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abbastanza presto...per ora sarebbe andato a casa a riposarsi. Guarire il puma lo aveva provato e aveva bisogno di riposare e riprendere le forze. Guardando Micah, Michael decise che doveva fare ancora una cosa per coprire le proprie tracce e riunire i fratelli.

      Mettendo una mano sulla guancia di Micah, sussurrò il suo nome, costringendo il puma a svegliarsi per ascoltare le sue parole. Quando le palpebre di Micah sbatterono, Michael gli disse che avrebbe tenuto Alicia nascosta finché lui non sarebbe stato in grado di andare da lei.

      *****

      Trevor fermò l’auto davanti al Moon Dance prima di entrare nel parcheggio. Vedere Envy ferita gli aveva tolto dieci anni di vita...o almeno così si sentiva. Vederla ferita in quel modo gli aveva solo confermato di aver fatto bene a nasconderle la verità sul mondo paranormale e sul suo coinvolgimento per così tanto tempo. Mantenendo i suoi segreti, l’aveva tenuta lontana dal pericolo.

      â€œCasa dolce casa.” mormorò senza guardarli. Scendendo dall’auto, Trevor girò intorno per aprire lo sportello ad Envy ma Devon lo precedette.

      Devon lanciò a Trevor un’occhiata perfida mentre l’altro uomo li seguiva, ma non disse nulla. Devon odiava essere debitore a Trevor per aver salvato Envy...ma odiava ancora di più che fosse proprio Trevor quella persona.

      â€œNon c’è bisogno che vieni con noi.” disse Envy, cercando di allentare la tensione tra i due. Sorrise lievemente a Trevor e gli fece un cenno per fargli capire di non essere cattiva, ma che aveva davvero apprezzato il suo aiuto.

      Gli occhi di Trevor si intenerirono quando incrociò quelli di Envy. “Mi sentirei meglio se sapessi che si prenderanno cura di te.”

      Envy tremò dentro di sé...era una cosa del tutto sbagliata da dire.

      â€œStai dicendo che non sono in grado di occuparmi di Envy?” chiese Devon, fermandosi quando raggiunsero le scale che portavano agli alloggi.

      â€œNon esplicitamente.” disse Trevor mentre seguiva Envy su per le scale.

      Gli occhi di Devon si spalancarono, corse dietro Trevor e lo spinse bruscamente contro il muro. “Allora spiegamelo, Orsetto del Cuore.”

      Trevor strinse le spalle contro il muro “Sicuro, Thundercat...Sei uno stronzo!”

      â€œVa’ all’inferno!” ringhiò Devon ad alta voce.

      â€œMi sembra di vedere i cartoni animati del sabato mattina.” mormorò Envy e si strofinò la fronte. “Che ne dite di smettere di schizzare testosterone ovunque e comportarvi bene per una volta? Ho un gran mal di testa, il braccio mi fa un male cane, e l’ultima cosa che mi serve è vedervi combattere per chi è il migliore.” Guardò Trevor. “O la smetti o vai a casa, e non mi interessa quale delle due scegli.”

      Devon sorrise finché Envy non guardò anche lui. “E tu... Ho il diritto di rinnegarti, gattino bello. Continua così e finirai per ululare nel vicolo.”

      Tabatha era in attesa di sentire qualcosa quando sentì Devon mandare Trevor all’inferno. Aprì la porta appena in tempo per vedere Envy rimproverare entrambi e non poté fare a meno di ridere. Almeno adesso non era più sola.

      â€œI ragazzi fanno ancora i cattivi?” chiese Tabatha.

      â€œNon ne hai idea.” brontolò Envy mentre entrava nell’ufficio di Warren con Trevor e Devon in silenzio dietro di lei.

      Envy si tolse la giacca dalle spalle e gli occhi di Tabatha si spalancarono per la benda intrisa di sangue intorno al braccio di Envy. Ebbe un flashback di lei ed Envy ostaggio di Raven e della sua banda di sanguisughe, ma respinse con forza l’immagine nel cassetto della sua mente.

      â€œUno di voi vuole prendere il kit di pronto soccorso?” chiese Tabatha guardando Envy, per assicurarsi che la sua spalla fosse l’unica parte ferita.

      â€œVado io.” rispose Devon, e andò nel bagno di Warren.

      â€œCos’è successo?” chiese Tabatha mentre scioglieva la benda e vide dove la pallottola aveva colpito il braccio della sua amica.

      â€œMi hanno sparato, ringhiato contro, quasi graffiata e coinvolta in un’esplosione.” disse Envy con un sorriso, che però scomparve quando vide lo sguardo sul viso della sua amica. “Sto bene, davvero.” aggiunse rapidamente.

      Ignorando Envy, Tabatha si limitò a fissare Devon quando tornò nella stanza. “Dove diavolo eri quando Envy è stata ferita?” Non poté farne a meno. “Lei è la mia migliore amica e dovresti prenderti cura di lei!”

      Trevor sorrise tra sé, felice che qualcuno, oltre a lui, desse finalmente a Devon una più che meritata sgridata.

      â€œA lottare per le nostre vite.” disse Devon in sua difesa. “Non ho potuto raggiungerla, ma Winnie the Pooh qui l’ha portata in salvo.”

      â€œSì, dopo che Hello Kitty ha lasciato che si allontanasse da lui.” concluse Trevor, cercando di non ridere al pensiero che Devon credeva ancora che fosse un orso mannaro...Se solo Devon sapesse la verità su ciò che era realmente. La voglia di ridere svanì quando il suo sguardo tornò su Envy. Se Devon avesse saputo la verità, allora lo avrebbe saputo anche Envy ed era stanco di farsi sorprendere a mentire.

      Tabatha ed Envy si scambiarono uno sguardo rassegnato ed Envy mimò la parola ‘aiuto’ sapendo che Tabby avrebbe capito.

      â€œEhi Trevor, puoi darmi uno strappo a casa?” chiese Tabatha, cercando di allontanare Trevor dalla stanza prima che Devon gli staccasse la testa...o che Envy desse i numeri con entrambi.

      Trevor sospirò ed infilò le mani in tasca. “Certo, scendo e metto in moto l’auto.”

      Dopo che Trevor se ne andò, Envy diede a Tabby uno sguardo di sollievo. “Grazie!”

      Tabatha sorrise. “Non ringraziarmi perché adesso mi dovete un favore.”

      â€œTi darò tutto quello che ho!” esclamò Devon con un sorriso.

      â€œCompresa Envy?” chiese Tabatha, con gli occhi scintillanti.

      â€œNeanche per sogno.” rispose Devon, facendole l’occhiolino.

      Tabatha si finse delusa. “Beh, questo toglie tutto il divertimento.”

      Envy ridacchiò quando Tabatha uscì impettita dalla stanza, fingendo di sbattere la porta nel mentre.

      Capitolo 2

      â€œMettimi giù, succhiasangue impazzito!” gridò Alicia, graffiando la schiena di Damon dalla spalla su cui lui l’aveva issata. Nel momento in cui si era resa conto che non erano diretti al Night Light voleva che lui si fermasse...ovviamente volere ed ottenere erano due cose diverse. “Voglio andare da Micah!”

      â€œMichael mi ha detto di riportarti qui e qui resterai.” ordinò Damon, entrando con calma nella stanza di Alicia. La gettò sul letto e sussultò quando le sue unghie gli lasciarono lunghi segni sulla schiena. Ringhiando aggiunse “Non credo che il tuo ragazzo rimarrà troppo deluso se arriverai con ritardo nel suo...letto.”

      Alicia sbuffò e cercò di precipitarsi giù dal letto, ma Damon la afferrò immediatamente con le mani ben salde sulle spalle.

      Damon guardò verso di lei, cercando ancora una volta di lanciarle il suo incantesimo addomesticante. “Dannazione, ti ho detto di fermarti!”

      â€œNon sono un cane, io sono un gat...” La mente di Alicia si svuotò per un attimo mentre lo fissava, guardando il modo in cui i suoi capelli pendevano lungo quel viso perfetto. Sentì

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