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Oserei osservare che oggi le vostre escandescenze offensive scoppiettano d'una terminologia alquanto più energica del solito.

Clotilde

      (con una frivolezza interiore che traspare dalla rabbia ostentata) Sì, caro signore, perchè oggi, ritrovando in voi, più evidente del consueto, la bricconeria del donnaiolo ch'io sperimentai, mi sento salire alla gola tutto il fiele che mi faceste ingoiare e mi accorgo che, a traverso circa un quarto di secolo, non ho ancora digerita l'infamia che mi commetteste!

Corrado

      Avete la digestione lenta.

Clotilde

      Come siete spiritoso! (Con una alzata di spalle, levandosi) Ma, già, è naturale che queste cose non vi facciano nessuna impressione. Avete perduta ogni sensibilità. Dentro di voi, siete mummificato! (Fa una smorfia di disgusto) Ih!.. che roba!.. Basti dire che non date segno d'una qualunque commozione nemmeno quando vi nomino vostro figlio, nemmeno quando egli stesso vi è innanzi! Io credo perfino che non vi ricordiate mai d'avere un figlio, in lui.

Corrado

      (diventando serio, senza smettere la sua aria di pigra placidezza) Siete sempre una gran chiacchierina, mia buona amica!

Clotilde

      Chiacchierina, io?

Corrado

      E sì! Parlate sempre un po' troppo e un po' a vanvera. La vostra loquacità scorrazza come un puledro sul prato e va a sbattere spesso… dove non dovrebbe.

Clotilde

      Non vi fa comodo ch'io vi parli di vostro figlio?..

Corrado

      Proprio no.

Clotilde

      Il rimorso!

Corrado

      (urtato) Ma che rimorso!.. Rimorso di che?.. Vostro marito, per il quieto vivere o per quella sua floscezza di bigotto, finse di credersene il padre, e, grado grado, gli si affezionò come un padre autentico. Sicchè, a questo ragazzo, l'essere nato di straforo non ha arrecato e non arrecherà nessun danno. (Accalorandosi) Il doloroso è per me che addirittura lo perderei di vista se non simulassi di villeggiare tre o quattro mesi dell'anno in questo paesucolo infetto, dove egli è appiccicato al vischio d'un seminario. Il doloroso è per me, è per me, che, non potendo influire su lui, debbo rassegnarmi a saperlo avviato, dal bigottismo del suo falso padre, verso una vita che è fuori la vita!.. Voi, amica mia, non comprendete nulla di tutto ciò, perchè… vivete soltanto delle vostre parole, come le cicale vivono del loro gridìo. Di tanto in tanto, vi eccitate a freddo per una qualche scempiaggine, e, con quella inconsapevolezza che vi distingue, nello sfogo ozioso, spifferate una frase che mi colpisce dove si nasconde una piaga.

(Pausa.)Clotilde

      (mortificata, mite, e, purtuttavia, volontariamente caparbia) Io come io non vi ritengo sincero. Sarò… una cicala, ma una cicala con parecchie dita di cervello, checchè sembri a voi. E ragiono a fil di logica, io. Se ci fosse un fondo di sincerità nelle vostre smanie paterne, perchè non avreste cercato di legarvi un poco di più a quel ragazzo?, perchè non avreste cercato di acquistare il diritto di trattarlo diversamente da come si tratta un estraneo?

Corrado

      (guardandola, dubitoso) Che diamine dite?

Clotilde

      (con la leggerezza che le è propria) Dico… che vi sarebbe stato facile diventarne, almeno… il secondo padre.

Corrado

      Adesso, parola d'onore, sono io che non comprendo.

Clotilde

      (affrettandosi per non perdere il coraggio d'esprimere il suo pensiero) Quando morì mio marito, nessuno vi avrebbe vietato di sposarmi…

Corrado

      (tornando alla sua calma umoristica) Questo è innegabile; ma, cosa volete!.. non ci pensai.

Clotilde

      (con prosopopea burlesca) … Potreste… pensarci ancora.

Corrado

      (si alza immediatamente) Vi saluto, amica mia.

Clotilde

      (d'urgenza) Badate che ho scherzato.

Corrado

      (flemmatico) Lo so, lo so. Ma sono di quegli scherzi che fanno venire i brividi della febbre terzana!.. Vo' a prendermi qualche raggio di sole. Mi sentirò meglio.

Clotilde

      (rintuzzando per chiasso) Sono brutti scherzi davvero! Non mi ci mancherebbe altro che di finire i miei giorni con voi!

Corrado

      I giorni, poco male. Ma le notti!.. Quelle, le finireste male assai!

Clotilde

      E voi troppo bene!

Corrado

      Custode notturno di antichità nazionali! (Fa per andare) A rivederci.

Clotilde

      Aspettate un momento, «ultimo dei mascalzoni». Mi metto un cappello ed esco anch'io. (Con un'aria misteriosamente solenne per stuzzicare la curiosità di lui) Ho da recarmi alla Stazione. Voi mi accompagnerete soltanto per un tratto di strada. E, tra un'ora, vi permetterò di far colazione con noi. Siete invitato.

Corrado

      Vi recate alla Stazione?.. Chi è che arriva?

Clotilde

      Se non ve l'ho detto, è chiaro che non ve lo voglio dire.

Corrado

      (animandosi e turbandosi) Vostra nipote Nanetta?!

Clotilde

      Ah? Lo sapevate, furfante?

Corrado

      (con una certa dissimulazione) Un mese fa, a Napoli, mi annunziò che sarebbe venuta, ma io non le prestai fede.

Clotilde

      (caricatamente) Ci viene! Ci viene! Sissignore!.. E ci viene in piena funzione di signorina emancipatissima: sola e libera come una farfalla al vento!

Corrado

      Sarà una semplice visita di qualche giorno.

Clotilde

      No, caro, perchè, in una lettera che ho ricevuta stamane, mi dà le seguenti notizie. Quel rammollito, che lei ha per padre e che io ho per fratello, va a scoprire la Scandinavia e la Russia; quella matta di mia cognata va a imperversare in casa dei suoi parenti a Boston; e lei, Nanetta – che dovrebbe volersi un po' sbizzarrire anche lei per consolarsi dei suoi crudeli trentasei anni – ha deciso invece (sottolineando) di passare tutta la stagione estiva in questa misera cittaduzza campestre, dove non è mai stata.

Corrado

      (sempre più turbato e nervoso) Tutta la stagione estiva?!

Clotilde

      Ma io ne sono felicissima! Le voglio molto bene, a Nanetta, per regola vostra.

Corrado

      Non ne dubito…

Clotilde

      (con intensione maliziosa) E le ho fatto preparare un bel quartierino civettuolo, a cui si accede dal parco per una scaletta speciale. Così, la mia bella nipote potrà lasciarsi rapire comodamente, senza che il suo rapitore adoperi la scala di seta…

Corrado

      (irritandosi) Ma smettete, Dio buono! Smettete!

Clotilde

      (vuotando il sacco all'improvviso) Se lei stessa mi ha scritto che spasima per voi!

Corrado

      (preso da un'intima agitazione) La signorina Nanetta ha, in certo modo, l'imprudente frivolezza di tutta la vostra famiglia, e, come voi, attribuisce poca importanza alle parole. Stupisco, non pertanto, che neppure questa volta le sia sembrato opportuno di misurarle!

Clotilde

      Oh, questa poi è nuova!.. Ce l'avete con lei?.. Ne parlate con voce adirata!.. Siete perfino diventato pallido!..

Corrado

      (ha tutti i nervi in sussulto e prorompe) Non ce l'ho con lei, ma non posso dissimulare che il suo arrivo mi preoccupa, mi sconcerta, mi dà fastidio. Lei non è per me una donna come un'altra. Fa male a venir qui ed è incredibile e deplorevole che non ne abbia la coscienza!

Clotilde

      (lo guarda stupita. Indi, levando gli occhi e le mani al cielo, con comicità) Santi del paradiso, se veramente quest'uomo ha trovato una donna che gli mette

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