

      Disse: “Jeffreys, se è davvero così ansioso di essere coinvolto, allora resti al BAU oggi. Se ci saranno novità sul caso, potrà eseguire delle ricerche.”

      Bill si sentì colpito.

      Ricerche?

      Meredith sapeva sicuramente come stava facendo sentire Bill, offrendogli un compito di importanza inferiore.

      Di sicuro non è contento di me e Riley, Bill pensò.

      Meredith dette un’occhiata all’orologio e disse: “Beh, la giovane Agente Esmer dovrebbe arrivare da un momento all’altro. Ho sentito dire che sia puntuale, immagino che lo scopriremo. Agente Paige, voglio che prenda la nuova agente e guidi un’auto del BAU fino a Winneway, non appena arriva. È solo ad un’ora da qui. Presumo che arriverete alla risoluzione di questo scherzo e tornerete qui domattina. Lasciate che sia la polizia del posto ad occuparsi dell’omicidio. Non è compito nostro.”

      Proprio allora la porta dell’ufficio si aprì, ed entrò una ragazza.

      “Spero di non essere in ritardo” disse.

      Dal primo sguardo all’Agente Ann Marie Esmer, Bill ebbe la sensazione che Riley e la ragazza probabilmente non si sarebbero rivelate un buon mix, persino per un incarico di un giorno basato sulla soluzione di una sorta di scherzo. Non poté fare a meno di sentirsi almeno un po’ sollevato.

      Almeno non devo preoccuparmi di competere con un altro partner, pensò.

      CAPITOLO QUATTRO

      Riley continuava a guardare la sua nuova partner, mentre imboccava l’interstatale, allontanandosi da Quantico. In qualche modo, non riusciva quasi a credere che Ann Marie Esmer fosse davvero una recluta dell’FBI.

      Al momento, la ragazza era al cellulare impegnata in una conversazione con lo sceriffo della contea in Maryland: lo stava preavvertendo del loro arrivo e organizzando l’incontro; prendeva appunti mentre parlava.

      La sua voce, eccessivamente educata e allegra, a Riley sembrava appartenere ad una sorta di receptionist di un quartiere elegante, o forse ad una voce fuoricampo di una pubblicità televisiva. Era di bell’aspetto, a dire il vero, notevolmente graziosa, con brillanti occhi blu e capelli biondi raccolti e acconciati così perfettamente, che doveva essere stata dal parrucchiere.

      Ann Marie era arrivata all’ufficio di Meredith preparata in modo appropriato con una valigetta, così come avevano fatto sia Riley sia Bill. Aveva ovviamente compreso la necessità di essere pronta a partire con pochissimo preavviso. Indossava anche dei vestiti abbastanza adatti: un semplice completo e da scarpe pratiche. Ciò nonostante, i vestiti sembravano nuovi e costosi, e lei indossava una sciarpa decorata con un motivo, con colori che sembravano coordinarsi con capelli e carnagione.

      La ragazza mise fine alla chiamata e disse a Riley con la sua voce piacevole e cinguettante: “Lo Sceriffo Wightman è contentissimo del nostro arrivo. Vuole incontrarci sulla scena del crimine, quando arriviamo a Winneway. Il coroner è lì ora ad esaminare il corpo.”

      Ann Marie dette un colpetto con la matita al suo taccuino ed aggiunse: “Ho trascritto le indicazioni. Non si preoccupi, non ci perderemo. Sono bravissima con le indicazioni! Ci arriverei anche se non lo fa il GPS.”

      Non ne dubito, Riley pensò.

      La ragazza sembrava assolutamente efficiente e sveglia.

      Poi, Ann Marie disse: “Wow. Ancora non ci credo. Dovrei darmi un pizzicotto per capire se sono sveglia. Voglio dire, eccomi qui a lavorare al mio

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